Covid Abruzzo, per il vice presidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari, l’emergenza è complicata dalle scelte sbagliate sulla Sanità: “Paghiamo i tagli sui piccoli ospedali”. Fermi i fondi per i caregiver.
“Dopo aver anticipato, come dice il presidente Marsilio, la zona rossa, oggi tutte le Regioni ne sono uscite, tranne l’Abruzzo. Anche le associazioni di categoria dicono che questo mancato allineamento è colpa solo di Regione Abruzzo e quindi c’è una precisa responsabilità politica, perché non sono stati in grado di pianificare, programmare e organizzare. Il Covid è piombato su una Sanità già distrutta”. Così il vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Domenico Pettinari (M5s) in conferenza stampa. “Non è tanto il problema del Covid e dell’emergenza sanitaria, ma una Sanità depotenziata e declassata che si è trovata di fronte a una bomba. Oggi siamo di fronte a problemi sui vaccini, problemi per i posti letto e ospedali ingolfati. Sono stati fatti tagli sopratutto ai piccoli ospedali che riversano pazienti negli ospedali più grandi e devono fare i conti con problemi grandi anche per mancanza di medici e infermieri. Tutte cose che denuncio da anni”. “Mi auguro che questa situazione possa migliorare, ma oggi i cittadini e le imprese con gli esercenti stanno pagando le conseguenze di questa situazione”.
IN RITARDO I FONDI PER I CAREGIVER
Di 1.4000.000,00 euro (un milione e quattrocentomila) assegnato negli anni dal 2016 al 2020 in favore dei caregiver familiari che, ogni giorno, si dedicano all’assistenza di figli disabili e genitori anziani, nulla è stato erogato perché la Giunta Regionale a trazione Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia, ha dimenticato di approvare le modalità e i criteri che avrebbero permesso di concedere dei benefici economici previsti dalla Legge n. 43 del 27 dicembre 2016 (Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cura e assistenza)”. La denuncia arriva dal Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari (M5S) che questa mattina nel corso di una conferenza stampa ha rivelato quanto accaduto.
“Ammetto che ho fatto fatica a leggere queste carte, perché una mancanza così grave in un momento così complesso, in cui la pandemia sta mietendo vittime umane soprattutto tra le persone fragili e gravemente malate, è inaccettabile sotto ogni criterio di buon senso e di gestione della cosa pubblica. In un momento in cui le famiglie non possono far ricorso delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, in quanto foriere di pesanti contagi, la Regione Abruzzo guidata dal centrodestra si permette la leggerezza di dimenticare il sostegno economico a tutte quelle persone invisibili “caregiver” che, seppur stremate dalla fatica, sole, psicologicamente provate e sovraccaricate di responsabilità, continuano incessantemente a curare i propri cari. Ho per questo scritto immediatamente al Presidente della Giunta regionale Marsilio, al Direttore Regionale del Dipartimento Lavoro – Sociale DPG Claudio Di Giampietro e all’Assessore con delega alle Politiche Sociali Pietro Quaresimale. Quest’ultimo, con mio enorme stupore, nell’ultimo Consiglio regionale a mia domanda diretta ha ammesso addirittura di non conoscere la norma in questione tanto da fare confusione tra i caregiver per le malattie rare, su cui ha ampiamente parlato sulla stampa, e i caregiver per disabili gravi che non sono identificabili tra l’elenco delle malattie rare, ma non per questo dovrebbero essere dimenticati”.
Ma cosa è successo in Regione? Pettinari lo spiega, come sempre carte alla mano.
