Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di venerdì 17 aprile. Aperto il bando per le famiglie in difficoltà.
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 19.38- Coronavirus Abruzzo: 2.528 domande ammortizzatori dagli artigiani
Ore 18.50- Gravina presidente Figc: “Chi vuole lo stop non vuole bene al calcio”
Ore 18.24- Coronavirus Abruzzo: Calcio, iniziativa dei tifosi del Pescara per i bisognosi
Ore 18.10- Coronavirus Abruzzo: Guardiagrele, il Sindaco presenta un esposto in Procura
Ore 18.00 – “Ambiente è/è vita” su fondi regionali per le Riserve Naturali
Ore 17.46- Coronavirus Abruzzo: UdA, la settimana dell’orientamento al lavoro online
Ore 17.25- Coronavirus: Imprese e Sindacati per il rilancio del “Sistema Abruzzo”
Ore 17.00- Coronavirus Abruzzo: mille imprese in meno nel primo trimestre del 2020
Ore 16.30 – Coronavirus Abruzzo: Atessa, la Sevel proroga la chiusura al 26 aprile
Ore 16.20- “Carrozzine Determinate” sulla Legge “CuraAbruzzo” : “Vince la burocrazia”
Ore 16.00- Coronavirus Abruzzo: 97 nuovi casi su 1113 tamponi analizzati
Ore 15.45- Coronavirus Abruzzo: Chieti, Confcommercio ai 104 sindaci “Annullate le tasse locali”
Ore 15.05- Coronavirus Abruzzo: 4.887 persone controllate Pescara, 216 denunce e sanzioni
Ore 14.40- Coronavirus Abruzzo: Provincia Teramo, gare d’appalto fine aprile
Ore 14.20- Coronavirus Abruzzo: Atri, Tablet e Sim card per studenti bisognosi
Ore 14.00- Coronavirus Abruzzo: incentivi della Regione per le aziende ciclo continuo
Ore 13.26 – Coronavirus Teramo: pubblicato il settimo elenco per i buoni spesa per le famiglie
Ore 12.58 – Coronavirus Abruzzo, Berardini: “Indennizzi diretti alle microimprese”
Ore 12,47 – Ortona: al via lo studio della Asl sui residenti di Caldari
Ore 12.21 – Penne: Asl al lavoro per rilanciare il San Massimo
Ore 11.53 – Coronavirus Abruzzo: centrale 118 all’Aquila, si accelera sul progetto
Ore 11.43 – Coronavirus Abruzzo: legionella al Progetto Case di Coppito 3, sanificazione del Comune
Ore 11.27 – Giulianova: donna con sospetto Covid bloccata alla stazione ferroviaria
Ore 11.26 – Coronavirus: Cipollini (Filcams Cgil), “Moria di negozi sarà di proporzioni immani”
Ore 10.42 – Atessa: via alla seconda fase dei lavori Covid Hospital
Ore 9.33 – Tumore mammario: Asl 2 e Univeristà d’Annunzio aumentano supporto distanza
Ore 9.08 – A Pescara una tonnellata di rifiuti Covid in un solo giorno
Ore 8.26 – Pronto Medicina Facile: bambini e Coronavirus con il professor Verrotti. Rivedi qui la trasmissione
Ore 6.00- Coronavirus Abruzzo: bando della Regione per le famiglie in difficoltà
Il Collegamento in diretta del Tg8 delle ore 19.30:
LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)
Coronavirus: Ricciardi, certa seconda ondata epidemica. Non accelerare riaperture o rischiamo di averla prima di Estate – Una seconda ondata di epidemia in autunno, “più che un’ipotesi è una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell’estate”. Lo afferma Walter Ricciardi, rappresentante italiano Oms e consulente del ministro della Salute.
Le scelte “azzardate di alcuni leader politici mondiali – ha spiegato Ricciardi – sono responsabili degli effetti sui loro popoli. Se ci sono stati più morti rispetto ad altri è perché le decisioni sono state prese o in modo tardivo o in modo sbagliato. L’esempio più eclatante è quello della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, dove i governi non hanno ascoltato i consiglieri scientifici e hanno reagito in maniera estremamente ritardata”.
Di contro, “in paesi come la Corea del Sud, la Finlandia e la Germania, dove c’è una linea di comando unica e un rapporto diretto tra politica sensibile e istituzioni ben funzionanti, le cose vanno meglio”. Fino a quando non registreremo una immunità di gregge provocata favorevolmente dal vaccino, ha avvertito l’esperto, “avremo una lunga fase di convivenza col virus. Speriamo che sia una convivenza di mesi e non di anni, ma ci troveremo di fronte a una nuova normalità”.
