Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di venerdì 22 maggio. Continuano ad aumentare i guariti, possibili spostamenti in altre regioni per le zone di confine. D’Amario: “Convivere col Covid per due anni prima del vaccino.”
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 14.47 – Coronavirus Abruzzo: Polstrada “Controllate 21.231 persone. 728 sanzioni”
Ore 19.30 – Coronavirus Abruzzo: Manzella “Ripartire per la politica industriale della Fase 3”
Ore 19.00 – Coronavirus Abruzzo: giornata delle Oasi del Wwf sul web
Ore 18.22 – Coronavirus Abruzzo: Chieti, 371 partecipanti alla maratona di lettura
Ore 18.00 – Coronavirus Abruzzo: al santuario di San Gabriele rosario e benedizione delle penne
Ore 17.30 – Coronavirus Abruzzo: possibile incontrare i congiunti residenti nelle Marche
Ore 16.50 – Coronavirus Abruzzo: Fase 2 Teramo, ecco le misure da adottare in città
Ore 16.30 – Consiglio Regionale: 1,7 Mln per le Zone Rosse e fondi per l’editoria
Ore 16.00 – Coronavirus Abruzzo: Vasto, Pilkington dona un impianto di respirazione al “San Pio”
Ore 15.30 – Coronavirus Abruzzo: bollettino del 22 maggio, 8 nuovi casi. Aumentano i guariti
Ore 14.40 – Coronavirus Abruzzo: domani 4 ore di sciopero alla Sevel
Ore 14.00 –Coronavirus Abruzzo: Trenitalia, dal 3 giugno 6 Frecce in più sulla linea Adriatica
Ore 13.45 – Teramo: “Si deve tornare a fare bene la differenziata”
Ore 13.20 – Anci Abruzzo, sostegno alle attività, ma occhio alle regole
Ore 12.45 – Questura Pescara: controlli rigidi nei luoghi della movida
Ore 12.00 – Febbo: “No a rincari tariffe stabilimenti balneari”
Ore 11.31 – Covid Hospital resta vuoto all’Aquila, si parla di futuro
Ore 10.45 – On line Open Unite, il nuovo sportello per orientamento Università Teramo
Ore 10.30 – Chieti, parrucchieri ed estetisti aperti fino alle 23.00
Ore 8.50 – D’Amario su Rete8: “Dobbiamo convivere col Covid per due anni prima che sparisca”
Ore 6.00 – Decreto Marsilio: ora possibili spostamenti al confine tra due regioni
Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14.00:
LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO
2 giugno: giro d’Italia delle Frecce Tricolori. In cinque giorni verranno sorvolati tutti capoluoghi regione – Un sorvolo di tutte le regioni italiane da parte delle Frecce Tricolori, in occasione del 2 giugno, 74/o anniversario della proclamazione della Repubblica, “in segno di unità, solidarietà e di ripresa”. Il giro d’Italia della Pattuglia acrobatica nazionale, sottolinea la Difesa, comincerà il 25 maggio e toccherà, in cinque giorni, tutti i capoluoghi di Regione.
Le Frecce tricolori sorvoleranno anche Codogno , prima zona rossa dell’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia, le Frecce Tricolori nel loro giro d’Italia in occasione delle celebrazioni del 2 giugno.
Questo il programma dei sorvoli. Il 25 maggio: Trento, Codogno, Milano, Torino e Aosta. Il 26 maggio: Genova, Firenze, Perugia e L’Aquila. Il 27 maggio: Cagliari e Palermo. Il 28 maggio: Catanzaro, Bari, Potenza, Napoli e Campobasso. Il 29 maggio: Loreto, Ancona, Bologna, Venezia e Trieste. Il 2 giugno: Roma.
Coronavirus: 8 regioni senza morti,Trentino ricalcola malati. Da 66 a 607 in provincia autonoma. Giù o a zero in tutte altre – In otto regioni non si sono registrati morti per coronavirus nelle ultime 24 ore: Marche, Trentino Alto Adige, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria, Basilicata e Molise. I malati – gli attualmente positivi nei dati della Protezione civile – calano praticamente in tutte le regioni, a partire dalla Lombardia (-782), mentre nella provincia autonoma di Trento per un ricalcolo passano da 66 a 607. In Valle d’Aosta il dato è invariato.
