Coronavirus Abruzzo: in Val Fino si allestisce la zona rossa. Conferenza stampa di Marsilio: situazione grave. Escalation dei contagi: altri 122 casi, positivi salgono a 385; altre vittime.
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 22.00 – Altri tre decessi in serata
Ore 21.00 – Marsilio alle aziende: “spegnere la Val di Sangro”
Ore 18.33 – Coronavirus: Slp Cisl, troppa gente negli uffici postali
Ore 18.19 – Pescara: sindaco Masci firma ordinanza, stop passeggiate e corse
Ore 18.12 – Montesilvano: due positivi, chiusura temporanea del distretto sanitario
Ore 18.01 – Assessore Verì: “Tamponi per i sanitari più esposti al rischio”
Ore 17.59 – L’Aquila: attivati altri 8 posti di terapia intensiva nell’ospedale del G8
Ore 17.21 – Montesilvano: vietate attività sportive e motorie all’aperto; slitta pagamento tasse comunali
Ore 16.35 – Pescara: dall’ospedale stop temporaneo ricoveri, serve più personale
Ore 15.51 – Coronavirus Abruzzo: 122 nuovi casi, i positivi salgono 385
Ore 15.28 – Tre decessi all’ospedale di Chieti
Ore 15.10 – Castel di Sangro: Progetto Comune chiede la riattivazione di Rianimazione per no Covid all’ospedale
Ore 14.22 – Marsilio si appella agli abruzzesi nel mondo: “Servono medici e macchinari”
Ore 14.20 – Avezzano: Polizia chiude bar aperto nonostante il decreto
Ore 13.32 – A Pescara 170 ricoverati, ospedale rischio collasso
Ore 13.23 – Pescara: l’Aca invita un consumo responsabile dell’acqua
Ore 13.20 – In montagna controlli sulle seconde case
Ore 13.00 – Imprese e sindacati Marsilio: subito in campo misure
Ore 12,30 – Il bollettino della ASL di Teramo
Ore 12.00 – Le attività didattiche non si fermano: l’esempio del “Moretti” di Roseto
Ore 11.00 – La conferenza stampa di Marsilio: situazione grave, contagi in aumento
Ore 10.15 – Confesercenti: “Nel cura-Italia penalizzate le piccole attività”
Ore 9.30 – CPO Abruzzo dice no all’Ospedale Covid Ortona: “a rischio le donne in cura”
Ore 9.00 – Incuranti delle limitazioni vanno far legna nel Parco: denunciati
Ore 8.00 – Un caso positivo in fabbrica Val di Sangro: esposto delle RSU
Ore 6.30 – C’è un’altro decesso di un uomo positivo al coronavirus in Abruzzo, residente a Crecchio e ricoverato a Chieti con patologie pregresse. Ne dà notizia il quotidiano Il Centro oggi in edicola. Si allestisce la zona rossa in cinque Comuni della Val Fino: entra in vigore l’Ordinanza di Marsilio, che alle 11 terrà una conferenza stampa trasmessa in diretta da Rete8.
LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)
La situazione in Italia
Sono 4.440 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 415 in più di ieri. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 1.084.
Sono complessivamente 33.190 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.480. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 41.035. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.
Sono 2.498 i malati ricoverati in terapia intensiva, 241 in più rispetto a ieri. Di questi 1.006 sono in Lombardia. Il dato è stato fornito in conferenza stampa alla protezione civile. Dei 33.190 malati complessivi, 15.757 sono poi ricoverati con sintomi e 14.935 sono quelli in isolamento domiciliare.
Il numero di vittime in Italia per Coronavirus ha superato quelle complessive della Cina: sono 3.405 i morti, con un incremento rispetto a mercoledì di 427. In Cina le vittime registrate finora sono 3.245. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento era stato di 475.