La misura più importante, ha rilevato, “sarà il distanziamento fisico, la distanza tra le persone che non sono certe del loro stato immunologico. Naturalmente questo stato potrà essere conosciuto e tracciato meglio attraverso una diagnostica più estesa e mirata e grazie all’uso delle tecnologie. Non c’è dubbio che i paesi che hanno reagito meglio sono quelli che hanno utilizzato meglio le armi della diagnostica e delle tecnologie. Su questo – ha concluso – ho invitato da diversi giorni i miei colleghi e i decisori ad agire con più rapidità rispetto a quanto fatto finora”.
Coronavirus: 106.962 i malati, 355 più di ieri. Incremento più basso dal 2 marzo – Sono complessivamente 106.962 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 355 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 1.189. Si tratta dell’incremento più basso dal 2 marzo: quel giorno l’aumento dei nuovi casi fu di 258 mentre il giorno dopo l’incremento fu di 428 nuovi casi positivi. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.
Ancora giù terapie intensive, Lombardia sotto i mille.Scendono anche ricoveri in altri reparti, -1.107 rispetto a ieri – Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Ad oggi sono 2.812, 124 in meno rispetto a ieri. Di questi, 971 sono in Lombardia, 61 in meno rispetto a ieri. Dei 106.962 malati complessivi, 25.786 sono ricoverati con sintomi, 1.107 in meno rispetto a ieri, e 78.364 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Coronavirus: 22.745 le vittime, 575 più di ieri – Sono 22.745 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a
Coronavirus: 42.727 i guariti, 2.563 più di ieri- Sono 42.727 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.563 più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 2.072.
Coronavirus: cresce ancora numero tamponi,65mila in un giorno – E’ record di tamponi effettuati in un solo giorno: nelle ultime 24 ore ne sono stati fatti 65.705 Complessivamente sono 1.244.108 i tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza, circa 600mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. (ANSA).
Coronavirus: 106.962 i malati, 355 più di ieri – Dai dati della Protezione civile emerge che sono 33.434 i malati in Lombardia (344 in più rispetto a ieri), 13.585 in Emilia-Romagna (-78), 13.998 in Piemonte (+215), 10.618 in Veneto (-182), 6.583 in Toscana (-30), 3.459 in Liguria (+22), 3.157 nelle Marche (+33), 4.214 nel Lazio (+70), 3.027 in Campania (-91), 1.990 a Trento (-97), 2.656 in Puglia (+31), 1.428 in Friuli Venezia Giulia (+98), 2.139 in Sicilia (+31), 1.942 in Abruzzo (+92), 1.582 nella provincia di Bolzano (-11), 494 in Umbria (-42), 872 in Sardegna (+7), 819 in Calabria (-28), 491 in Valle d’Aosta (-27), 266 in Basilicata (-7), 208 in Molise (+5). Quanto alle vittime, se ne registrano 11.851 in Lombardia (+243), 2.903 in Emilia-Romagna (+60), 2.171 in Piemonte (+77), 1.026 in Veneto (+45), 602 in Toscana (+17), 866 in Liguria (+38), 785 nelle Marche (+21), 332 nel Lazio (+16), 293 in Campania (+7), 342 nella provincia di Trento (+20), 307 in Puglia (+8), 220 in Friuli Venezia Giulia (+3), 190 in Sicilia (+3), 246 in Abruzzo (+3), 234 nella provincia di Bolzano (+9), 57 in Umbria (+2), 86 in Sardegna (+1), 73 in Calabria (+1), 123 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+0), 16 in Molise (+0).
Coronavirus: 172.434 contagiati totali, 3.493 più di ieri Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti – Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 172.434, con un incremento rispetto a ieri di 3.493. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione civile.
Coronavirus: 172.434 contagiati totali, 3.493 più di ieri Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti – Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 172.434, con un incremento rispetto a ieri di 3.493. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione civile
Possibile riapertura da 27 aprile mobilifici-cantieri. Su tavolo anche moda e automotive- Aziende della moda, mobilifici, automotive, cantieri edili. Sono quattro comparti produttivi di cui si starebbe valutando la riapertura prima del 4 maggio, forse a partire dal 27 aprile.
A quanto si apprende, si starebbe studiando in queste ore la ripartenza di queste attività, anche considerato che rientrerebbero tra quelle classificate dall’Inail come a basso rischio. Ma una valutazione sarebbe ancora in corso e sul tema dovrebbe esserci a breve, forse già nel weekend, un nuovo confronto con le parti sociali.