Italia recupera 40% italiani che faceva ferie estero. Enit, per consumi italiani e stranieri possibile perdita 65 mld – Il turismo italiano, che vale oltre il 13% del pil ed è alle prese con la più grossa crisi mai vista, vede una flebile luce in fondo al tunnel anche perché il Belpaese, nonostante il Covid-19, si conferma la più desiderata e ricercata meta internazionale. Secondo i dati dell’ultimo bollettino realizzato dall’Enit con il Mibact , il turismo italiano potrebbe recuperare una parte delle perdite grazie a quel 40% dei viaggiatori italiani che di solito preferisce fare viaggi all’estero ma che quest’anno resterà in patria. L’Agenzia nazionale del turismo ammette che la ripresa dell’industria turistica italiana è più “vulnerabile” di quella per la Francia e l’Europa occidentale perché dipende maggiormente dai visitatori internazionali. In particolare, l’Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l’estate, realizza il calo più profondo pari a -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna. Ma al contempo l’Italia con il 40% di viaggiatori di solito “esterofili” ha comunque un potenziale maggiore nella sostituzione dei viaggi domestici ai viaggi outgoing rispetto alla Spagna (28% in uscita) e alla Francia (25%). Nei primi 4 mesi del 2020 – secondo il bollettino – il traffico aeroportuale internazionale verso l’Italia è diminuito del -64,8%, registrando 655 mila arrivi stranieri negli aeroporti italiani.
Nel monitoraggio settimanale alla nona settimana di osservazione sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, le perdite indicano un dato complessivo del -70,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una tendenza discendente costante nella diminuzione della domanda internazionale fermata dal blocco dei viaggi. Si avverte la mancanza di Paesi di lungo raggio con una diminuzione più evidente delle provenienze dalla Cina che cala del -82% (valore massimo) e dagli Usa (-78,1%), mentre il calo inferiore si registra dalla Russia (-63,3%). Quanto ai pernottamenti internazionali, nel 2020 si stima che il calo si attesterà al -49%, pari a 31 milioni di visitatori, con pernottamenti internazionali inferiori di 108 milioni rispetto al 2019. Secondo l’Enit è giusto attendersi un recupero degli arrivi dai Paesi vicini dato che rappresentano il 56% del turismo internazionale in Italia.
Una ripresa attesa anche in virtù di una tendenziale stabilità dei prezzi praticati dal sistema ricettivo italiano che nel mese di giugno, addirittura, registra un valore mediano nella vendita online di 97 euro per camera. Ma in termini economici totali, i consumi di italiani e stranieri potrebbero determinare una perdita di 65 miliardi di euro (di cui 21 miliardi dall’estero). Il turismo rappresenta la quarta maggiore categoria di esportazioni dell’Ue e produce effetti positivi per l’economia europea nel suo complesso: per ogni euro di valore aggiunto generato dal turismo si ottiene un effetto indiretto su altre industrie pari a 56 cent supplementari.
Coronavirus: un positivo ogni 115 tamponi effettuati . Con 0,86% livello più basso. Senza test ripetuti è all’1,5% – La percentuale dei positivi trovati sui tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia è di 0,86%, circa un positivo ogni 115 test. La percentuale invece rispetto ai soli nuovi casi testati – escludendo i tamponi ripetuti sullo stesso paziente -, il criterio richiesto dal ministero della Salute, è dell’1,5%, comunque al livello più basso (era al 9,6% il 26 aprile). In Lombardia, la regione più colpita, la percentuale di positivi sui nuovi casi testati è del 2,7%.
Coronavirus: 32.616 vittime, 130 più di ieri – Sono 130 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. In totale i morti salgono così a 32.616. Ieri l’aumento era stato di 156 vittime. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.
Sono 59.322 i malati di coronavirus in Italia, 1.638 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.792.
Sono 228.658 i contagiati totali per il coronavirus in Italia, 652 più di ieri. Di questi, 86.384 sono in Lombardia, che ne fa registrare 293 più di ieri. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l’incremento nazionale era stato di 642.
Sono saliti a 136.720 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.160. Giovedì l’aumento era stato di 2.278.
