Coronavirus Abruzzo: tutti negativi i 12 tamponi. Ecco la nuova ordinanza della Regione, le scuole restano aperte.
Entra in vigore la nuova ordinanza del presidente della Regione Marco Marsilio. Disinfettanti nelle scuole, che comunque restano aperte.
Abruzzo regione senza focolai interni, l’esito negativo di 12 tamponi inviati allo Spallanzani.
AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
Ore 19,30 – Il presidente della giunta regionale Marco Marsilio ha firmato oggi, 26 febbraio, l’ordinanza con tutte le disposizioni che verranno seguite in Abruzzo nei prossimi giorni in relazione all’emergenza da coronavirus. Si tratta dell’ordinanza n. 1 del 26 febbraio 2020 (vedi allegati) “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID- 2919. Ordinanza ai sensi dell’art.32, c.3, della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”.
QUESTO IL PASSAGGIO CENTRALE SULLE PROCEDURE PER I CASI A RISCHIO:
Chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus (i Comuni della Zona Rossa, ndr), deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero pediatra di libera scelta. In tutti gli altri casi la comunicazione deve essere fatta ai Servizi di Sanità Pubblica territorialmente competenti. La modalità di trasmissione dei dati raccolti ai Servizi di Sanità Pubblica sarà definita dalla Regione Abruzzo con apposito provvedimento, che dovrà indicare i riferimenti dei nominativi e i contatti dei medici di sanità pubblica.
TESTI INTEGRALI : ORDINANZA COVID-19 n. 1 del 26-2-2020 (2)
Ore 16.00: Le rassicurazioni della Asl Lanciano Vasto Chieti sulle donazioni di sangue che chiama a raccolta medici, pediatri e farmacisti. Pronta una guida rapida per il primo intervento: leggi qui
Ore 15: Coronavirus Abruzzo: primi danni all’economia turistica: Leggi qui
Ore 14: Si attende solo il semaforo verde del Governo, ma al nostro Tg l’assessore Liris anticipa i punti principali dell’Ordinanza regionale. Scuole aperte e protocolli differenziati per la prevenzione. Riunioni nelle Prefetture con i sindaci, per uniformare le procedure. Leggi qui
Ore 13.00 – “No assoluto alla psicosi. La Regione Abruzzo, anche se si dovesse presentare un caso positivo, è pronta perché siamo in grado di capire l’iter e la provenienza del paziente grazie al triage che è stato attivato e questo è importante”. Così l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, lasciando la Prefettura di Pescara, dove è in corso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto per fare il punto sull’emergenza Coronavirus. Ribadendo che in Abruzzo non ci sono casi positivi, Verì rinnova l’invito a chiunque avesse sintomi o sospetti: “non andate in pronto soccorso, ma contattate il 118 o i numeri dedicati così da poter seguire il percorso dedicato previsto dal protocollo”. L’assessore ha inoltre annunciato che si sta lavorando per arrivare un numero unico regionale dedicato al Covid-19, che potrebbe essere attivo già nelle prossime ore
Ore 12.00 – Nota di Confindustria L’Aquila sulle ripercussioni per l’economia, in particolare per il possibile blocco delle merci
Ore 11.00 – Convocate dal Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata due riunioni del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul tema “emergenza coronavirus”. L’Ordine Professionale degli Infermieri invia una nota sul proprio impegno incondizionato per far fronte all’emergenza. L’appello della psicologa: “Niente panico solo buon senso”
Ore 9.00 –Dovrebbero arrivare in serata i risultati degli ultimi tamponi effettuati ieri, 9 in totale, di cui 4 a Pescara, una coppia di Vò Euganeo in vacanza con il camper, un 42enne di Montesilvano di ritorno dalla Thailandia ed uno studente di Roseto di ritorno da Piacenza. Diversi casi anche nella Marsica tra cui la bambina cinese di cui riferiamo a parte.
Ore 5,00 – Nessun caso di coronavirus in Abruzzo. Salito a 9 il numero delle regioni nelle quali si sono registrati tamponi positivi. Tra queste le vicine Marche, il cui governatore Ceriscioli ha disposto la chiusura delle scuole.
