Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 2 giugno

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di martedì 2 giugno. Da domani si riaprono i confini regionali. Intanto 4 i nuovi casi e 5 i decessi nelle ultime 24 ore.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 19.10 – Covid 19 Abruzzo, Mobisec: “App Immuni è sicura, installarla gesto responsabilità”

Ore 18.09 – Covid 19 Abruzzo: il bollettino di oggi, martedì 2 giugno

Ore 17.30 – Covid 19, domani a Pescara altri due voli charter da Marocco con braccianti per Fucino

Ore 16.56 – Covid 19: Teramo, negativo ultimo paziente, chiude rianimazione appositamente allestita

Ore 15.40 – Covid 19 Abruzzo: primo giorno di mare tra speranze e rispetto delle regole

Ore 13.15 – Cultura L’Aquila, un volo in planata sulla Basilica di Collemaggio

Ore 12.30 – Speciale PMF: “il coronavirus ha cambiato i bambini?”

Ore 12.15 – Caos rotatorie a Teramo, impossibile collaudarle

Ore 11.45 – Covid 19 Castelli: sisma e coronavirus alle spalle, pronti a ripartire

Ore 11.15 – Covid19, ordinanza movida criticata: Biondi precisa e si ridimensiona tutto

Ore 11.0o – 2 Giugno Teramo, lettera del Sindaco ai cittadini

Ore 10.00 – Covid 19 L’Aquila, sanzionate tre persone dalle Forze di Polizia

Ore 9.15 – Covid 19, sindacati su criticità servizio trasporto urbano Pescara

Ore 9.00 – Festa della Repubblica, la Torre di Cerrano s’illumina del tricolore

Ore 8.50 – Covid 19, le novità dell’INPS sulle indennità per il coronavirus

Ore 8.15 – Covid 19 – La Commissione Europea ed i tempi lunghi della Giustizia civile

Ore 7.10 – Covid 19 Abruzzo, Marsilio su App Immuni

Ore 6.00 – Covid 19, cosa cambia dal 3 giugno

LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Boccia, da domani libertà circolazione senza condizioni. Ma giusto che ogni governatore rafforzi controllo e prevenzione – “Da domani c’è liberta di circolazione senza condizioni ma poi è giusto che ogni presidente di regione rafforzi i propri sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria. Il presidente della Sardegna Solinas non ha più posto una condizione pregiudiziale, sta lavorando con tutti gli altri su meccanismi che consentano di rafforzare la prevenzione territoriale”. Lo ha detto il ministro per gli affari istituzionali Francesco Boccia a La vita in diretta su Rai1.

Boccia, no a teorie senza fondamento, affidiamoci a Iss – “Faccio un appello a tutti, seguiamo le indicazioni della comunità scientifica ed evitiamo noi semplici cittadini di tirare fuori teorie che non hanno adeguate fondamenta. Mi auguro che non ci siano dibattiti scientifici provvisori. Lasciamo all’Istituto superiore di sanità di dirci come stanno le cose”.

Conte, raccogliamo tutti invito Colle, collaboriamo –“La ricorrenza di oggi ci restituisce alla memoria una grande testimonianza storica, una prova collettiva di grande coraggio e fiducia, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, che assume ancor più rilievo nel momento attuale. Dobbiamo tutti raccogliere l’invito del Capo dello Stato a collaborare, pur nella distinzione dei ruoli e delle posizioni politiche. È necessario che ognuno faccia la propria parte, come è sempre stato nei momenti più difficili della nostra storia. L’Italia, la nostra comunità, è la nostra forza”. Lo scrive su Fb il premier Giuseppe Conte. “È stato il giorno di un nuovo inizio. Una intera generazione di donne e uomini, pur severamente provata dalla guerra, prese la ferma decisione di volgersi alle spalle sofferenze e distruzioni e, coraggiosamente, intraprese l’opera di ricostruzione del Paese, puntando con forza nella rinascita della intera comunità nazionale”, scrive Conte sottolineando come il 2 giugno cada in un momento “in cui avvertiamo forte la sofferenza per le persone care che abbiamo perso, ed è quantomai viva l’angoscia per i sacrifici personali, sociali ed economici che siamo chiamati ad affrontare”. “Non dimentichiamo quel senso di condivisione che ci ha guidato quando sembrava impossibile contenere la pandemia e intravvedere una uscita dalla fase più acuta dell’emergenza”, conclude.

AUSTRIA PRONTA A RIAPRIRE ALL’ITALIA A METÀ GIUGNO. SE DATI OK, ALTRIMENTI SOLO VERSO REGIONI VIRTUOSE
L’Austria prospetta l’apertura del confine con l’Italia da metà giugno, “qualora l’andamento epidemiologico lo consentirà”, in concomitanza con la ripresa della libera circolazione con gli altri Paesi confinanti. Lo apprende l’ANSA da fonti informate. Se così non fosse, Vienna valuterebbe almeno la ripresa degli spostamenti con le regioni italiane che possono vantare dati positivi.

Mattarella, ora senso responsabilità per la ripresa. La crisi non è terminata, sue conseguenze ancora lunghe
“Il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa”. E’ quanto sottolinea il presidente Sergio Mattarella in un messaggio ai prefetti d’Italia in occasione del 2 giugno ricordando che “la crisi non è terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze”.

