Nel processo a Cheti sulle villette lager di Angelini Ignazio Marino atteso in tribunale come testimone, dopo alcune citazioni andate… a vuoto
Personaggio che… più pubblico non si può, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino non si è riuscito a rintracciarlo per mesi: ufficiali giudiziari e persino carabinieri, alla fine… ce l’hanno fatta. E proprio nei giorni in cui è stato scagionato dalle accuse di Rimborsopoli, gli hanno recapitato la citazione a presentarsi in tribunale a Chieti, in una “più leggera” veste di testimone.
Il caso è quello delle villette lager di Enzo Angelini, che -all’epoca in cui era a Palazzo Madama- Marino ispezionò in una missione a Chieti nella veste di presidente della commissione parlamentare sulle politiche della salute mentale. Furono proprio le risultanze di quella visita nelle villette dove erano alloggiati i pazienti psichiatrici, ad innescare il processo a carico di Enzo Angelini ed altri, accusati a vario titolo di abbandono di incapace, esercizio di attività senza autorizzazione e truffa. La procura di Chieti raccolse dai verbali della commissione, e da altre fonti investigative, elementi sulla inadeguatezza delle cure ai pazienti psichiatrici, fino ad un indebito arricchimento (quantificato in circa 24 milioni) ottenuto facendo passare per pazienti psichiatrici degenti che non lo erano. Alcune di quelle strutture, all’epoca dei fatti (del 2005 al 2009) vennero anche chiuse.
Ignazio Marino, sempre che la sua deposizione non salti anche oggi, è l’ultimo dei testimoni della fase dibattimentale del processo chietino, nel quale la ASL si è costituita parte civile.