Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di martedì 17 marzo. Altri 30 casi e i positivi salgono a 229. Due decessi di anziani di Castiglione M.Raimondo. Pressing per l’istituzione delle zone rosse.
+++NOTIZIA IN COSTANTE AGGIORNAMENTO+++
Ore 20.45 – Da Fondazione Carispaq 150 mila euro alla Asl
Ore 20.40 – Coronavirus Abruzzo, Marsilio firma Ordinanza sui trasporti
Ore 20.30 – AGGIORNAMENTO: La Sevel chiude da stasera al 22 marzo
Ore 18.43 – Brioni: giovedì 19 marzo riaprono i tre stabilimenti di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova
Ore 18.17 – Pratola Peligna: assembramenti per mascherine distribuite dal Comune, consegne a domicilio
Ore 18.10 – Contagi Val Fino: D’Alfonso scrive a Marsilio chiedendo di agire rapidamente
Ore 18.02 – Sevel: la produzione riparte ma in maniera ridotta, -45% lavoratori
Ore 17.53 – Castiglione Messer Raimondo: muore un 79enne positivo, è il secondo di oggi
Ore 16.52 A Ortona l’ospedale Bernabeo Covid 19: il sindaco, “Decisione non condivisa”
Ore 16.10: Appello di Slc Cgil Abruzzo e Molise: “Non affollate gli uffici postali”
Ore 15.14 – Castiglione Messer Raimondo: il sindaco D’Ercole chiede tamponi, “Basta coi rimpalli”
Ore 15.10 – Lanciano: il sindaco Pupillo chiede la chiusura delle fabbriche non necessarie
Ore 15 – Silvi: il sindaco Scordella chiede l’intercessione di San Leone contro il flagello del Coronavirus
Ore 14.54 – Asl Chieti: ecco la mappa degli ospedali per il Covid 19
Ore 15.01 – Altri 30 casi positivi, i contagiati in Abruzzo salgono a 229
Ore 13.29 – Il Pd Abruzzo lancia la campagna “L’Abruzzo combatte. E noi con lui”.
Ore 13.27 – L’Aquila: Asl e Comune attivano linea per supporto psicologico
Ore 13.20 – Teramo, “Lectus Home”: i libri per combattere il Coronavirus
Ore 13.15 – Teramo, deceduto in ospedale un anziano positivo
Ore 13.10 – Febbo illustra i provvedimenti economici regionali
Ore 12.25 – ANCI a Marsilio: “subito le zone rosse”
Ore 12.20 – Il tecnico del Pescara Legrottaglie “asfalta” Boris Johnson sul coronavirus
Ore 12.08 – Violinista pescarese a Barcellona: “Qui all’inizio non avevano capito”
Ore 11.30 – Ortona, 15 contagiati e troppi “podisti”: il sindaco dice basta!
Ore 11.15 – Infettivologo di Montesilvano nell’ospedale di Pavia
Ore 10.45 – 23 nuovi casi positivi in Abruzzo, ed il totale sale a 199
Ore 9.45 – A L’Aquila per il coronavirus nuove regole per la raccolta differenziata dei rifiuti
Ore 9.30 – Il sindaco di San Giovanni Teatino spiega il coronavirus con lo… scolapasta
Ore 7.00 – Con l’escalation dei ricoveri, anche in terapia intensiva e sub intensiva, l’ospedale di Pescara è alle prese con l’emergenza posti letto. In giornata la Direzione Sanitaria punta ad attivare una terza rianimazione: si confida nell’arrivo di altri respiratori. Intanto nelle prossime ore si conoscerà l’esito di altre decine di tamponi analizzati dall’ IZS di Teramo.
LE NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA ORE 20)
Salgono i numeri dell’epidemia di coronavirus in Italia, con 26.062 casi (2.989 in più rispetto a ieri) e il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, è pari a 31.506; i decessi solo aumentati a 2.503 (345 più di ieri), confermando l’incremento del 10% che si osserva da giorni. Sono cifre che confermano la tendenza generale, mentre l’attenzione si sposta verso la situazione nel Centro-Sud ed è ancora difficile dire quando ci sarà il picco, che potrebbe arrivare fra il 25 marzo e il 15 aprile. “I numeri di una giornata non hanno rilevanza statistica e si inseriscono bene nella tendenza osservata in questi giorni”, osserva il fisico Giorgio Sestili, curatore della pagina Facebook dedicata all’analisi dei dati epidemiologici sul coronavirus. “Non sono numeri né buoni né negativi, ma sul dato nazionale siamo certi che non sia più crescita esponenziale”, ha aggiunto. “Finora è stata la Lombardia a trainare il dato nazionale, ma adesso lo sta rallentando in quanto la crescita, sebbene ci sia ancora, è più lenta. Nei prossimi giorni – ha aggiunto – sarà importante vedere il dato relativo al Centro-Sud, dove si osserva una crescita veloce ed esponenziale, ma dove non si vedono ancora gli effetti delle misure restrittive”. Per questi motivi, ha proseguito Sestili, “c’è un’incertezza molto ampia riguardo all’arrivo del picco. Quello che possiamo dire – ha aggiunto – è che alcune analisi parlano di un picco che potrebbe aggirarsi fra il 25 marzo e il 15 aprile”. Sono però ancora moltissime le variabili da considerare e nel frattempo “è importantissimo continuare con la chiusura totale ed evitare la nascita di focolai nel Centro-Sud”. Un concetto ribadito dal commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa della Protezione civile: “Quello che è importante è limitare la mobilità e stare più possibile a casa perché questo è l’unico modo che ci permette di ridurre” la diffusione del virus. E’ ancora “prematuro – ha aggiunto – fare previsioni sulla diffusione del virus al Sud e per poter esprimere dei giudizi”; quanto al picco, Borrelli ha osservato che “la prossima settimana potremo avere dati più adeguati in relazione alle misure adottate”. E’ un tema, quello del contenimento, ormai prioritario in tutta l’Europa, come ha rilevato il direttore generale aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra. “L’Europa – ha detto – dovrebbe adottare quanto più possibile misure congiunte, non è possibile fermare questo virus con misure tradizionali. Più unificata la risposta più efficace la difesa della popolazione. Non solo come misure di contenimento, ma anche come informazioni da condividere”. Traduce in cifre l’efficacia delle misure di restrizione la ricerca pubblicata sulla rivista dell’Associazione dei medici americani, Jama, condotta dal gruppo del Policlinico di Milano guidato da Antonio Pesenti: se non fossero state adottate misure severe, al 20 marzo la Lombardia avrebbe rischiato di avere 14.542 malati gravi da ricoverare in terapia intensiva e il collasso del sistema ospedaliero. Dal rispetto delle misure di restrizione dipendono infine i tre possibili scenari dell’evoluzione della situazione in Italia, frutto dei modelli elaborati dall’Università di Genova e dalla società Helpy: il picco potrebbe avvenire fra il 18 e il 19 marzo, quando in Italia i nuovi casi al giorno potrebbero essere intorno a 4.000, oppure fra il 23 e il 25 marzo, o ancora intorno al 28-29 marzo, con circa 5.000 casi al giorno.