Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 16 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di giovedì 16 aprile. Il numero dei guariti supera quello dei decessi.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

 

Ore 22.00 – Coronavirus Abruzzo, Ordinanza di Marsilio per le carceri

Ore 21.00 – Coronavirus Abruzzo: Pescara, la spesa sospesa per aiutare chi è in difficoltà

Ore 20.45-  Coronavirus: Abruzzo a casa tua e i viaggi virtuali

Ore 20.20- Coronavirus Abruzzo: Serenity fornisce 2 milioni di ausili assorbenti

Ore 20.15- Coronavirus Abruzzo: Cocullo, annullato i Rito dei Serpari

Ore 20.00- Coronavirus Abruzzo: bando della Regione per le famiglie in difficoltà

Ore 19.40- Coronavirus Abruzzo: Ortona, ricerca epidemiologica nella zona rossa

Ore 18.50 – Coronavirus: le iniziative del Pd in Italia e in Abruzzo

Ore 18.20- Coronavirus Abruzzo: Basciano, il Comune consegna mascherine a tutte le famiglie

Ore 18.50- Coronavirus Abruzzo: spese terapie intensive, scontro Marsilio-Arcuri

Ore 17.30- Coronavirus Abruzzo: L’Aquila, dal 20 aprile riaprono tutti gli uffici postali

Ore 17.20- Coronavirus Abruzzo: I Carabinieri del Nas sequestrano 4.300 mascherine

Ore- 16.45- Coronavirus Abruzzo: Covid Hospital Pescara, domani sarà scelto l’affidatario

Ore 16.20- Coronavirus Abruzzo: Giulianova, Giunta torna a riunirsi in Municipio

Ore 15.50Coronavirus Abruzzo: 72 nuovi casi su 1042 tamponi

Ore 15.15- Coronavirus: I Premi Flaiano e NordSud ricordano Luis Sepulveda

Ore 13.50- Coronavirus Abruzzo: Atri, 18 alloggi del Palazzo Cicada per il personale sanitario

Ore 13.20 Coronavirus Abruzzo, il grido d’allarme di studenti e precari univesritari per gli affitti

Ore 13,00 – Coronavirus Abruzzo, a Valle Castellana raccolti a rischio per gli animali selvatici

Ore 12.40Coronavirus L’Aquila, Apindustria: riaprire cantieri minori

Ore 12.20Coronavirus, sindacati: su anticipi banche CIG Abruzzo rischia di essere al palo. Fioretti “Nessun ritardo”

Ore 12.00 Coronavirus L’Aquila, Biondi: “non semplice abbassare da soli tasse comunali”

Ore 11.45Calcio, in serie B allenatore esonerato per… coronavirus

Ore 11.30Coronavirus: Elice verso fuoriuscita da zona rossa

Ore 11.15 – Coronavirus Abruzzo: Ud’A attiva counseling psicologico online

Ore 11.00Coronavirus: balneatori CNA “con la dovuta gradualità, ma pronti a ripartire”

Ore 10.45L’Aquila: diventa un caso la sepoltura di un musulmano

Ore 10.30Coronavirus Teramo, Nursind critica gestione personale ASL

Ore 10.00Coronavirus: a Loreto Aprutino comitato regala notebook alla scuola

Ore 9.00Coronavirus, stasera focus sui bambini a “Pronto Medicina Facile”

Ore 7.30Pescara, FSP Polizia di Stato racconta a Marsilio l’arresto a rischio Covid

Ore 6.00- Coronavirus Abruzzo: Albani “Sarà possibile tamponare 2.400 persone al giorno”

Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14,00:

 

LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Coronavirus: 106.607 i malati, 1.189 più di ieri – Sono complessivamente 106.607 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.189 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 1.127. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.

Coronavirus: meno di 3mila pazienti terapie intensive. Scendono anche i ricoveri in altri reparti, -750 rispetto a ieri – Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto tremila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 22.170 le vittime, 525 più di ieri – Sono 22.170 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 525. Ieri l’aumento era stato di 578. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 40.164 i guariti, 2.072 più di ieri – Sono 40.164 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.072 più di ieri.