2 giugno:Mattarella, momento particolarmente difficile
“Nella prima fase dell’emergenza, voi Prefetti siete stati fortemente impegnati a garantire da un lato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, dall’altro la continuità delle filiere produttive e dei servizi essenziali nonché, più in generale, la tenuta sociale ed economica dei territori. Affiancando e sostenendo, con generosità e abnegazione, l’azione dei Sindaci, delle Autorità sanitarie e di tutte le componenti del sistema di Protezione Civile, siete stati un sicuro punto di riferimento per le Istituzioni locali e i singoli Cittadini”. Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in un messaggio ai prefetti d’Italia sottolineando che “la ricorrenza del 2 giugno coincide
quest’anno con un momento particolarmente difficile per il Paese, che si avvia alla ripresa dopo la fase più drammatica
dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.

C’è chi annuncia controlli in stazioni e aeroporti con il contact tracing che ancora non c’è, chi chiederà un’autocertificazione, chi pensa ad un bonus per chi si sottoporrà ai test sierologici, chi lancia la App regionale, tutto rigorosamente su base volontaria: con l’avvicinarsi della fine dei divieti di spostamento e la possibilità di circolare liberamente in tutta Italia, le Regioni continuano a procedere in ordine sparso per cercare di limitare il rischio di nuovi contagi nei propri territori senza però arrivare allo scontro frontale con il governo, dopo la conferma che il 3 giugno si riparte tutti insieme. Nessun presidente, nonostante le dichiarazioni e le minacce, al momento ha emesso ordinanze in contrasto con la decisione dell’esecutivo. E il perché è abbastanza chiaro: ogni provvedimento che prevedesse patenti sanitarie, quarantene obbligatorie o altre misure in contrasto con quelle nazionali, sarebbe immediatamente impugnato.

Mercoledì dunque si riparte, senza alcun nuovo Dpcm – quello in vigore già prevede la fine dei divieti il 3 giugno – senza conferenze stampa del premier Giuseppe Conte che, dicono fonti di governo, salvo cambiamenti dell’ultimora considera la questione riaperture chiusa e preferisce concentrarsi sulla battaglia in Europa, e con qualche rischio in più. “Ma qualche quota di rischio va presa, altrimenti non apriremo mai”, ammette il presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini che in queste settimane ha svolto il ruolo di mediatore tra le richieste dei governatori e l’esecutivo. Rischi “ponderati” li ha definiti il ministro della Salute Roberto Speranza che trovano conferma anche nei dati giornalieri: ‘solo’ 178 contagiati, un numero mai così basso dal 26 febbraio, con un rapporto tra tamponi fatti e positivi individuati che per la prima volta è sotto l’1% (0,98%).

Anche i dati della Lombardia vanno meglio, ma quelli di lunedì riflettono le rivelazioni raccolte domenica con molti meno tamponi rispetto al resto della settimana. Nella regione più colpita dal virus, ci sono 50 contagiati in più, il 28% del totale in Italia e poco più del 30% dei morti delle ultime 24 ore (19 su 60). Da tenere sotto controllo è invece il dato della Liguria, che è la regione d’Italia con il maggior numero di contagiati, 56 in un solo giorno. Un’anomalia (dovuta in gran parte ad un cluster in una Rsa di Genova con 29 contagiati) che non cambia il quadro generale visto che a confermare il trend in discesa ci sono anche 6 Regioni a zero nuovi casi e 9 per il secondo giorno consecutivo senza vittime.

Numeri che per il governo confermano la linea ‘aperturista’: se poi qualcuno, sottolineano fonti vicine al ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, ritiene di dover chiedere, sempre e solo su base volontaria, le generalità ad un turista, un’autocertificazione o di procedere con il tracciamento, l’esecutivo non si metterà di traverso. Tra l’altro, il clima con i governatori viene definito molto positivo e il ministro ha continuato ad avere contatti con i presidenti delle Regioni, compreso quello della Lombardia, Attilio Fontana.

E quelle delle iniziative locali è la strada che stanno seguendo i governatori. Il sardo Christian Solinas ha fatto marcia indietro e, dalla patente sanitaria, è passato a pensare di offrire un incentivo sotto forma di voucher a chi si sottoporrà al test sierorologico e si dice pronto a varare un questionario e una piattaforma per la registrazione di chi arriva, entrambe su base volontaria. “Tratteremo fino all’ultimo per un accordo ma se non riusciremo a trovarlo allora appronteremo un sistema più articolato”. Dal canto suo, il presidente siciliano Nello Musumeci si affida alla app Sicilia Sicura, che non sarà pronta prima del 5 e che ovviamente sarà su base volontaria anche questa. “Permetterà a chi arriva – dice – di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica in caso di bisogno”. In Campania, invece, non è ancora chiaro cosa accadrà visto che il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris sono impegnati a litigare sugli orari di apertura dei locali mentre nel Lazio si punta su maggiori controlli attraverso il contact tracing nelle stazioni e negli aeroporti. “E’ necessario tenere alta la guardia – sottolinea il presidente e leader del Pd Nicola Zingaretti – Roma è il cuore dello Stato e vi sono i principali snodi ferroviari e aeroportuali”. Ma anche in questo caso, nulla sarà obbligatorio se non utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.