Mentre nell’hinterland aquilano nessun comune è rimasto zona rossa dopo l’ultima ordinanza del presidente Marco Marsilio, fatta eccezione per Celano ma nella Marsica, l’attenzione è puntata ora sul Comune di Scoppito, a pochi passi dall’Aquila. Nelle ultime settimane qui c’è stata una escalation di casi che ha portato a 32 positività riscontrate.
Tutto è partito da tre positività in una classe della primaria che il sindaco Marco Giusti ha subito chiuso lasciando comunque il plesso aperto e conducendo uno screening sulla scuola che non ha fatto registrare fortunatamente altri positivi.
Poi ci sono stati altri casi extra scuola riconducibili secondo il primo cittadino a focolai, tre, ben distinti e già circoscritti.
Numeri ben lontani, ha spiegato il sindaco, da quelli che si registrarono tra novembre e dicembre nel popoloso comune ma che inducono comunque a tenere alta la guardia.
Dall’inizio della pandemia a Scoppito si sono registrate 200 positività. I nuovi casi però hanno portato ad una sorta di bufera politica perchè uno dei positivi è un membro della giunta comunale, lo scrive lo stesso Giusti, che in un lungo post sui social si è lasciato andare ad uno sfogo sostenendo che qualcuno ha tentato di strumentalizzare questa vicenda quando invece su questioni di salute il confronto politico non dovrebbe mai superare certi confini, ha tuonato.
Per ora Giusti non ha in animo di adottare misure più restrittive anche perché, ha spiegato invitando i cittadini ad essere responsabili per mantenere quel minimo di socialità ritrovata, a Scoppito ci sono ben 44 attività commerciali che già hanno sofferto tantissimo per gli effetti della pandemia.