Coronavirus: record tamponi, 61mila in un giorno  – E’ record di tamponi effettuati in un solo giorno: nelle ultime 24 ore ne sono stati fatti 60.999. Complessivamente sono 1.178.403 i tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza, circa 570mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto

Coronavirus: 106.607 i malati, 1.189 più di ieri – Dai dati della Protezione civile emerge che sono 33.090 i malati in Lombardia (169 in più rispetto a ieri), 13.663 in Emilia-Romagna (+86), 13.783 in Piemonte (+588), 10.800 in Veneto (+11), 6.613 in Toscana (+196), 3.437 in Liguria (-27), 3.124 nelle Marche (+27), 4.144 nel Lazio (+97), 3.118 in Campania (+31), 2.087 a Trento (-17), 2.625 in Puglia (+52), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64), 2.108 in Sicilia (+27), 1.850 in Abruzzo (+40), 1.593 nella provincia di Bolzano (+17), 536 in Umbria (-46), 865 in Sardegna (-5), 847 in Calabria (+28), 518 in Valle d’Aosta (-30), 273 in Basilicata (+12), 203 in Molise (-3). Quanto alle vittime, se ne registrano 11.608 in Lombardia (+231), 2.843 in Emilia-Romagna (+55), 2.094 in Piemonte (+79), 981 in Veneto (+41), 585 in Toscana (+29), 828 in Liguria (+21), 764 nelle Marche (+18), 316 nel Lazio (+5), 286 in Campania (+8), 322 nella provincia di Trento (+4), 299 in Puglia (+11), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5), 187 in Sicilia (+6), 243 in Abruzzo (+3), 225 nella provincia di Bolzano (+2), 55 in Umbria (+1), 85 in Sardegna (+2), 72 in Calabria (+1), 122 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+1).

Coronavirus: 168.941 contagiati totali, 3.786 più di ieri  Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti  – Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 168.941, con un incremento rispetto a ieri di 3.786. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione civile.

Coronavirus: pediatri,sotto i 2 anni d’età niente mascherine. Acp,farle usare a bambini in farmacia, negozi o dal dottore – I bambini con più di 2 anni possono indossare la mascherina che, per essere protettiva e sicura, deve coprire bene naso e bocca e raccordarsi all’orecchio. Prima di indossarla, bisogna lavarsi bene le mani per almeno 20 secondi. E’ uno dei consigli che arriva dai pediatri dell’Associazione culturale pediatri (Acp), che ha pubblicato una lista di indicazioni su come usare correttamente le mascherine. Ovviamente non vanno indossate quando si mangia o si beve, e vanno tolte rimuovendo prima il raccordo dietro le orecchie, e poi sul davanti. In casa, continua l’Acp, “se non ci sono malati, le mascherine non sono necessarie, così come se un bambino è all’aria aperta a giocare e riesce a mantenere una distanza di almeno 2 metri dagli altri, evitando di toccare superfici toccate dagli altri: in questo caso il bimbo può evitare di indossare la mascherina”.

La mascherina va indossata invece in luoghi in cui i bambini potrebbero avere difficoltà a rispettare una distanza di sicurezza, come in farmacia, nei negozi o dal dottore. Non vanno invece indossate sotto i 2 anni, se il bambino ha difficoltà respiratorie, o se è incapace di rimuovere da solo la mascherina. Vi sono poi dei casi specifici, come quelli dei bambini fragili, perché affetti da malattie croniche e ad alto rischio, che devono essere incoraggiati a indossare non le mascherine chirurgiche o di stoffa, ma quelle Ffp2, che possono proteggere loro stessi dalla infezione. I familiari di questi bambini, se malati, devono invece indossare le mascherine chirurgiche, che proteggono gli altri. Se per gli adulti le dimensioni di una mascherina sono circa di 15 x 30 centimetri, per un bambino devono essere di 12ž25, in modo da aderire bene al volto e coprire in sicurezza bocca e naso.

Coronavirus: medici base, per fase 2 farmaci e app a casa.Documento Fimmg al Ministro, più poteri per gestire malati  – Poter chiedere alle farmacie ospedaliere antivirali e idrossiclorochina per i malati di Covid in isolamento domiciliare, possibilità di indicare i controlli alle unità speciali Usca, uso dell’app come ad esempio quella gia’ operativa in Israele che con un video selfie fornisce in tempo reale la saturazione, la frequenza cardiaca respiratoria del paziente a casa. Sono alcuni dei punti della proposta che la Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg) invierà nelle prossime ore al Ministero della Salute per la gestione della fase 2 dei pazienti Covid che vengono curati a casa.