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LA SITUAZIONE IN ITALIA (Aggiornamento ore 23.00 – ANSA)
E al sesto giorno dal primo italiano positivo al Coronavirus, cambia la strategia di rilevazione: i tamponi saranno somministrati solo a chi mostra sintomi. Intanto, oggi si registra la dodicesima vittima, la prima in Emilia Romagna. Ed i contagiati toccano quota 424; le Marche e la Puglia sono le ultime due regioni coinvolte. Undici in tutto. Nessun nuovo focolaio individuato, anzi, in serata il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato, in un’informativa alla Camera, che “i due focolai, che inizialmente sembravano distinti, poi si sono dimostrati connessi: uno in Lombardia, più vasto, e un altro puntiforme in un piccolo comune del Veneto”. “Sostanzialmente il focolaio è uno ed è quello della bassa Lombardia”, gli ha fatto eco Walter Ricciardi, consulente dello stesso ministro e membro italiano dell’Oms. Sempre in serata, con una diretta Facebook, il governatore della Lombardia Attilio Fontana fa sapere che una dipendente della Regione e sua stretta collaboratrice (“una bravissima persona”) è risultata positiva e lui, di conseguenza, è ora in auto-isolamento. Fontana si è sottoposto al test ed è risultato negativo: “possiamo continuare a impegnarci nella battaglia al coronavirus – ha detto – ma per due settimane cercherò di vivere in una sorta di auto-isolamento che soprattutto preservi le persone che lavorano con me”. Sono otto i minori con Covid-19, sette in Lombardia ed uno in Veneto. Ma ci sono anche notizie positive, come la guarigione dei primi casi di malattia accertati in Italia, la coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani: dopo il marito, è risultata negativa anche la moglie. Mentre a Piacenza una mamma positiva al virus ha partorito un bimbo sano. Intanto, la procura di Lodi – come in precedenza quella di Padova – ha aperto un’inchiesta sulla diffusione della malattia e carabinieri del Nas hanno ispezionato gli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. L’Oms esprime “piena fiducia” nell’azione dell’Italia. La vittima di oggi è un 70enne che era ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Parma. L’uomo proveniva da San Fiorano, nella zona rossa del Lodigiano ed aveva pregresse patologie pregresse respiratorie. Tra gli oltre 400 contagiati è sempre la Lombardia in testa con 258; seguono Veneto (87), Emilia Romagna (47), Liguria (16), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Marche (3), Toscana (2) e Alto Adige (1). In serata si è avuta notizia del primo caso in Puglia: una persona residente in provincia di Taranto che era stata a Codogno. I pazienti ricoverati con sintomi sono 128, 36 sono in terapia intensiva, mentre 221 si trovano in isolamento domiciliare. Tre persone sono guarite. I casi che hanno avuto la conferma di positività del secondo test effettuato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sono 194. I casi positivi in Liguria provengono da due alberghi di Alassio (Savona), che ospitavano turisti di Castiglione d’Adda, comune della zona rossa nel Lodigiano.
E dopo giorni di escalation di contagiati e vittime, il Governo cambia strategia, avendo attribuito l’anomalia dell’Italia terza al mondo per positivi al Covid-19 dopo Cina e Corea del Sud alla grande quantità di tamponi fatti: diecimila contro i meno di mille di Francia e Germania. Da oggi, ha annunciato il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, al test saranno sottoposti solo i pazienti sintomatici e chi è stato in stretto contatto con le persone positive. Ciò, ha spiegato, perché il rischio contagio “è elevato nei soggetti sintomatici mentre è marcatamente più basso in quelli asintomatici”. Quanto al gran numero di tamponi dei primi giorni, Ricciardi, dell’Oms, lo imputa al “fatto che alcune Regioni non hanno inizialmente seguito le linee guida basate sulla evidenza scientifica che prevedevano il test solo a soggetti sintomatici con ‘fattori di rischio’ legati a provenienza e contatti avuti. Alcune Regioni hanno esteso i test e ciò ha generato una sovrastima dei casi”. Sovrastima di casi che ha generato allarme in tutto il mondo e sta mettendo l’Italia in una sorta di quarantena. Ma l’Oms assolve Roma. “Non bisogna – ha detto Hans Kluge, direttore Europa dell’Organizzazione – cedere al panico, bisogna fidarsi pienamente di quello che sta facendo il ministero della Salute in Italia, in collaborazione con la Protezione Civile”.
Si apre poi un fronte giudiziario. I carabinieri del Nas di Piacenza, su disposizione della procura di Lodi, hanno sequestrato all’ospedale di Codogno le cartelle cliniche del cosiddetto ‘paziente 1’. Ispezioni sono state fatte anche in altri ospedali dell’area del focolaio lodigiano. L’Asst di Lodi si difende. “Le procedure di protezione individuale dei medici e degli infermieri – spiega – hanno consentito un primo iniziale contenimento dell’infezione”. Ed il caso 1 “non era sospetto” quando si è presentato per la prima volta al pronto soccorso ed ha rifiutato il ricovero. Si muove anche la procura di Milano, che indaga sulle speculazioni sulle vendite di mascherine e gel disinfettanti e sta monitorando le piattaforme di vendita on line, dove i prezzi sono saliti alle stelle. Uomini delle Fiamme Gialle hanno acquisito documenti nelle sedi Amazon e eBay. Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha firmato un’ordinanza per vietare l’esportazione dei Dispositivi di protezione individuale ed accentrarne l’acquisto in capo al Dipartimento: sono 500mila le mascherine che nelle prossime ore verranno inviate alle Regioni che ne hanno fatto richiesta.