Coronavirus: in Abruzzo come in altre regioni, dopo la conferenza stampa di Conte è scattata l’assurda psicosi della chiusura dei negozi. Corsa notturna all’accaparramento. Le foto della calca (questa invece pericolosa e vietata) all’esterno dei supermercati.
Forse un tam tam disinformativo sui social, forse un riflesso condizionato dal panico, ma anche in Abruzzo ieri sera è scattato il fenomeno (registrato su scala nazionale) dell’assalto ai supermercati ancora aperti per accaparrarsi generi soprattutto alimentari a seguito dell’istituzione della zona rossa. Questo fenomeno ha prodotto anche l’aumento del rischio di contagio a per la calca determinatasi improvvisamente all’esterno di alcune strutture commerciali (v.foto).
Eppure le disposizioni del DCPM già in vigore nelle zone rosse già istituite erano chiare: nessuna chiusura. Anzi gli alimentari possono restare aperti senza limitazioni di orario, ferme restando le disposizioni sul distanziamento delle persone all’interno e all’esterno. Lo aveva ricordato anche Conte nella conferenza stampa.
Sta di fatto che la Presidenza del Consiglio abbia dovuto diramare nella notte una nota che riportiamo integralmente di seguito:
“Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa.
Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte.
Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni.
Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare“.