Coronavirus: in Abruzzo c’è un primo tampone risultato positivo. Riguarda un uomo in vacanza con la famiglia proveniente dalla bassa Brianza entrato in contatto con una decina di persone, tutte monitorate. Entrata in vigore l’Ordinanza con i protocolli da seguire per scuole, comunità, e presa in carico da parte del SSN.
La cronaca della giornata di giovedì 27 febbraio, in aggiornamento.
Clicca sulle singole notizie per approfondire:
Ore 20,05 – In ospedali tensostrutture “pretriage”
Ore 19,00 – Una decina i contatti del “paziente uno”, tutti tracciati. L’esito della riunione in Prefettura a Teramo
Ore 16,30 – Attenzione a tamponi falsi a domicilio
Ore 16,15 – Marsilio lascia Bruxelles, domani riunione a L’Aquila
Ore 15,30 – Infettivologo Parruti: “Nessun focolaio in Abruzzo”
Ore 15,00 – Il paziente è in buone condizioni, resta a Teramo
Ore 14,30 – I numeri utili da contattare
Ore 12,30 – Congelato il trasferimento allo Spallanzani del paziente da Teramo. Nuove valutazioni in corso
Ore 11.20 – Convocato vertice in Prefettura a Teramo
Ore 11.05 – Le misure nelle carceri abruzzesi
Ore 10,50 – Negativo il tampone sulla donna ricoverata a Pescara
Ore 10,25 – Il paziente verso il trasferimento da Teramo allo Spallanzani
Ore 10,15 – Le precauzioni della SASI
Ore 10.00 – Ricciardi (OMS), sovrastimati i casi positivi, sbagliato fare tamponi ad asintomatici.
Ore 9,35 – Scuole chiuse anche ad Atri
Ore 9,20 – Il primo caso è di un uomo di Brugherio arrivato venerdì
Ore 8.45 – Scuole chiuse a Roseto. Marsilio in contatto con la Protezione Civile
Ore 7,25 – Positivo al primo test turista brianzolo in vacanza a Roseto
Ore 7,00 – Il presidente della giunta regionale Marco Marsilio ha firmato ieri, 26 febbraio, l’ordinanza con tutte le disposizioni che verranno seguite in Abruzzo nei prossimi giorni in relazione all’emergenza da coronavirus.
QUESTO IL PASSAGGIO CENTRALE SULLE PROCEDURE PER I CASI A RISCHIO:
Chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus (i Comuni della Zona Rossa, ndr), deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero pediatra di libera scelta. In tutti gli altri casi la comunicazione deve essere fatta ai Servizi di Sanità Pubblica territorialmente competenti. La modalità di trasmissione dei dati raccolti ai Servizi di Sanità Pubblica sarà definita dalla Regione Abruzzo con apposito provvedimento, che dovrà indicare i riferimenti dei nominativi e i contatti dei medici di sanità pubblica.
TESTI INTEGRALI : ORDINANZA COVID-19 n. 1 del 26-2-2020 (2)
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Aggiornamento 21.00
Salgono ancora morti e contagiati dal Coronavirus ad una settimana dal primo caso italiano: con le cinque di oggi (tutte in Lombardia) le vittime sono 17. Mentre i positivi al Covid-19 diventano 653. Ma crescono anche i guariti dimessi dagli ospedali (sono 45). Ed arrivano segnali che indicano voglia di ripresa di una vita normale dopo giorni di quarantena: dalla riapertura del Duomo di Milano ai turisti alla possibile ripresa delle scuole da lunedì in diverse regioni
. Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio vuole rassicurare il mondo: “girano tante notizie errate che stanno danneggiando la nostra economia, ma solo lo 0,1% dei Comuni è coinvolto dall’epidemia”. Proprio la necessità di dare una svolta alla comunicazione è stata stressata dal Governo, dopo giorni segnati dalle notizie sull’escalation del contagio, dalle polemiche con le Regioni e da posizioni divergenti nella comunità scientifica. In mattinata, il premier Giuseppe Conte, prima di andare a Napoli per il vertice con la Francia, ha fatto visita alla sede della Protezione civile dove era riunito il Comitato operativo sull’emergenza. Il capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, è sceso subito dopo in sala stampa per il consueto punto delle 12 ed è partito subito con la “buona notizia” dei 37 guariti in Lombardia. Walter Ricciardi, il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, aveva in precedenza invitato a considerare come casi positivi solo quelli confermati dall’Istituto superiore di Sanità, “mentre quelli comunicati dalle Regioni devono essere considerati come casi sospetti. Le Regioni hanno l’obbligo morale di seguire le indicazioni centrali altrimenti si genera il panico collettivo”. Finora, tuttavia, tutti i 282 casi inviati dai laboratori regionali all’Iss sono stati confermati come positivi.
In Lombardia 5 i morti di oggi, ultraottantenni che avevano un quadro clinico già delicato. E nella regione in testa per numero di contagiati (403) si registrano anche 40 guariti dimessi. Complessivamente, questi ultimi sono 45 (il 7% dei 650 positivi). Tra le regioni più colpite dal virus seguono poi Veneto (111 contagiati, 2 morti), Emilia Romagna (97 e 1 morto), Liguria (19), Sicilia (4 e 2 guariti), Marche (6), Lazio (tutti e 3 guariti), Campania (3), Toscana e Piemonte (2), Alto Adige, Abruzzo e Puglia (1). I ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare. Non sono emerse nuove ‘zone rosse’. Ricciardi ha parlato di “un focolaio e mezzo” in Italia: “quello originale è nella Bassa Lombardia e poi ce ne è uno più piccolo in Veneto che siamo riusciti a ricondurre al focolaio lombardo”. I tamponi somministrati sono stati 12.014 (la metà in Veneto).
Il sistema dei tamponi, ha riconosciuto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, “che forse nei primi giorni ha avuto un impiego eccessivo, anche comprensibile, credo che una volta regolamentato nei prossimi giorni tornerà a regime. Il tampone – ha aggiunto – va fatto solo nei sintomatici. Questo non vuol dire però che i sospetti di contatti stretti non debbano mettersi in quarantena. Le due misure non sono due alternative: faccio il tampone e non mi metto in quarantena”.
Sul fronte ordinanze, il Tar ha sospeso quella con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei e inibito tutte le manifestazioni pubbliche fino al 4 marzo, perchè quando è stato preso il provvedimento non c’erano casi accertati di contagio nella regione. Il Governatore Luca Ceriscioli però non si è arreso e con una nuova ordinanza ha ribadito lo stop alle attività, ma solo fino alle 24 di sabato, “con nuove motivazioni rafforzate” dal fatto che “i casi positivi nelle Marche sono diventati sei”.
Intanto, si accende anche il faro dell’Antitrust sul business di mascherine (c’è chi li ha commercializzate a 5mila euro) e igienizzanti venduti online, dopo le ispezioni della Guardia di finanza – su disposizione della procura di Milano – ad Amazon ed e-Bay. L’Authority ha inviato una richiesta di informazioni ed alle principali piattaforme di vendita e ad altri siti di vendita on line in riferimento alle modalità di commercializzazione di questi prodotti. I chiarimenti dovranno arrivare entro tre giorni.