Sono 595 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 45 meno di ieri. Di questi, 207 sono in Lombardia, 19 meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 8.957, con un calo di 312 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 49.770, con un calo di 1.281 rispetto a ieri.
Coronavirus: 59.322 i malati, 1.638 meno di ieri Nel dettaglio – secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile -, gli attualmente positivi sono 25.933 in Lombardia (-782), 8.452 in Piemonte (-258), 4.730 in Emilia-Romagna (-196), 3.023 in Veneto (-263), 1.786 in Toscana (-91), 1.908 in Liguria (-167), 3.635 nel Lazio (-2), 1.768 nelle Marche (-64), 1.292 in Campania (-81), 607 nella Provincia autonoma di Trento (+541), 1.838 in Puglia (-1), 1.519 in Sicilia (-3), 485 in Friuli Venezia Giulia (-93), 1.179 in Abruzzo (-93), 224 nella Provincia autonoma di Bolzano (-26), 59 in Umbria (-2), 306 in Sardegna (-12), 43 in Valle d’Aosta (+0), 302 in Calabria (-24), 49 in Basilicata (-11), 184 in Molise (-10). Quanto alle vittime, sono in Lombardia 15.784 (+57), Piemonte 3.757 (+15), Emilia-Romagna 4.037 (+12), Veneto 1.854 (+13), Toscana 1.009 (+5), Liguria 1.407 (+10), Lazio 669 (+7), Marche 990 (+0), Campania 404 (+1), Provincia autonoma di Trento 455 (+0), Puglia 482 (+4), Sicilia 268 (+0), Friuli Venezia Giulia 325 (+2), Abruzzo 394 (+3), Provincia autonoma di Bolzano 291 (+0), Umbria 74 (+0), Sardegna 128 (+1), Valle d’Aosta 143 (+0), Calabria 96 (+0), Basilicata 27 (+0), Molise 22 (+0).
Coronavirus: Lancet, clorochina aumenta rischio di mortalità. Studio, maggiori problemi anche al cuore – L’idrossiclorochina e la clorochina, i farmaci antimalarici che si stanno sperimentando contro l’infezione da Covid-19 (e che il presidente americano Trump sta assumendo come profilassi), sembrano essere collegati ad un maggior rischio di morte tra i pazienti ricoverati in ospedale per il Covid e problemi al cuore, mentre non sembrano produrre benefici sui pazienti, sia presi da soli che insieme ad un antibiotico.
Lo segnala uno studio pubblicato sulla rivista Lancet da ricercatori dell’università Sorbona di Parigi. Lo studio ha analizzato i dati (raccolti da 671 ospedali nel mondo) di 15.000 persone trattate con gli antimalarici e con uno dei due antibiotici che a volte gli sono stati abbinati. La terapia in qualsiasi combinazione dei 4 farmaci è risultata associata a maggior rischio di morte rispetto a quello osservato in 81.000 pazienti a cui questi farmaci non sono stati somministrati. Il maggior rischio è stato osservato nel gruppo trattato con idrossiclorochina e un antibiotico, dove l’8% dei pazienti ha sviluppato aritmia cardiaca, rispetto allo 0,3% del gruppo di controllo.
Scuola: Ministro forma ordinanza libri testo anno 2020-2021 ‘in caso di necessità si possono confermare testi anno in corso’ – La Ministra Lucia Azzolina ha firmato l’Ordinanza sulle adozioni dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021 presentata, nei giorni scorsi, anche alle Organizzazioni sindacali. Vista l’emergenza sanitaria ancora in atto, ci sarà più tempo per deliberare le scelte riguardanti le adozioni dei libri di testo o l’uso di strumenti didattici alternativi. Le scuole hanno tempo per fare le loro scelte fino al prossimo 11 giugno 2020. Massima libertà, come sempre, nelle adozioni. Ma, spiega l’Ordinanza, “nel caso in cui, per motivi legati all’emergenza coronavirus, non si siano verificate le condizioni per operare la scelta di nuovi testi da proporre alle classi del prossimo anno, i Collegi dei docenti potranno deliberare la conferma dei testi già proposti alle classi corrispondenti nel 2019/2020”.
