Coronavirus: in Abruzzo non si fermano le coltivazioni di patate e carote. Aumentano le richieste ed i consumi.
In una Italia ancora più ferma dopo la ulteriore stretta sulle attività produttive di ieri sera per contrastare contagi coronavirus che non accennano ad attenuarsi, in Abruzzo c’è una isola felice: si tratta del Fucino, nella Marsica, la zona agricola più produttiva d’Italia con i suoi 13mila ettari di terra fertile dove è in pieno svolgimento l’attività per la coltivazione di patate e carote, i prodotti di punta che sono Igp, e poi di finocchi e insalate. La richiesta di prodotti distribuiti in tutto il Paese, è in aumento.
“Il dramma che stiamo vivendo e la ultima restrizione ci responsabilizza ancora di più perché dobbiamo garantire la corretta e sana coltivazione e la distribuzione alle famiglie italiane – spiega Mario Nucci, direttore del Consorzio di tutela Igp patata del Fucino, struttura riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura, che riunisce tutti i produttori -. Le aziende agricole sono al lavoro regolarmente con tecnologie all’avanguardia sia nella produzione sia nella sicurezza e nell’igiene, naturalmente hanno adottato tutte le misure di contenimento, in tal senso siamo avvantaggiati dal fatto che si lavora all’aperto”. Nella vasta conca circondata da montagne appenniniche che si origina dal totale prosciugamento dell’omonimo lago, il terzo per estensione in Italia, nella seconda metà dell’Ottocento ad opera di Alessandro Torlonia, operano circa 3mila aziende agricole con circa 15mila lavoratori tra addetti e indotto, e la richiesta di lavoratori è in aumento: si producono 2 milioni quintali di patate e circa 1,2 di carote per un fatturato di alcune centinaia di milioni di euro.
“In questa fase c’è una richiesta ancora maggiore visto: nel Paese, fermo nel quale le patate, per far fronte alla grande domanda, si importano, – spiega ancora il direttore del consorzio di tutela – è salita la domanda di prodotti italiani – Isola felice? Certamente, con il virus, la nostra produzione è tornata ancora più nevralgica e centrale per la nostra vita – prosegue Nucci – La produzione in questo momento è quanto mai importante perché deve garantire l’approvvigionamento futuro per la popolazione nella maggior parte dei casi obbligati, purtroppo per la emergenza, a stare a casa. Lavoriamo con il massimo delle modalità di sicurezza e garantiamo che sulle tavole degli italiani arrivino prodotti sani e sicuri. Tra l’altro, in un dramma che tocca anche noi, tuttavia possiamo dire che nella nostra zona, per fortuna, ci sono pochi casi che sono stati importati da persone che tornate dalle zone più a rischio”.
Al consorzio di tutela Igp sono associate le cooperative agricole, i confezionatori e l’associazione marsicana produttori di patate, questa ultima promotrice del consorzio stesso. In questi periodi si sta procedendo in particolare alla semina di patate e carote: alla coltivazione si aggiunge anche l’attività delle aziende di trasformazione di prodotti per la surgelazione, settore nel quale è leader il Covalpa Abruzzo, consorzio per la valorizzazione di produzioni agricole.