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 13.938 i malati in Lombardia (1.672 in più di ieri), 4.506 in Emilia Romagna (+591), 3.169 in Veneto (+216), 2.754 in Piemonte (+567), 1.622 nelle Marche (+146), 1.422 in Toscana (+131), 883 In Liguria (+139) 741 nel Lazio (+91), 605 in Campania (+182), 522 in Friuli Venezia Giulia (+106), 491 in Trentino (+55), 421 in provincia di Bolzano (+55), 449 in Puglia (+87), 321 in Sicilia (+54), 366 in Abruzzo (+117), 328 in Umbria (+87), 38 in Molise (+17), 204 in Sardegna (+72), 209 in Valle d’Aosta (+47), 164 in Calabria (+38), 37 in Basilicata (+10). Quanto alle vittime, se ne registrano: 2.168 in Lombardia (+209), 531 in Emilia Romagna, (+73), 115 in Veneto (+21), 175 in Piemonte (+21), 115 nelle Marche (+23), 38 in Toscana (+16), 91 in Liguria (+18), 17 in Campania (+8), 38 Lazio (+6), 36 in Friuli Venezia Giulia (+5), 25 in Puglia (+6), 14 in provincia di Bolzano (+5), 4 in Sicilia (+1), 11 in Abruzzo (+4), 2 in Umbria (+0) 6 in Valle d’Aosta (+3), 12 in Trentino (+5), 3 in Calabria (+2), 2 in Sardegna (+0), 2 in Molise (+1). I tamponi complessivi sono 182.777, dei quali oltre 115mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Con l’Italia che ha superato anche la Cina per numero di morti in un solo giorno – 475 sono le vittime delle ultime 24 ore, 319 delle quali in Lombardia – il governo valuta la possibilità di prorogare oltre il 3 aprile le misure in atto e si prepara a varare una nuova stretta per tentare di arginare i comportamenti scorretti di chi ancora continua a spostarsi senza motivo, vanificando il sacrifico imposto a milioni di italiani e lo sforzo immane del sistema sanitario per contenere il virus. La ministra dei trasporti Paola De Micheli ha già firmato il decreto che definisce nuove limitazioni nei trasporti ferroviari e marittimi (merci escluse) per tutto il paese e in particolare nei collegamenti verso la Sicilia e la Sardegna. E l’esecutivo sta anche lavorando ad un nuovo Dpcm che potrebbe riguardare non solo le “attività all’aperto” – oggi consentite – ma anche prevedere misure più restrittive per i supermercati, per i bar nelle stazioni di servizio cittadine e gli uffici, in modo da evitare ad esempio le scene che si sono viste nella metropolitana di Milano affollata di cittadini. “Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto – ha detto chiaramente il ministro dello Sport – Vincenzo Spadafora – Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava la comunità scientifica, ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto”. “Stiamo valutando – aggiunge il ministro delle Autonomie Francesco Boccia – sarà una decisione collegiale che prenderemo nei prossimi giorni”. Un monito chiaro agli italiani, dunque, anche se il nuovo provvedimento potrebbe non arrivare prima del fine settimana. Il messaggio è che non bisogna mollare, altrimenti si rischia che alla prima occasione – magari proprio nel weekend – la gente esca di casa e vanifichi gli sforzi fatti. Lo stesso premier Giuseppe Conte avrebbe comunque ribadito la necessità di mantenere un atteggiamento di prudenza e sempre orientato alla proporzionalità delle scelte, fermo restando che si farà tutto quel che serve. Una linea che poggia sostanzialmente su due motivi: attendere ancora qualche ora per capire se alla luce dei nuovi appelli i cittadini modifichino, da soli, i propri atteggiamenti e vedere l’evoluzione dei dati, come chiedono anche gli scienziati. “Dobbiamo lasciare che le misure abbiano effetto, non è che si possono cambiare ogni giorno – spiega infatti il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – E’ stato adottato un provvedimento molto restrittivo la scorsa settimana, lasciamo che agisca e poi faremo le nostre considerazioni”. Che sia fondamentale non mollare in questo momento lo ripetono comunque in diretta tv sia Brusaferro sia il capo della Protezione Civile. “Siamo in una fase in cui misuriamo l’effetto delle misure adottate in tutto il paese e non possiamo ancora vedere i benefici – afferma il primo – ci vorrà ancora qualche giorno. Per questo non dobbiamo mollare, dobbiamo mantenere le misure se vogliamo vederne davvero degli effetti”. “E’ necessario contenere al massimo gli spostamenti – ripete Angelo Borrelli – I dati di oggi ci fanno pensare positivo ma vanno adottati e mantenuti comportamenti corretti”. I dati di cui parla il capo della Protezione Civile sono quelli della Lombardia. Nelle ultime 24 ore il totale dei malati è salito a 28.710 ma nella Regione si sono registrati ‘solo’ 171 nuovi casi, mentre i guariti sono 1.003, il 99% del totale nazionale. Se il trend fosse confermato nei prossimi giorni significherebbe che si è riusciti ad arrestare i contagi nella regione finora più colpita. E questo sarebbe un ottimo segnale – soprattutto se combinato con un contenimento del contagio nelle regioni del centrosud come sembrerebbe finora – per cominciare ad intravedere la fine del tunnel. Che non è comunque prossima visto che da diversi esponenti di governo il messaggio che arriva è chiarissimo: sarà “inevitabile” un prolungamento delle misure che scadono il 3 aprile. Dunque si va verso Pasqua con le scuole ancora chiuse, le attività ridotte ai servizi essenziali e la gente chiusa in casa.