Carceri e virus,meno detenuti ma resta sovraffollamento. Rapporto Antigone, 300 positivi e 8 morti, anche tra operatori – Nei due mesi e mezzo di emergenza coronavirus – e di decreti per l’emergenza sanitaria – le carceri italiane hanno registrato un calo di detenuti del 14%. Nonostante tutto, però, una delle principali carenze negli istituti penitenziari resta quella del sovraffollamento che, ad oggi, registra un tasso del 112%, 18 punti percentuali in meno rispetto alla fine di febbraio. I dati sono stati diffusi dall’associazione Antigone che ha pubblicato oggi il XVI rapporto sulle condizioni carcerarie, il primo incentrato in particolare sui mesi della pandemia. Le pagine del corposo dossier mettono in evidenza anche la buona riuscita dell’uso della tecnologia all’interno delle carceri, un esperimento che, per voce dello stesso sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis, dev’essere trasformato attraverso “soluzioni strutturali” accelerando contestualmente il ritorno alla scuola e ai servizi educativi “la cui dimensione fisica è insostituibile”.
Nell’inedita conferenza stampa via web, l’associazione ha presentato un rapporto completo e analitico, soffermandosi in particolare sulle conseguenze del covid-19 all’interno delle carceri. Sono 119 i detenuti contagiati e 162 gli operatori penitenziari. In totale si contano 8 vittime, quattro detenuti, due medici e due agenti di polizia penitenziaria. Ma la diffusione del virus è stato tutt’altro che omogenea: in alcuni istituti non si conta neanche un caso mentre in altri, come quello di Torino, addirittura 67. “Numeri altissimi se paragonati al resto del Paese”, spiega Antigone. Particolare attenzione è stata post anche al tema delle scarcerazioni in seguito al “Cura Italia”. I reclusi in alta sicurezza che sono stati scarcerati, si legge nel documento, sono 494. Di questi 253 erano in attesa di giudizio, mentre “degli altri 245 solo 6 sono stati scarcerati grazie alle misure previste dal decreto ‘Cura Italia’ per decisione del magistrato di sorveglianza”. Per quanto riguarda i detenuti al 41-bis, 747 in tutto, a quattro di loro sono stati concessi i domiciliari per motivi di salute.
Tra gli invitati alla presentazione, anche Bernardo Petralia, al suo debutto pubblico come nuovo capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il magistrato ha sottolineato l’importanza della “sinergia” con associazioni e Garante dei detenuti. Parole che non sono piaciute all’ex sottosegretario alla Giustizia, il leghista Jacopo Morrone, secondo il quale il capo del Dap avrebbe fatto un “clamoroso scivolone”, “sbertucciando l’intero corpo di Polizia penitenziaria”. “Decontestualizzare affermazioni e intenzioni riportandole a proclami è senz’altro riduttivo e fuorviante – la replica di Petralia -. Onde scongiurare qualsiasi interpretazione di segno diverso, affermo con assoluta convinzione che nelle mie funzioni sarò capo, orgoglioso e fiero, della Polizia Penitenziaria che ritengo istituzione essenziale e vitale dell’intero sistema carcerario e della sicurezza dei cittadini”.
Coronavirus: Lancet, computer non può sostituire medico. Esperto,Intelligenza artificiale può perdere dettagli importanti – L’Intelligenza artificiale può aiutare i medici a diagnosticare l’infezione da Covid-19, ma non può sostituirsi completamente a loro, come alcuni immaginano, perchè molti dettagli nell’analisi di radiografie e tac ancora sfuggono al computer. A puntualizzarlo in una lettera sulla rivista Lancet Digital Health è Andrea Laghi, dell’universita La Sapienza di Roma.
Secondo Laghi, il computer potrà essere di supporto al radiologo nel suo lavoro, in particolare nel quantificare in modo oggettivo la malattia, rilevando la percentuale di tessuto polmonare coinvolto. “Come radiologo non sono d’accordo su alcune aspettative molto ottimistiche sul valore diagnostico di alcuni algoritmi usati per analizzare le tac polmonari, perchè non vi sono dati scientifici a supporto”, rileva. Inoltre vi sono alcuni dati che mostrano che circa la metà dei pazienti con Covid-19 ha una tac normale, se fatta poco dopo la comparsa dei primi sintomi. “Per questo motivo l’Ordine americano dei radiologi non considera la Tac come un test di screening utile per le persone asintomatiche”, continua. Alcuni esperti dicono che mentre una lettura manuale di una tac necessita di 15 minuti, con l’Intelligenza artificiale servono 10 secondi. “Non credo che ciò sia possibile con la realtà di tutti i giorni.