“Chiediamo chiarezza sul protocollo terapeutico che i medici di famiglia devono avere al più presto per curare i malati. E proponiamo una rivoluzione della Medicina generale con strumenti, potere di gestione e monitoraggio capillare”, chiarisce il segretario nazionale di Fimmg Silvestro Scotti che sottolinea come nel passaggio dalla pandemia all’endemia e successivamente, strumenti come i saturimetri o le stesse app non andranno sprecati poichè i “malati cronici non sono scomparsi con il Coronavirus”, e il monitoraggio riguarda anche loro.

Coronavirus: Garante, stabile numero positivi in carcere. Oltre un centinaio tra i detenuti, il doppio tra il personale – Si mantiene stabile il numero delle positività in carcere”. Lo scrive nel suo bollettino quotidiano il Garante delle persone private della libertà personale Mauro Palma che ieri aveva diffuso i numeri del contagio dietro le sbarre: positivi 105 detenuti, di cui 11 ricoverati in ospedale, due morti e 19 guariti dall’inizio dell’epidemia .

Il numero delle positività , conferma ancora oggi il Garante, è concentrato soprattutto in alcuni istituti del Nord Italia. Dieci le regioni senza casi (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna Sicilia, Valle d’Aosta) oltre alla Provincia autonoma di Bolzano. Quasi doppie le cifre del contagio tra chi lavora in carcere: 209 tra cui la maggioranza (204) è rappresentata dagli appartenenti alla polizia penitenziaria, che ha registrato anche due decessi, mentre i guariti sono sei, sempre secondo i dati resi noti ieri dal Garante. Il bollettino di oggi aggiorna il numero dei detenuti presenti nelle camere di pernottamento: sono 54.998, a fronte di 48mila posti realmente disponibili

Coronavirus: fase 2 Chiesa, messe con garanzia distanze  Battesimi con pochi parenti. Già rinviate molte Prime Comunioni – Un volontario alla porta per misurare il numero di persone che può partecipare alla messa: potrebbe essere questa una delle modalità per l’accesso alle chiesa nella cosiddetta ‘fase 2’. Come per ogni altra attività, anche il ritorno alla normalità della vita ecclesiale, sospesa dall’emergenza coronavirus, dovrebbe vedere un periodo di transizione.

Se sarà possibile, a partire dal 4 maggio, ricominciare a celebrare con la presenza di persone andranno infatti garantite le misure di distanza di almeno un metro. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata agli anziani. Si dovrebbe continuare a tralasciare il segno della pace, come anche una particolare attenzione sarà dedicata alla igienizzazione dei locali, compresi i confessionali e i microfoni.

Per quanto riguarda la distribuzione della Comunione dovrebbe essere data solo nelle mani e particolari accortezze, nella igienizzazione delle mani prima della Comunione, dovrebbero essere seguite dai ministri, sacerdoti o diaconi. Una limitazione potrebbe esserci anche nei cori. Si è già visto in questi giorni in tv il coro della Cappella Sistina, che ha accompagnato le celebrazioni del Papa durante la Settimana Santa, presente a ranghi molto ridotti e garantendo un importante distanziamento tra un corista e l’altro.

Si auspica, sempre dopo la data del 3 maggio, la ripresa della celebrazione di funerali, battesimi e matrimoni ma con la presenza solo dei parenti più stretti e comunque con un numero limitato di persone. Allo studio anche le modalità per riprendere gli incontri ecclesiali, anche se per il catechismo dei ragazzi si resterebbe, almeno fino alla ripresa dopo l’estate, con modalità a distanza (videochiamate o incontri online).

Rinviate all’autunno in molte diocesi le Prime Comunioni e le Cresime che tradizionalmente si tengono tra maggio e giugno. L’ultima pagina sarà invece quella della ripresa dei pellegrinaggi. Quando si ricomincerà ad andare a Lourdes o in Terra Santa sarà il segnale che l’emergenza coronavirus è davvero alle spalle.

Coronavirus: a Vò partono test sierologici sui gatti. Equipe Università Padova-Zooprofilattico, caccia a anticorpi  – Dopo aver sottoposto a tampone per due volte i 3300 abitanti, adesso gli scienziati padovani analizzeranno i gatti di Vo’ Euganeo, primo focolaio italiano del coronavirus Covid-19 (ora a contagio zero) insieme a Codogno.

Un’equipe composta da quattro ricercatori dell’Università di Padova (sono coinvolti il Dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione e il Dipartimento di Medicina animale, produzioni e salute) e da un collega dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, con la supervisione dei Servizi Veterinari della Regione effettuerà un test sierologico sul sangue dei gatti domestici, per cercare gli anticorpi alla malattia. Un esame su base volontaria, grazie all’aiuto dei padroni, al quale si affiancherà l’utilizzo di campioni di sangue prelevati dai veterinari per altri motivi.

