Dopo le file al distretto sanitario di Montesilvano, i cittadini sollecitano le postazioni drive-in, come accade in altre località. La Asl di Pescara spiega al Tg8 perché non ritiene attendibili i tamponi fatti in auto.
Il dottor Paolo Fazii argomenta nel modo seguente il no della Asl di Pescara alla modalità drive-in dei tamponi per il Covid test:
“Un prelievo corretto deve arrivare a 13-14 cm di profondità nasale, quindi è un tipo di prelievo che deve essere fatto bene, frontalmente ed esattamente nel punto indicato, lì dove c’è la maggior riproduzione virale (quasi vicino all’orecchio, ndr). In microbiologia clinica noi dobbiamo andare a fare un prelievo lì dove l’agente patogeno è presente in maggior copia. Inserire il braccio dentro l’abitacolo di un automobile, con il soggetto che sta mezzo storto e non riesci praticamente a eseguire un esame fatto bene, secondo noi non ha senso. Abbiamo considerato che questa metodica di raccolta di tamponi non sia la più corretta, la più performante. Perché devo fare un esame che a priori o penso sia stato raccolto male? Do una risposta fuorviante, anzi faccio danno al cittadino e alla collettività, visto che il tampone fatto male può dare risposte non esatte rispetto alla positività o alla negatività del soggetto. Le cose o si fanno bene o è meglio non farle. Adesso e nell’immediato futuro avremo la possibilità invece di eseguire i test drive-in. Infatti con gli antigeni che abbiamo ora a disposizione, essendo diversa la matrice, possiamo utilizzare anche il punto nasale, più facile da raggiungere per la raccolta del materiale, e non abbiamo necessità di arrivare così in profondità”.