La Cassazione oggi segna l’ultimo atto del processo per il crollo della Casa dello Studente a L’Aquila, dove la notte del 6 aprile 2009 vi furono 8 vittime.
Il processo si celebra dinanzi alla quarta sezione penale, la stessa che ieri ha annullato con rinvio Perugia la sentenza per il crollo di Via D’Annunzio e che giudicherà i processi degli altri crolli dei palazzi, tutti a rischio prescrizione che scatterà in data 6 ottobre 2016.
Nel processo per il crollo della Casa dello Studente hanno proposto ricorso per Cassazione gli imputati Berardino Domenico Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Pietro Sebastiani. La sentenza impugnata venne pronunciata dalla Corte di Appello di L’Aquila nell’aprile 2015, che confermò il pronunciamento del Gup Giuseppe Grieco con il quale ci furono condanne per avere dato, in cooperazione, un “contributo causale al crollo per i reati di disastro colposo, crollo di edificio, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime”. Le condanne furono a 4 anni di reclusione per Tancredi Rossicone, Berardino Pace e Pietro Centofanti, ovvero i tecnici autori dei lavori di restauro effettuati nel corso del 2000 nella Casa dello Studente, per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni; due anni e sei mesi di reclusione, invece, per Pietro Sebastiani, tecnico dell’Azienda per il diritto allo studio che gestiva la struttura.
AGGIORNAMENTI:
Ore 20.40 Emessa la sentenza, leggi qui
Ore 14.00 PG, RESPINGERE RICORSI E RINVIO PER VALUTARE ATTENUANTI GENERICHE- Il Procuratore generale durante il suo intervento ha chiesto di respingere tutti i ricorsi degli imputati e ha chiesto di valutare un eventuale rinvio ad altra Corte D’Appello per la sola applicazione delle attenuanti generiche.”
Ore 16.24 CHIUSA FASE DIBATTIMENTALE – I Giudici si sono riuniti in Camera di Consiglio e il verdetto é atteso non prima delle 19.00. Tra le altre cose gli avvocati difensori hanno chiesto di dichiarare il reato estinto per prescrizione dal momento che secondo loro i termini sarebbero scattati da quando sono avvenuti i lavori contestati nelle accuse, ovvero dal 2000. In aula presenti numerosi famigliari delle otto vittime del crollo e tanti legali di Parte Civile, non si sono registrate manifestazioni di protesta fuori dagli Uffici Giudiziari.
Parallelamente è in corso anche la causa civile. I familiari delle vittime chiedono circa 6 milioni di euro di risarcimento. L’udienza del 23 febbraio scorso, promossa contro Regione Abruzzo e Adsu da Wania Della Vigna in rappresentanza di alcune parti civili, è slittata a giugno, tra le proteste.
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