Convegno delle suore di clausura

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Convegno delle suore di clausura ad Isola del Gran Sasso dove si incontrano suore provenienti da diversi paesi del mondo.  Incontri, confronti, discussioni.  nella quiete riflessiva del Santuario di San Gabriele.

40 suore delle circa 350 sparse nei monasteri di quattro continenti da oggi a domenica si incontrano  per parlare di “frutti di vita nuova nella rigenerazione del Mistero pasquale” ma soprattutto di carisma e per sviluppare una più forte unione tra i monasteri passionisti. Stanno suscitando molta curiosità tra la gente , vista l’eccezionalità dell’evento. I tanti fedeli che affollano le aree che si trovano davanti al Santuario di San Gabriele, nel teramano,  le osservano e c’è chi chiede loro una foto di gruppo.

Suor Katrine, 72 anni proveniente dagli Stati Uniti d’America,  racconta che a  17 anni ha realizzato il desiderio di diventare monaca per rispondere all’amore a Gesù crocifisso con la preghiera e la  donazione personale.  Afferma che  in questi giorni sta vivendo una bellissima esperienza di internazionalità con le altre monache di tutto il mondo. Racconta l’esperienza della gestione di una radio privata.

Arriva da Loreto Suor Mariangela, superiora di 52 anni, che è  originaria del Trentino ed è una ex insegnante di educazione fisica. Venticinque anni fa riferisce di aver detto no almeno per tre anni al Signore. Non voleva far soffrire la  famiglia e gli amici con una scelta così radicale. Un giorno, però, lesse il brano del Vangelo che parla del giovane ricco che rifiutò la chiamata di Gesù e se ne andò via triste. Allora decise  che non voleva vivere tutta la vita “da persona triste”.

Le suore di  clausura parlano dei cambiamenti apportati dall’uso della tecnologia:  internet  per comunicare rapidamente con le monache di altre località del mondo e  per diffondere l’ esperienza contemplativa. Suor Margaret, 45 anni, dell’isola di Flores, in Indonesia, vive nel monastero di Campagnano, come le altre, ha un cellulare o un iPad e dice che cerca di farne un uso corretto. “Solo in alcuni momenti della giornata usiamo questi strumenti, utili per aiutare le persone che si rivolgono a noi per una preghiera, un consiglio. Ma non sono certo schiava di questi strumenti”.

 

Gigliola Edmondo: