Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di martedì 24 marzo. 24 i nuovi casi, ma è dato parziale. Altri due decessi a Ortona. Nuovo decreto del Governo: multe fino a 3000 euro. Le Regioni potranno adottare provvedimenti più restrittivi.
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 22.15 – Coronavirus Abruzzo, Parruti: Tocilizumab sta funzionando
Ore 20,45 – Coronavirus, nella casa di riposo di Loreto Aprutino risolta l’emergenza-personale
Ore 20.25 – Coronavirus, Verì: elaborato un modello matematico
Ore 19.40 – Coronavirus Montefino, peggiorano le condizioni del Sindaco
Ore 19.20 – Coronavirus L’Aquila, salta la fiaccolata del sei aprile
Ore 19.10 – Coronavirus Montesilvano, gli aggiornamenti di oggi
Ore 18.30 – Coronavirus Ortona, il sindaco chiede tamponi su Caldari
Ore 17.55 – Coronavirus Loreto Aprutino, criticità in casa di riposo
Ore 17.40 – Coronavirus Pescara, sale a 5 il numero dei contagiati in Procura
Ore 17.10 – Coronavirus Teramo, positivi due medici di oncologia
Ore 16.40 – Coronavirus Teramo, il sindaco chiede tamponi per tutti i sanitari
Ore 16,20 – Coronavirus Abruzzo: cala il numero dei contagi, ma effettuati meno tamponi
Ore 16.10 – Coronavirus L’Aquila, alcuni sindaci sfidano il Prefetto
Ore 15.55 – Coronavirus San Salvo, medico pediatra positivo al Covid-19
Ore 15.30 – Coronavirus Castiglione M.R. – sette vittime in pochi giorni
Ore 13.05 – Consiglio dei Ministri: fino a 4 mila euro per chi viola le norme anticoronavirus
Ore 12.37 – Cgil L’Aquila presenta esposto su tamponi ai sanitari
Ore 12.04 – L’Aquila: 7 alloggi del progetto Case a medici e infermieri
Ore 11.54 – L’Aquila: la ricostruzione non si ferma, le schede si consegnano on line
Ore 11.25 – Calzedonia riconverte la produzione tessile in camici e mascherine; coinvolto anche lo stabilimento di Gissi
Ore 10.43 – Rinviata a settembre la 44^ Mostra del fiore Florviva
Ore 10.34 – Chieti: Premio Prisco, rinviata la cerimonia di consegna
Ore 10.19 – Stazione ornitologica abruzzese: la fauna selvatica torna in città
Ore 10.18 – Asl Teramo: 42 ricoverati e 2 decessi
Ore 9.52 – Attività in deroga al Dpcm del 22 marzo, comunicazioni alla Prefettura
Ore 8.35 – Sos dello Zoo d’Abruzzo: “Acquistate on line i nostri biglietti per aiutare i nostri animali”
Ore 8.10 – I centri antiviolenza in regione restano operativi
LE ULTIME NEWS DEL TG SERA (VIDEO)
NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)
Imploriamo tutti gli italiani a rimanere a casa”: è quasi una preghiera quella che il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri rivolge ai cittadini nel giorno in cui, per la terza volta consecutiva, l’incremento del numero dei nuovi malati da Covid-19 in Italia fa segnare una flessione.
Una preghiera ma anche un monito, perché la curva non si è ancora invertita e siamo ancora in piena emergenza, come dimostrano purtroppo le 743 vittime in un solo giorno, 402 delle quali in Lombardia. Un dato in controtendenza rispetto a domenica e lunedì, quando i morti erano stati rispettivamente 651 e 601, e secondo solo ai numeri del 22 marzo, il ‘sabato nero’ in cui in tutta Italia si sono registrate 793 vittime.
“E’ ancora presto per fare previsioni sulla fine di questa emergenza, ma sono sicuro che ne usciremo grazie all’impegno di tutti gli italiani” ripete non a caso il premier Giuseppe Conte annunciando l’ennesimo provvedimento dal 23 di febbraio, un Dpcm che inasprisce le sanzioni per chi viola i divieti con multe da 400 a 3mila euro. Perché la priorità è sempre la stessa: ridurre al minimo indispensabile gli spostamenti per evitare che il contagio si diffonda al sud. Al momento i numeri sembrerebbero confermare quella che è la tendenza degli ultimi giorni: i malati complessivi sono 54.030, con un incremento di 3.612 casi in 24 ore; un dato in calo sia rispetto a lunedì, quando la crescita è stata di 3.780 nuovi positivi, sia a domenica, quando si sono registrati 3.957 casi.
Una fotografia nazionale che rispecchia i numeri della regione più colpita dall’emergenza: la Lombardia ha infatti registrato 958 nuovi casi mentre lunedì erano 1.025. E il bollettino quotidiano della Protezione Civile conferma anche un’altra tendenza, una crescita contenuta – e dunque gestibile per il momento – dei nuovi casi nelle regioni centromeridionali: 131 malati in più nel Lazio, 118 in Sicilia, 78 in Puglia, 63 in Campania.
Ma se l’imperativo è quello di fare di tutto per bloccare il contagio – e su questo fronte il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ha annunciato che si sta lavorando anche ad introdurre test più veloci ed estremamente affidabili per diagnosticare la presenza del virus – la priorità è anche quella di garantire la massima sicurezza a chi, personale sanitario in testa, deve comunque continuare ad assicurare i servizi essenziali.
Aspetto di cui ha parlato il commissario straordinario Domenico Arcuri, annunciando che entro 3 giorni arriveranno le prime mascherine ‘made in Italy’. Il commissario snocciola i numeri dello sforzo fatto finora: +64% di posti in terapia intensiva, quadruplicati i letti in ospedale per i malati di Covid 19, consegnati 825 ventilatori polmonari di cui 322 in Lombardia. Ma non solo: servono 90 milioni di mascherine al mese e circa la metà saranno prodotte da 80 aziende della moda riconvertite a tempo di record. Il governo ha inoltre messo sul tavolo altri 50 milioni per le imprese che intendano riconvertirsi nei prossimi giorni e passare alla produzione di dispositivi di protezione individuale. “Fra tre giorni inizieremo a fare le mascherine – assicura il manager -. Per dotare l’Italia delle munizioni che ci servono per evitare la totale dipendenza dall’estero”. Importazioni che nelle prossime 8 settimane saranno in gran parte dalla Cina, che ha garantito 8 milioni di mascherine Ffp2-3 e 6 milioni di quelle chirurgiche. E dopo i 300 medici, Arcuri ha anche annunciato l’arrivo nelle regioni più colpite – sempre su base volontaria – di 500 infermieri. “La stragrande maggioranza degli italiani sta rispettando le misure di contenimento ma dobbiamo fare in modo che l’emergenza non si diffonda. Il sud è il fronte decisivo”. Da qui la preghiera e il monito a stare a casa. “Siamo usciti migliori dopo la seconda guerra mondiale – conclude il commissario – possiamo farlo anche da questa emergenza”.
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