C’è anche Chieti tra i comuni che, sforato il patto di stabilità, si vedranno applicate le sanzioni statali previste dall’approvazione alla Camera del decreto legge sugli enti locali, a partire dal taglio del 30% sugli stipendi degli amministratori comunali.
A partire dal mese di luglio, sindaco, assessori e consiglieri si vedranno quindi applicato un taglio del 30% sugli emolumenti, che in busta paga avrà un effetto retroattivo fino a gennaio.
Tra le conseguenze dello sforamento del patto di stabilità c’è da annotare anche il divieto di nuove assunzioni tra il personale comunale, anche se, rassicura il sindaco Umberto Di Primio, il veto non dovrebbe interessare la proroga dei contratti in essere. Salve invece le assunzioni negli asili nido, permesse dal governo anche a chi ha sforato il patto di stabilità.
La decurtazione del 30% degli stipendi riguarderà sindaco (2.880 euro netti al mese), assessori (1.880 che si dimezza in caso di altro impiego pubblico non sospeso) e consiglieri (dai 150 ai 900 euro al mese).