Possibile riapertura parchi, bar e ristoranti dal 4 maggio – Per quanto riguarda bar e ristoranti, l’indicazione sarebbe quella di dare un segnale di riapertura anche per questo settore. In che modo? Ripristinando alcune delle regole che erano già state approntate prima del lockdown e aggiungendone altre: dunque distanziamento dei tavoli, mantenimento del distanziamento sociale anche al bancone, protezioni individuali per i dipendenti e in particolare per i camerieri, utilizzo di spazi all’aperto.
Quanto ai parchi, anche in questo caso l’indicazione sarebbe quella di dare un segnale di ripartenza: verrebbe consentito di accedere alle aree verdi così come di svolgere attività motoria anche lontano da casa. Allo stesso tempo, però, verranno ribadite una serie di indicazioni di ‘prudenza’, vale a dire il mantenimento del distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e il divieto di assembramento.
Stop alla conferenza quotidiana Borrelli: “Sarà bisettimanale e continueremo a garantire trasparenza sui dati’ – Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio.
“I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa”.
Si studia la fase 2 per macroaree,verifica in 15 giorni .Si lavora a ‘divisione’ zone a seconda diffusione contagio – Riaperture differenziate per macroaree a seconda della diffusione del contagio, con un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, procedere a nuove chiusure. E’ l’ipotesi su cui stanno lavorando gli esperti che dovranno fornire al governo gli indirizzi generali per la fine del lockdown. Stando a questa ipotesi, l’Italia verrebbe sostanzialmente suddivisa in 3 macroaree (nord, centro e sud) in base alla diffusione del contagio.
Scuola, in arrivo bandi concorso, 80 mila interessati. Domande da maggio a luglio.Guerra in maggioranza e con sindacati – I bandi per i concorsi per la scuola dovrebbero uscire a breve, forse anche la prossima settimana, solo per il concorso straordinario sono attese, secondo alcune stime, circa 80 mila domande di aspiranti prof titolari di cattedra. Sono poco meno di 50 mila complessivi i posti complessivi previsti con i concorsi, dei quali poco meno della metà sono riservati al concorso straordinario per chi da almeno tre anni lavora nelle scuole. Le date della presentazione delle domande andrebbero dal 15 giugno al 31 luglio per il concorso ordinario infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.
Per quanto riguarda invece il concorso straordinario per la secondaria e la procedura abilitante, le domande si potranno presentare dal 28 maggio al 3 luglio. Sulla modalità di svolgimento dei concorsi però è guerra aperta tra il ministero dell’Istruzione i sindacati e anche dentro la maggioranza.
Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda infatti – insieme ad alcune forze politiche di maggioranza e di opposizione, da Sinistra Italiana, al Pd, fino alla Lega – chiedevano che il concorso straordinario fosse per titoli ed anzianità.
L’obiettivo era rendere stabili i precari che già lavorano nella scuola da almeno tre anni ed evitare a settembre di avere un boom di supplenti – si calcola saranno oltre 200 mila – dal momento che tra domande di pensionamento ordinario e Quota cento, si rischia di mettere al collasso, il prossimo anno, la scuola italiana già fiaccata da mesi di didattica a distanza che, sebbene partita ormai quasi ovunque, ha lasciato scoperti, secondo alcune stime, oltre un milione di studenti sugli 8,3 milioni complessivi.
“Siamo convinti – dice Francesco Sinopoli segretario generale della Flc Cgil – che la strada intrapresa dal Ministero è sbagliata, non consente la copertura delle cattedre e produrrà un aumento esponenziale delle supplenze. La nostra richiesta invece, è una misura ponderata e lungimirante: coprire le migliaia di cattedre vacanti con una procedura per titoli per poi procedere alla formazione abilitante e successivamente alla valutazione prima di dare la conferma nel ruolo”. Anche CISL Scuola, con Maddalena Gissi, parla di “concorsi fuori tempo” e di necessità di “misure straordinarie: diversamente, il numero già oggi abnorme di contratti precari, crescerebbe ulteriormente”.
Anche la Uil scuola, con Pino Turi, chiede di confermare i precari negli attuali posti e procedere alla stabilizzazione con concorsi riservati.
“La totale chiusura nei confronti di chi rappresenta un milione di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola ci lascia sorpresi e dispiaciuti”, commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda.