Per rilevare delle anomalie polmonari diffuse un radiologo non specializzato ci mette pochi secondi e non ci sono rischi di perdere qualche lesione”, prosegue. Inoltre sempre più dati mostrano che la malattia, agli stadi più avanzati, non si riesce a distinguere bene sui polmoni da altre infezioni non virali. “Sono convinto che l’Intelligenza artificiale possa aiutare i radiologi – conclude Laghi – ma non bisogna creare aspettative eccessive nei medici, politici e cittadini”.
In classe a settembre”, domani sit-in in. Comitato genitori e docenti, ‘aprire con didattica in presenza’ – Insegnanti, studenti, genitori, educatrici scenderanno in piazza domani in 16 città italiane per chiedere che da settembre “si torni tutti in classe”. Le manifestazioni organizzate dal comitato “Priorità alla scuola” si svolgeranno da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Napoli a Genova, da Torino ad Arezzo. “Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre” è la richiesta del Comitato. “L’istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza – sottolinea il comitato – A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La ‘didattica a distanza’ è la didattica dell’emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21”.
L’appuntamento per la mobilitazione nazionale è domani alle 15.30. Tra le richieste al Governo “più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale A.T.A, più scuole, più spazi(ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la scuola pubblica”. “Finora il Comitato”Priorità alla Scuola” non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera, sottoscritta da circa 85mila firme, che è stata inviata lo scorso 18 aprile alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – sottolinea il Comitato -. Né negli ultimi decreti del Governo né nelle recenti dichiarazioni rilasciate dalla ministra emergono linee chiare sulle modalità di apertura della scuola a settembre.
Per questa ragione abbiamo deciso di organizzare una manifestazione in forma statica in luoghi simbolici e centrali di numerose città italiane per chiedere che tutte le scuole siano aperte a settembre, in presenza, in continuità e in sicurezza”. A Roma il sit-in si svolgerà a Trastevere a largo Bernardino da Feltre a Trastevere, vicino al Miur. “Ci aspettiamo una grande partecipazione di mamme con bambini e insegnanti. Sarà un evento che unirà famiglie e corpo docenti, abbiamo avuto adesioni anche dai sindacati – spiega la referente romana del Comitato Cristina Tagliabue – Chiediamo chiarezza e speriamo che vengano date risposte precise rispetto all’apertura in presenza delle scuole a settembre: non vogliamo più didattica a distanza”.
Fase 2: sceso a 0,53 indice Rt per l’Umbria. Per rapporto Iss Umbria regione “a basso rischio” – E’ sceso a 0,53 per l’Umbria l’indice Rt relativo l’epidemia di Covid 19 secondo i dati resi noti dall’Istituto superiore della sanità. Un valore che colloca la regione tra quelle considerate a “basso rischio” per la diffusione del virus e quindi sicure. Il dato – secondo quanto appurato dall’ANSA – è contenuto nel rapporto settimanale dedicato dall’Iss all’andamento della pandemia. Nel corso della conferenza stampa per illustrare i dati, il presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro ha evidenziato come è rapidamente rientrato il piccolo piccolo registrato registrato in Umbria nelle scorse settimane.
Dl rilancio:M5s,pronti a allargare superbonus a seconde case – “L’incremento dell’ecobonus e del sismabonus fino al 110% previsti nel decreto Rilancio è una conquista per il MoVimento 5 Stelle. Già nel 2013 grazie ad una nostra risoluzione approvata in commissione Ambiente alla Camera, abbiamo ottenuto un primo risultato importante, con l’aumento della detrazione dell’ecobonus fino al 65%.
E, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo sempre lottato per incrementare le aliquote e introdurre meccanismi virtuosi per migliorare l’efficacia delle misure, rendendole più eque possibili. In Parlamento il testo del decreto Rilancio potrebbe essere ulteriormente migliorato. Il lavoro inizierà alla Camera, dove siamo pronti come M5S a lavorare per incrementare benefici e beneficiari, sintetizzando le richieste che per anni abbiamo raccolto sui nostri territori. Siamo pronti a portare avanti una serie di proposte, come: allargare gli interventi a tutte le seconde case o almeno a quelle nei comuni al di sotto dei 5mila abitanti e nei centri storici delle città che sono in stato di degrado, al fine di contrastare l’abbandono dei piccoli comuni e incrementare la riqualificazione urbana; rendere fruibili i bonus anche in caso di demolizione e ricostruzione in loco, per incentivare interventi ancora più incisivi; aumentare la soglia dei bonus sisma e bonus ristrutturazione da 96mila a 130mila euro per unità abitativa, a condizione che gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio sismico inferiori.
Nelle aree terremotate dell’Italia centrale, Molise, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna proponiamo di aumentare la soglia del sisma bonus fino a 130mila euro per unità immobiliare così da dare un incentivo ad accelerare la ricostruzione”. Così in una nota del Movimento cinque stelle.
Si valuta vaccino influenza a bimbi 0-6 anni e over-60. Presto circolare, raccomandati. Anche operatori sanitari Rsa – Allargare la raccomandazione per la vaccinazione contro l’influenza stagionale a tutti i bambini da 0 a 6 anni, e non solo a quelli con specifiche indicazioni, e agli anziani a partire dai 60 anni, oltre che agli operatori sanitari delle Rsa. E’ l’ipotesi in valutazione e che, secondo quanto apprende l’ANSA, potrà essere prevista dalla circolare del ministero della Salute sulle vaccinazioni per l’influenza stagionale alla quale si sta lavorando e che è attesa a breve.
Con la realtà virtuale si combatte l’ansia da Covid. Iniziativa italiana basata su un approccio di auto-aiuto – L’auto-aiuto e la realtà virtuale possono combattere l’ansia da Covid-19. Nell’ambito di un progetto internazionale (promosso dagli studiosi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Centro auxologico italiano) proprio grazie all’unione di questi due fattori si cerca di indurre alla calma e al rilassamento chi è colpito da disturbi psicologici dettati dalla pandemia di Covid-19. L’approccio passa attraverso la visione di un video, quello del “Giardino segreto”, un’esperienza virtuale della durata di dieci minuti che simula la visita di un giardino zen, di cui l’utente è il visitatore. Gli studiosi suggeriscono di guardare il video (insieme a un visore per la realtà aumentata) due o più volte al giorno per una settimana, a seconda del proprio livello di ansia.
L’ideale, spiegano, è di provarlo al mattino appena svegli e prima di andare a dormire come strumento di regolazione emotiva. Se però ci sono momenti difficili durante l’arco della giornata, il giardino segreto può diventare “un luogo sicuro in cui ridurre lo stress emotivo e ripartire”. Ogni giorno è possibile fare una riflessione diversa, aprendo anche ad attività sociali anche con una confronto con il partner. Il progetto è accessibile dal sito internet www.covidfeelgood.com.
Dal 3 Giugno riprendono esami scuola guida in Motorizzazioni. Al via in tutta Italia, salvo regioni ‘a rischio’ – Ricominciano dal prossimo 3 giugno, dopo lo stop per l’emergenza Covid, i primi esami di teoria per l’ottenimento di patenti di guida all’interno delle Motorizzazioni. E’ quanto emerso dall’incontro a Roma tra il capo dipartimento del ministero dei Trasporti, Speranzina De Matteo, e le associazioni dei titolari delle autoscuole e delle scuole nautiche. Gli esami teorici, a cui seguiranno dopo qualche giorno quelli di pratica, riprenderanno in sicurezza in tutta Italia, salvo in quelle regioni che dovessero registrare ancora alti rischi di contagio.
Coronavirus: Aifa, su idrossiclorochina sappiamo poco – All’idrossiclorochina, balzata alle cronache con le dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump, l’Aifa ha dedicato due pagine del report presentato alla conferenza stampa Iss. “L’uso – ha riferito Magrini citando il rapporto – può essere considerato nei pazienti a diversa gravità, si dovrebbe usare preferenzialmente in mono terapia e non in associazione, cosa che spesso non è stata fatta, e lo stato attuale dice di usare in associazione l’azitromicina o farmaci antivirali solo all’interno di studi clinici”. Magrini ha riferito poi che la Commissione dell’Aifa, che si è riunita 55 giorni consecutivi anche sabato e domenica (ora 3 riunioni a settimana) contro i 4 giorni al mese prima dell’ emergenza Covid, ha rifiutato l’80% degli studi proposti, e rivisti a lungo dalla Commissione.
