Cna Pescara: pregi e difetti del piano spiaggia sotto la lente di ingrandimento dei balneatori. Sostanzialmente favorevoli al piano, ne contestano il maxi aumento di volumi che, di fatto, rischia di tradursi in benefici concessi solo a pochi.
“Siamo sostanzialmente favorevoli al piano spiaggia di Pescara – dice il responsabile di Cna Balneatori Abruzzo, Cristiano Tomei – a condizione che venga cancellata la norma che prevede incrementi di volumetria del 25% per alcune concessioni, una sorta di premio incomprensibile”.
Tomei porterà domani le osservazioni della Cna nella riunione indetta dal presidente della commissione consiliare infrastrutture e mobilità del Comune di Pescara, Francesco Pagnanelli. Secondo la Cna la norma contestata non avrebbe ricadute positive per la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari cittadini.
“L’indicazione fin troppo precisa di alcuni requisiti – attività che si snoda per l’intero arco dell’anno; disponibilità di almeno 4mila metri quadrati di arenile; presenza di almeno dieci dipendenti assunti per tutto l’anno – circoscrive di fatto la platea dei beneficiari dell’aumento di volumetria a un numero assai ristretto di concessionari”.
Tomei aggiunge che insistere su questo punto rischia di mettere in secondo piano gli aspetti più significativi della nuova normativa, attesi da anni dalla maggior parte degli operatori balneari. Tra questi figurano l’utilizzo di materiali eco-sostenibili nella realizzazione delle strutture e altri nuovi servizi di qualità.
E sull’argomentio si aggiunge anche il comunicato stampa della Fiba-Confesercenti, piuttosto critica sulle norme contenute nel Piano spiaggia:
“Il Piano demaniale comunale approvato dalla Giunta e approdato in Commissione – affermano il vice presidente provinciale dei balneari di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre e il coordinatore Mario Troisi – non ci piace in molti aspetti. Quello che ci piace di meno è che nella sua stesura l’amministrazione ha fatto solo finta di aprire al dialogo con tutte le associazioni di categoria, finendo per accogliere solo isolate proposte che non miglioreranno l’offerta turistica e che espongono la categoria a polemiche di cui non si avvertiva il bisogno. Le “novità” introdotte dalla proposta di Piano non affrontano le problematiche vere delle concessioni, che nella maggior parte dei casi sono gestite da piccole e medie aziende familiari alle quali il Piano riserva solo nuovi vincoli burocratici ed economici, limitazioni, ulteriori gravami. Basti pensare all’aumento di volumetria del 30%, del quale potranno beneficiare solo in pochi, mentre si impongo nuovi divieti a Pescara Sud dove, grazie ai richiami finali, a ridosso della Pineta Dannunziana si vieterà la ricettività e si prevede addirittura di smantellare la carreggiata”.
La Fiba ritiene che la proposta di Piano demaniale vada modificata radicalmente e si dice disponibile a a contribuire, purché non sia già stato tutto deciso a priori.