“Faremo prelievi del sangue per comprendere se, in che modo e in quale misura, i felini di questo Comune, un modello di studio unico, si siano infettati – spiega il professor Massimo Castagnaro, ordinario di Patologia generale veterinaria, a capo dell’equipe -. Prendiamo in esame i gatti perché in tema di animali domestici ed esposizione al virus c’è un unico studio, condotto a Wuhan dai veterinari della città cinese focolaio originario del Covid-19, che lo hanno riscontrato nel 10%-15% dei felini appartenenti a soggetti contagiati. E quindi, cercando gli anticorpi nel loro sangue, potremo capire se questi animali possano contrarre il virus e come rispondano”.

“Iniziamo da Vo’ Euganeo perché rappresenta una situazione interessante dal punto di vista scientifico – conclude Castagnaro -. Ma poi ci allargheremo a tutto il Veneto, iniziando dalle aree a maggiore circolazione virale, cioè dai focolai più importanti, come Padova, Verona e Treviso”.

Conto alla rovescia in attesa di vedere i primi effetti del lockdown del 22 marzo scorso sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Dal 22 marzo sono infatti passati 24 giorni, il tempo che in media trascorre dal momento dell’infezione fino al decesso, ed è per questo che i dati dei prossimi giorni potranno dire molto a proposito del funzionamento delle misure restrittive. Nel frattempo, però, i dati continuano a essere stabili. “Abbiamo ancora un plateau, pur con qualche leggero segnale di miglioramento, ha detto il vicedirettore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e membro del Comitato tecnico scientifico Ranieri Guerra. “E’ una situazione che merita attenzione”, ha aggiunto nella conferenza stampa della Protezione civile.

I nuovi casi continuano a salire e hanno registrato un aumento di 1.127 in 24 ore contro i 675 del giorno precedente; sale ancora con un ritmo costante anche il numero dei decessi, con 602 in 24 ore contro i 578 del giorno precedente. “Sono dati simili a quelli dei giorni precedenti”, ha osservato il fisico Giorgio Parisi, dell’Università Sapienza di Roma. “Continuiamo a vedere anche una decrescita di circa il 3% al giorno dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva – ha aggiunto – e questo vuol dire che la pressione sul sistema sanitario sta diminuendo, ma è anche possibile che questo dato venga compensato dal fatto che si stiano ospedalizzando persone con sintomi meno gravi”. E’ difficile avere un quadro completo della situazione, ha aggiunto, “perché ci sono informazioni che vorremmo avere e che non ci sono”. Per esempio, ha spiegato, “una cosa fondamentale nello studio di un’epidemia è che si capisca dove una persona è stata contagiata, con chi è entrata a contatto e quali luoghi abbia frequentato”: è importante, per esempio, scoprire che alcuni contagi sono avvenuti in una persona che lavora a contatto con il pubblico. “Avere persone che diventano contagiose senza capire come è accaduto è molto pericoloso perché – ha osservato Parisi – questo significherebbe che la situazione è fuori controllo. E’ invece cruciale capire se i contagiati fanno parte di una categoria a rischio oppure se chi ha l’infezione è andato solo a fare la spesa”.

Difficile anche interpretare il dato sui decessi in Lombardia, che è diminuito molto più che ne resto d’Italia. “Soprattutto nel momento in cui si va verso la fase 2 sarebbe utile cercare di avere una maggiore pubblicità sui dati: capisco – ha detto Parisi – che è faticoso rendere i dati pubblici e che non è la priorità in una situazione di un’emergenza assoluta, ma più l’emergenza diventa meno forte, più è necessario avere un maggior numero di informazioni.

Quanto alla riapertura, in generale non ha senso discutere sulle date, ma bisogna decidere dei criteri sanitari e partire quando saranno raggiunti”. Nel frattempo si guarda ai prossimi giorni, al massimo al fine settimana, in attesa di un calo nei decessi, ha osservato il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche”. Dovrebbero ridursi i numeri dei decessi, che “sono ormai costanti da due-tre settimane”. Così come in alcune regioni da settimane la curva epidemica è orizzontale e dove risulta vicino a 1 il tasso di contagiosità, ossia il valore indicato con la lettera R e che corrisponde al numero di persone che possono essere contagiate da un individuo con un’infezione, “ma non sappiamo ancora se questo valore sia superiore o inferiore a 1”.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.