“Con la legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43 “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cura e assistenza)”, la Regione ha inteso promuovere, nell’ambito delle politiche del welfare, il riconoscimento e la valorizzare della figura del caregiver. Il caregiver familiare è la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di un familiare in condizioni di non autosufficienza che, a causa della sua disabilità, non è in grado di prendersi cura di sé e quindi necessita di aiuto di lunga durata e di assistenza continuativa e globale. In particolare il caregiver familiare assiste e cura la persona ed il suo ambiente domestico, la supporta nella vita di relazione, concorre al suo benessere psico-fisico, l’aiuta nella mobilità e nel disbrigo delle pratiche amministrative, si integra con gli operatori che forniscono attività di assistenza e di cura. È indubbio che il lavoro di cura del caregiver non produce reddito a chi lo esercita, ma fa risparmiare molti soldi alla collettività. Infatti, assistendo la persona non autosufficiente presso il proprio domicilio, si risparmia sui servizi domiciliari, sui servizi sanitari, non si fa ricorso ai ricoveri nelle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie e si assicura, così, un gran risparmio alle casse pubbliche. Ed è proprio la consapevolezza della grande valenza di questa figura che la Regione Abruzzo, una tra le poche regioni a livello nazionale, con la L.R. 43/2016, ha previsto il riconoscimento e la concessione di un contributo economico per il lavoro prestato dal caregiver familiare, sulla base del reddito del nucleo familiare e della gravità della disabilità. La legge regionale 43/2016, ha istituito la giornata del “Cargiver day”, da celebrarsi ogni anno con la collaborazione degli Enti Locali e delle Aziende Sanitarie e la partecipazione del terzo settore, sindacati e associazioni datoriali. Inoltre, all’art 4, comma 2, lett.b, è stata anche disposta l’erogazione di assegni di cura e di interventi economici per l’adattamento domestico. Inoltre, nella norma si riconosce fortemente la necessità di promuovere iniziative di informazione ed orientamento a sostegno dei “ caregiver” familiari, attraverso la realizzazione di guide informative, da parte di Comuni e di Aziende USL.
IL DOCUMENTO DI PETTINARI: I FONDI
Dall’entrata in vigore, il 29 dicembre 2016, la legge è stata finanziata, nel corso delle annualità 2016, 2018, 2019 e 2020, con una somma complessiva di € 1.400.000,00.
Si evidenzia che, nell’art. 10 della L.R. 43/2016, sono individuate e ripartite in percentuale, tutte le misure previste dalla Legge stessa, assegnando un iniziale finanziamento di euro 300.000,00, sul Cap. 71683, e precisamente:
Anno 2016 stanziati complessivi € 300.000,00 così suddivisi:
o € 45.000,00 per gli interventi di sostegno economico (assegno di cura e interventi
economici per l’adattamento domestico)
o € 5.000,00 per gli interventi per l’istituzione del “Caregiver day”
o € 250.000,00 per l’erogazione di un contributo economico al caregiver familiare,
riservando il 40% ai caregiver che assistono minori.
Negli anni successivi, con Legge di Bilancio, si è provveduto a rifinanziare il CAP 71683 come di seguito indicato:
Anno 2017 stanziati in bilancio “zero” euro
Anno 2018 stanziati complessivi € 400.000,00 così utilizzati:
o € 160.000,00 per il pagamento dei contributi previsti con Avviso Pubblico annuale
ai caregiver dei minori con disabilità gravissima e affetti da malattia rara.
o € 240.000,00 il Consiglio Regionale con Variazione di Bilancio (L.R. 38/2018) ha
azzerato lo stanziamento.
Anno 2019 stanziati complessivi € 500.000,00 così utilizzati:
o € 198.000,00 per il pagamento dei contributi previsti con Avviso Pubblico annuale
ai caregiver dei minori con disabilità gravissima e affetti da malattia rara.
o € 302.000,00 inutilizzati e quindi annullati
Anno 2020 stanziati complessivi € 500.000,00 così utilizzati:
o € 122.000,00 per il pagamento dei contributi previsti con Avviso Pubblico annuale
Ai caregiver dei minori con disabilità gravissima e affetti da malattia rara.
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€ 378.000,00 ancora presenti sul capitolo regionale.