Coronavirus: tre nuovi studi clinici autorizzati da Aifa. Condotti da Ospedale Sacco, Policlinico Modena, Università Marche – Tre nuove sperimentazioni cliniche per il trattamento del Covid-19 hanno concluso il processo di autorizzazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e del Comitato etico unico nazionale, portando il totale a 32. Si tratta, spiega Aifa, dello studio di fase III Emos-Covid, condotto presso l’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano che confronterà efficacia e sicurezza dell’enoxaparina a dose di profilassi e a dose di terapia in pazienti Covid-19 con insufficienza respiratoria. L’altro nuovo studio, Staunch, che coinvolge più centri ed è coordinato dal Policlinico di Modena, valuterà la superiorità di una terapia con steroidi ed eparina non frazionata rispetto alla somministrazione di eparina a basso peso molecolare da sola o con steroidi. Infine, è stato autorizzato lo studio randomizzato di fase II TofaCoV-2, coordinato dall’Università Politecnica delle Marche, che valuterà efficacia e sicurezza di tofacitinib, un inibitore delle Janus-kinasi, già autorizzato in Ue per il trattamento dell’artrite reumatoide e della colite ulcerosa.
“La curva epidemica è stabile ed in calo. Ora tanto più andremo verso un numero di casi limitato tanto più il sistema sarà sensibile per individuare subito i casi. Sta crescendo la quota degli asintomatici“. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa settimanale all’Iss sull’andamento dell’epidemia di Covid-19. “L’Italia è a più velocità – prosegue Brusaferro – ma non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto riguarda le terapia intensive sia per quanto riguarda i reparti. l’Obiettivo è evitare la ripartenza di curve epidemiche sapendo che ci potranno essere degli episodi di ricrescita dei casi nei territori”. “Oggi il virus ancora circola e non possiamo allentare le misure di protezione individuale. Tuttavia il piccolo picco in Molise e Umbria è rapidamente rientrato. Il sistema di monitoraggio non è un giudizio o un pagella per le regioni ma è uno strumento. I dati che oggi abbiamo sono dati buoni ma sono dati che ci danno la garanzia della capacità delle regioni di intervenire”.
“I dati del monitoraggio sono al momento incoraggianti. Ci dicono che il Paese ha retto bene le prime aperture del 4 maggio. Ma guai a pensare che la partita sia vinta. Serve massima cautela. Basta poco per vanificare i sacrifici fatti finora“. E’ il commento del ministro della Salute Roberto Speranza ai dati appena annunciati dall’Istituto Superiore di sanità sul monitoraggio epidemiologico dopo la fine del lockdown.
Dopo gli adulti, anche i bambini e gli anziani saranno arruolati nei test per il vaccino contro il Covid-19, che sta sviluppando l’università di Oxford in collaborazione con l’azienda italiana Irbm di Pomezia. I trial di fase I, partiti ad aprile, avevano coinvolto 1000 adulti sotto i 55 anni. Ora verranno arruolate altre 10.200 persone nelle fasce d’età comprese tra i 56 e 69 anni, over70enni e bambini tra i 5 e 12 anni, come riporta la Bbc. Queste sperimentazioni serviranno a vedere gli effetti sul sistema immunitario del vaccino, che nelle scimmie sembra aver dato buoni risultati, dando protezione contro il Covid-19. Gli animali avevano infatti meno particelle del virus nei polmoni e nelle vie respiratorie, ma non è certo che gli stessi risultati si possano ottenere anche nell’essere umano. I ricercatori, che stanno lavorando al vaccino, avevano detto precedentemente che puntavano ad avere almeno un milione di dosi del vaccino entro settembre prossimo, ma il governo britannico ha detto più volte che non ci sono garanzie e che il vaccino è ancora di là da venire. Secondo molti esperti ci vorranno almeno 12-18 mesi per sviluppare e produrre un vaccino. In questa sperimentazione gli adulti saranno divisi due gruppi e riceveranno 1 o 2 dosi del nuovo vaccino o di un altro già autorizzato. I ricercatori confronteranno poi il numero di infezioni in entrambi i gruppi. Per questo potrebbero volerci dai due ai sei mesi, a seconda di quante persone sono esposte al virus. “Abbiamo già avuto molte manifestazioni di interesse da persone con più di 55 anni a partecipare, che erano idonee a prendere parte alla fase I dello studio – commenta Sarah Gilbert, dello the Jenner Institute di Oxford – Ora potremo includere anche gruppi di persone più anziane per continuare la valutazione del vaccino. I test verranno fatti anche in altri siti di studio, in diverse parti del paese”.
