Coronavirus Abruzzo: tamponi tutti negativi. Confronto Regioni-Governo. La situazione in tempo reale

Coronavirus Abruzzo. Nella giornata di oggi in arrivo decisioni su come fronteggiare l’emergenza nelle Regioni che non hanno registrato casi conclamati. Videoconferenza Governo- Regioni.

Oggi 25 febbraio sono attese nuove misure per far fronte all’emergenza Coronavirus nelle Regioni non direttamente coinvolte con casi di contagio, che finora si sono mosse in ordine sparso. Per evitare sbavature è stato deciso che fino a quando sarà necessario si riunirà nella sede della Protezione Civile un comitato ‘politico’ composto dai ministri e dai governatori per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Prima riunione stamani alle 10 in videoconferenza con il premier dalla sede della Protezione Civile.

Il Premier Conte ha riferito alla Protezione Civile al termine della riunione con i ministri e con i presidenti delle Regioni: “Abbiamo concordato di fare un’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte quelle regioni” che non fanno parte della zona focolaio”.  “C’è un clima di grande collaborazione. Dobbiamo proseguire con il coordinamento che è il metodo più efficace per evitare contagio”.

Nelle zone che non sono focolaio del virus “non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche”. Lo ha detto il premier Conte sottolineando che l’Italia è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello “che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto” e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia. E qui “sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche

Il Presidente Conte su Misure Economiche: “L’impatto economico del Coronavirus sarà maggiore e richiede misure più incisive”. ha ribadito il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa alla protezione civile sottolineando che dopo le prime misure già decise il Governo “ritornerà sulla questione con altri provvedimenti e altri stanziamenti”. “Nessuno può pensare che ci accontenteremo delle misure prese”, ha aggiunto.

Coronavirus, in concorsi pubblici garantire distanze anti contagio: In tutti i concorsi pubblici dovrà essere garantita la distanza di sicurezza per la “trasmissione droplet”, ovvero attraverso gocce di saliva che possono derivare ad esempio da starnuti o colpi di tosse. E’ quanto prevede la bozza della nuova ordinanza che il governo sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle regioni fuori dall’aera del contagio da Coronavirus.

LE NOTIZIE IN ABRUZZO-AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE

Ore 22.00 – Coronavirus Abruzzo, vertice in Regione: scuole regolarmente aperte

Ore 17.45 – Coronavirus Abruzzo, i primi Comuni attivano i Coc

Ore 16.30 – Coronavirus Abruzzo, la Asl di Chieti assume medici per dare informazioni

Ore 14.30 – Spariti dispositivi protezione negli ospedali del Chietino

Ore 14.20 – Ceam su Coronavirus – svuotare le acquasantiere nelle chiese

Ore 13.00 –  La Pezzopane sul caro-Amuchina on line

Ore 11,30Riunioni nelle prefetture abruzzesi

Ore 10,30Montesilvano, solidarietà al sarto cinese

Ore 7.00 – Annullato l’uso delle mascherine negli uffici della Regione Abruzzo.

Ore 5.00  In Abruzzo negative al Covid-19 sei persone sottoposte tampone nelle ultime ore.

 

LE DISPOSIZIONI FINORA IN VIGORE CHE RIGUARDANO L’ABRUZZO

Per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle zone rosse, si distinguono due tipologie di casi:

  1. gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio (per essere considerato contatto significativo non basta essere stati su un vagone ferroviario o in un centro commerciale) non vengono presi in carico;
  2. per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, viene attivata la sorveglianza sanitaria passiva, vale a dire che il soggetto dovrà prendere contatti con la propria Asl di competenza, comunicare i propri dati e successivamente informare la stessa Asl di eventuali improvvisi peggioramenti.

Per coloro che – sempre asintomatici – hanno avuto invece contatti significativi con persone provenienti dalle zone rosse (o che siano partiti dalle zone rosse prima del divieto di lasciare le stesse aree), c’è l’obbligo dell’isolamento fiduciario domiciliare con sorveglianza sanitaria attiva. Vale a dire che sarà la Asl a contattare, a intervalli regolari, il soggetto e verificare eventuali mutamenti del quadro clinico.

Su queste categorie di soggetti non viene eseguito il test per il Covid 19, a meno di un mutamento significativo del quadro clinico. Per tutti gli altri casi, restano ferme le indicazioni già introdotte nei giorni scorsi, vale a dire il non recarsi autonomamente nei pronti soccorso (per evitare la potenziale diffusione di un eventuale contagio), ma rivolgersi sempre prima telefonicamente al proprio medico di famiglia o alle guardie mediche, che attueranno un triage telefonico e solo eventualmente attiveranno il protocollo di presa in carico ospedaliera, che verrà gestito dal 118 in sicurezza.