Come appare evidente, le somme che sono state dirottate sul caregiver per le malattie rare hanno raggiunto destinazione, ma la somma più sostanziosa è sempre tornata indietro e rimasta nelle casse di regione perché non è stata data la possibilità a chi ha bisogno di poter richiedere i fondi. Un danno agli abruzzesi più in difficoltà, soprattutto se si considera che la presenza di un disabile grave in famiglia comporta al familiare di dover rinunciare al proprio lavoro, infatti oltre il 66% dei caregiver familiari è costretto ad abbandonare il proprio lavoro per prendersi cura dei propri familiari. In particolare sono le donne ad essere particolarmente penalizzate, visto che la stragrande maggioranza di coloro che prestano assistenza informale è di genere femminile.
LE NOSTRE RICHIESTE
Pertanto, alla luce della problematica rappresentata, ai sensi dell’art.30 del vigente Statuto del Consiglio Regionale, nell’esercizio delle mie funzioni di Consigliere, chiedo di conoscere:
– Le motivazioni per cui la Giunta Regionale, ad oggi, non ha ancora approvato i criteri e le modalità per la concessione del contributo economico per il lavoro prestato dal caregiver familiare, sulla base del reddito del nucleo familiare e della gravità della disabilità, così come disposto ai commi 1 e 2, dell’art.8, della L.R. 43/2016;
– Quali sono i tempi entro cui la Giunta Regionale, intende approvare i criteri e le modalità per la concessione del contributo economico per il lavoro prestato dal caregiver che assiste un figlio disabile, un genitore o un familiare non autosufficiente;
– Se è noto che, ai sensi del comma 1 della L.R.43/2016, è stata istituita la giornata del “Cargiver day” da celebrarsi ogni anno con la collaborazione degli Enti Locali e delle Aziende Sanitarie e la partecipazione del terzo settore, sindacati e associazioni datoriali;
– Se risultano approvati i criteri per erogare interventi economici per l’adattamento domestico di cui alla lett. b), comma2, art. 4, della L.43/2016;
– Se, sono state inviate le comunicazioni da parte del competente Dipartimento regionale nei confronti dei Comuni e delle AUSL affinché vengano assicurate al caregiver familiare l’informazione, la formazione e l’addestramento necessari per il corretto svolgimento del lavoro di cura e per evitare l’isolamento e il rischio di burnout, inteso come processo patologico dell’attività, così come disposto al comma 3, art 4, L.R 43/2016;
– Se siano a conoscenza che nelle annualità 2018 e 2019, sul pertinente capitolo del Bilancio regionale, CAP 71683, sono state stanziate somme complessive pari ad euro 900.000,00, ed utilizzate somme complessive pari ad € 358.000,00 per l’Avviso dei minori affetti da malattie rare;
– Se il Presidente Marco Marsilio , l’Assessore alle Politiche Sociali Avv. Pietro Quaresimale e il Direttore del Dipartimento Lavoro e welfare, Dott. Claudio di Giampietro, sono a conoscenza che la parte restante di € 900.000,00, annualità 2018 e 2019 e, precisamente, euro 542.000,00, risultano azzerate poiché non utilizzate per assenza di criteri disposti dalla Giunta Regionale;
– Se, per l’anno 2020, le restanti somme di euro 378.000,00 attualmente presenti sul cap 71638, risultanti dalla differenza tra l’importo di € 500.000,00 stanziato dal Bilancio Regionale, esercizio 2020, e la somma già impegnata di € 122.000,00, per l’Avviso dei minori affetti da malattie rare, riusciranno ad essere utilizzate nel corrente esercizio finanziario 2020;
– Se siano consapevoli che, in assenza dell’approvazione dei criteri e delle modalità per l’assegnazione del contributo, anche le restanti somme di € 378.000,00, dell’esercizio 2020, attualmente presenti sul cap.71683, rischiano di non essere utilizzate e quindi annullate in quanto “le obbligazioni giuridicamente non perfezionate entro il termine dell’esercizio restano inutilizzate” , D.Lgs 118/2011 ss.mm.ii;
– E di avere in visione tutti gli atti degli adempimenti che saranno posti in essere necessari per assegnare il contributo economico ai caregiver familiari, così come previsto all’art. 8, della legge regionale 43/2016”, conclude il consigliere Domenico Pettinari.