Polemiche per la casa funeraria a Città Sant’Angelo. Il Tribunale amministrativo regionale respinge il ricorso di un residente contro l’attività di una Casa funeraria e l’uomo lancia un appello alle Istituzioni.
Il cittadino del comune della Provincia di Pescara lamenta che non può più organizzare le feste con amici e parenti nella sua abitazione a causa della presenza di una casa funeraria in cui si trovano camere da letto per i defunti e sale di commiato. Il Tar ha bocciato il suo ricorso e non gli resta che appellarsi al Consiglio di Stato. Nel frattempo, però, dovrà osservare il dovuto silenzio visto che a pochi metri dalla sua casa si trova un luogo che richiede partecipazione al dolore altrui, per ovvi motivi di opportunità. Come accade in diversi paesi oltre oceano anche in Abruzzo stanno sorgendo case funerarie in cui vengono esposte le salme, dove si trovano anche camere matrimoniali per i parenti del defunto. Non sono ammessi rumori molesti e schiamazzi provenienti dall’esterno in occasione delle veglie. Da qui la vibrante protesta dell’uomo di Città Sant’Angelo che ha visto, dal 13 dicembre del 2014, trasformarsi l’ex capannone del Consorzio agrario in casa funeraria, che ha ottenuto i regolari permessi e quindi per i giudici amministrativi può svolgere a pieno titolo la sua attività.