L’Ud’A SOSPENDE LE LEZIONI (MA NON GLI ESAMI) FINO AL 28 FEBBRAIO

UNITE: LEZIONI REGOLARI, SOSPESI I PROGETTI ERASMUS

UNIVAQ E GSSI: MONITORAGGIO E PREVENZIONE SECONDO DIRETTIVE NAZIONALI

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Il collegamento con il Tg8: nessun caso di Coronavirus, al momento, in Abruzzo

 

LA SITUAZIONE IN ITALIA (Aggiornamento ore 23.00 – ANSA)

Il Coronavirus continua ad avanzare in Italia: sale a undici il conto delle vittime. Anche i quattro morti odierni sono anziani (tre in Lombardia e uno in Veneto). Trecentoventotto i positivi, circa cento in più del giorno precedente. E – proveniente dalle aree-focolaio del Settentrione – il contagio arriva al Sud, in Sicilia ed in altre 2 regioni, Liguria e Toscana, e forse in una terza, le Marche.

Dopo le tensioni di ieri, il Governo vara un’ordinanza per uniformare i comportamenti delle Regioni che non fanno parte delle zone rosse (Lombardia e Veneto). E per far fronte alla carenza di mascherine ed altri Dpi (Dispositivi di protezione individuali), l’ acquisto di questo materiale sarà centralizzato. Mentre fioccano da vari Stati gli inviti ad evitare l’Italia, il premier Giuseppe Conte prova a rassicurare: “è un’emergenza che si può affrontare, l’Italia è un Paese sicuro, più di tanti altri”.

Walter Ricciardi (Oms), nuovo consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, invita a “ridimensionare questo grande allarme, il 95% dei malati guarisce, tutti i morti avevano già condizioni gravi di salute”.

Al quinto giorno dopo la scoperta del primo caso di positività autoctona al Covid-19, il virus progredisce dunque. Il bollettino vede sempre la Lombardia al primo posto, con 240 contagiati; segue il Veneto (45), l’Emilia Romagna (26), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Toscana (2), Liguria (2) e Alto Adige (1). Nelle Marche è risultato positivo un campione proveniente dalla provincia di Pesaro e che sarà inviato domani mattina allo Spallanzani: solo all’esito di questo secondo controllo si potrà stabilire se si tratta di un nuovo caso di coronavirus.

In tutto i pazienti ricoverati con sintomi sono 114, 35 in terapia intensiva, mentre 162 si trovano in isolamento domiciliare. Una persona è guarita. Eseguiti 8.623 tamponi.

Sul primo morto veneto, Adriano Trevisan, la procura di Padova ha aperto un fascicolo per accertare se siano state rispettate le linee guida sul trattamento della malattia. I focolai sembrano essere sempre gli stessi, quelli lombardo-veneti. Da lì provenivano i tre positivi (una coppia ed un altro componente) trovati a Palermo, arrivati con una comitiva di turisti bergamaschi. L’albergo nel quale alloggiavano è stato chiuso e tutti i clienti sottoposti a tampone. Stessa sorte per una turista di Castiglione d’Adda ad Alassio (Savona), primo caso in Liguria: il secondo contagiato ligure era passato da Codogno. Ed il virus ‘lombardo’ è stato portato anche all’estero. Un’altra coppia di turisti proveniente dalla Lombardia è infatti ricoverata in isolamento nell’isola di Tenerife, dove era andata in vacanza. Anche una 36enne lombarda è stata trovata positiva a Barcellona, così come una coppia bergamasca a Innsbruck. Ma “gli italiani possono continuare a viaggiare”, dice Speranza, che oggi ha incontrato i colleghi delle nazioni confinanti. I ministri, aggiunge, hanno convenuto che chiudere i confini sarebbe “una misura esagerata”. Secondo Giovanni Rezza, il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, prima che fosse individuato il ‘caso indice’, vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da “una/due settimane. Quasi tutto – precisa – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia”. E se la conta giornaliera dei morti allarma, Rezza invita a contestualizzare. “In Italia – sottolinea – c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.

Le misure per le cosiddette zone rosse sono pienamente in vigore. Oggi sono arrivati anche i militari dell’Esercito per presidiare i check point del Lodigiano.

Il Governo punta ora a definire bene cosa devono fare le altre Regioni, per evitare che procedano in ordine sparso e con provvedimenti poco sensati. Il premier Conte ha spiegato che un’ordinanza definirà tre linee di condotta: “uno per le zone focolaio (i 10 Comuni lodigiani e Vo’, in Veneto), un secondo livello che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio che sono state indirettamente coinvolte, un terzo che è il resto d’Italia, dove non c’è bisogno di adottare misure restrittive”. L’esempio fatto da Conte è quello della scuola: “non si giustifica – ha rilevato – la chiusura delle attività scolastiche in Italia, semmai possiamo sospendere le gite, ma sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche e produttive”. Non lo ho però ascoltato il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, che disposto la chiusura di scuole e manifestazioni fino al 4 marzo. Decisione che il Governo ha deciso di impugnare.

 

Per saperne di più su Coronavirus in Abruzzo vedi lo speciale Il Fatto:

 

Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.