Un emendamento per le zone rosse escluse dal dl rilancio è annunciato dai deputati Federico Conte (Leu), del Basso de Caro (Pd), De Filippo (Iv) e Stumpo (Leu). “La proposta è pronta. – dicono i parlamentari – I Comuni che sono stati zona rossa hanno tutti pari dignità. Non possono essere fatte discriminazioni. Va ripristinata la prima formulazione del Decreto che all’articolo 112 riconosceva a tutti i comuni italiani dichiarati zona rossa per 30 giorni di accedere al riparto dello stanziamento di fondi per 200 mln”.
Mancano ancora quasi due settimane al 3 giugno, giorno in cui si potrà riprendere a circolare liberamente in tutta Italia se la curva dei contagi continuerà la sua discesa, e le Regioni in ordine sparso e con modalità diverse hanno già aperto i ‘confini’, consentendo gli spostamenti tra comuni e province limitrofe. Una fuga in avanti rispetto alle scelte fatte dal governo con l’ultimo decreto tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza – uno dei più rigoristi nell’esecutivo – ha scritto al presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: il divieto resta e i governatori, assumendosene la responsabilità, possono agire in deroga solo per spostamenti di “assoluta necessità”. E quanto al 3 giugno, ha ribadito il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, riaprirà solo chi ha i numeri in regola: “se una regione è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento. E se è ad alto rischio, di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni. Ma speriamo non sia così”.
Il primo a dare il via all’ennesima girandola di ordinanze è stato il veneto Luca Zaia, il vincitore della fase 1 che già nel primo giorno di riaperture di bar, ristoranti e negozi ha annunciato un accordo con i colleghi di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia di Trento: sì agli spostamenti anche fuori regione tra province confinanti, con l’autocertificazione, per vedere parenti e fidanzati. La questione dei ‘confini’ è poi arrivata in Conferenza Stato Regioni nella nota con la quale il presidente Stefano Bonaccini ha chiesto a nome dei governatori modifiche al Dpcm del 17 maggio. Menzionando esplicitamente la necessità di consentire “lo spostamento anche al di fuori della regione di residenza, nei limiti della provincia o del comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati al confine tra due Regioni”. Una richiesta a cui Speranza ha risposto nì: il ministro ha infatti ricordato che il divieto resta e che la decisione di estenderlo fino al 2 giugno risponde ad “una “specifica esigenza di gradualità nell’allentamento delle misure adottate”, che deve essere “accompagnata da un puntuale e giornaliero monitoraggio del trend epidemiologico”. E ha aggiunto che i presidenti possono sì agire in deroga al divieto, ma solo se gli spostamenti “rientrino nei casi di assoluta urgenza”.
Ma chi decide se vedere amici, nonni, fidanzati sia un’assoluta urgenza? Non è dato saperlo. Il risultato è la solita babele di ordinanze diverse che i presidenti hanno già firmato o firmeranno nelle prossime ore. Su una cosa però governo e Regioni sembrano procedere in pieno accordo: i rimproveri ai giovani per gli assembramenti nelle zone del divertimento. “In questo momento la movida non è ammissibile né tollerabile – dice Boccia – ma rischia di essere un focolaio permanente. E anche il premier Giuseppe Conte, nella sua informativa al Parlamento, ha sentito la necessità di ribadire il concetto: “è fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza e ove necessario l’uso delle mascherine. Non è il tempo dei party, delle movide, e degli assembramenti”.