“Il percorso prima di arrivare ai concorsi veri e propri è ancora lungo – sostiene Mario Pittoni (Lega) presidente della commissione Istruzione del Senato – sono concorsi fuori dal tempo e su numeri ridicoli, non risolutivi della situazione”.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ribadisce che “i concorsi si faranno. È l’unico modo per poter assumere a settembre. Quello straordinario per 24 mila precari si svolgerà appena le condizioni lo permetteranno”. E c’è già chi, come il sindacato Anief, annuncia che “se i testi delle procedure concorsuali rimarranno immutati”, è pronto ad impugnare i bandi.
Coronavirus: in Trentino parte il sequenziamento genetico . Per potenziare strategie mitigazione e controllo dei focolai – La Fondazione Edmund Mach (Fem) e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento (Apss) hanno ottenuto dalla Fondazione per la valorizzazione della ricerca trentina un finanziamento di 62.000 euro per un progetto di ricerca che sfrutta il sequenziamento del genoma completo di Sars-CoV-2 allo scopo di ricostruire la rete dei contagi a livello provinciale.
L’obiettivo della ricerca è potenziare le strategie di mitigazione e controllo dei focolai epidemici. I ricercatori del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, coordinati da Annapaola Rizzoli e Claudio Donati, cercheranno inoltre di identificare le possibili varianti del virus a livello locale per mappare la rete dei contagi mediante una piattaforma web creata appositamente. L’attività di ricerca sarà svolta in coordinamento con il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Le sequenze genetiche ed il sistema di gestione dei dati prodotti verranno messi a disposizione della task force provinciale e della comunità scientifica internazionale.
Coronavirus: morti altri 2 medici, totale a 129 – Si registrano altri due decessi tra i medici a causa dell’epidemia di Covid-19: sono Eugenio Inglese (ex primario di Medicina nucleare) e Vincenzo Frontera (medico di famiglia). Il totale, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), sale così a 129.
Coronavirus: in Trentino test su efficacia delle mascherine. Obiettivo è una rete italiana per armonizzare rapporti di prova – È operativo il laboratorio trentino associato per i test di efficacia e sicurezza (Lass) sulle mascherine. L’iniziativa congiunta dell’Università di Trento e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari offre anche consulenza alle ditte manifatturiere che producono il dispositivo per arginare la pandemia. Una mascherina contro il Covid-19, infatti, serve ed è sicura se non trattiene microbi, se permette di respirare e se riesce a filtrare il virus. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss), che per l’emergenza e la necessità di distribuire al personale sanitario e alla cittadinanza in tempi rapidi grandi quantità di presidi ha stretto un accordo con la Sezione dispositivi medici di Confindustria.
In questa cornice – informa una nota dell’Università di Trento – è stato attivato un laboratorio associato (Lass-Tn-Covid-19) per eseguire i test di efficacia e sicurezza sulle mascherine chirurgiche. L’obiettivo è creare una rete italiana per l’armonizzazione dei rapporti di prova sulle mascherine. A questo proposito la realtà trentina è già in contatto con l’Università politecnica delle Marche, le università di Catania e Modena e Reggio Emilia e il Tecnopolo Mirandola. In questi giorni, in Trentino, sono già in prova le mascherine realizzate da La Sportiva, che ha aperto una linea di produzione locale. Il Dipartimento di ingegneria industriale di Trento ha attivato anche altri servizi di misura e consulenza per supportare le aziende nell’analisi del processo di produzione e nella scelta dei materiali e sulle procedure di sanificazione per un riutilizzo funzionale dei presidi in regola con le norme più stringenti.
Coronavirus: 50epiù, ‘ora d’aria’ per anziani nella fase 2 . Vicino casa come già in vigore per i runner – “Ora d’aria per gli anziani vicino casa durante la fase 2′. E’ quanto chiede il presidente dell’Associazione Gabriele Sampaolo segretario generale di 50 & Più, la più importante associazione italiana che raccoglie over 50 e conta 327 mila associati. “Non stiamo chiedendo – precisa – la libera uscita di tutti gli anziani. Chiediamo invece durante la fase due di prevedere, come già avvenuto per i runner, agli anziani di muoversi vicino alla propria abitazione rispettando il distanziamento sociale. E’ un’esigenza che nasce dai tanti anziani che sono abituati a muoversi e si sono dovuti fermare, ci sono ragioni fisiche e metaboliche. Il rischio prolungato di inattività può, questo sì, generare danni alle persone anziane. Occorre, mai come in questo caso, buon senso e proporzionalità
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