“Cura del Ferro” in Abruzzo. Il senatore ed ex governatore Luciano D’Alfonso ricorda i dieci obiettivi della su Giunta già individuati e raggiunti che “però il nuovo Governo regionale deve raccogliere”.
Dieci importanti obiettivi, tutti finanziati grazie all’opera del precedente governo regionale, ma ancora da porre in essere. Sono quelli ricordati dall’ex governatore dell’Abruzzo e senatore Pd Luciano D’Alfonso, “costretto a tornare, ancora una volta, sul tema del trasporto pubblico ferroviario, di fronte all’immobilismo da parte della giunta di centrodestra, ora alla guida della Regione”.
D’Alfonso si riferisce, nell’ordine:
1. alla tratta Sulmona -L’Aquila – Rieti, per la quale 75 milioni di euro sono già in “pancia” e in “cassa”.
2. Poi c’è, sempre per quanto riguarda il trasporto su ferro, il raddoppio della Chieti – Pescara, con i suoi 111 milioni di euro, tali da garantire, davvero, quella grande città metropolitana tanto auspicata.
3. Due milioni di euro, poi, sono stati impegnati per la nuova fermata a Martinsicuro, la quale consentirebbe un consolidamento dell’attrattiva turistica.
4. Inoltre c’è la fermata del Freccia Bianca per Vasto-San Salvo: un risultato conseguito, che, però, andrebbe confermato anno per anno.
5. E che dire dei 10 milioni di euro, accantonati per il completamento della Fondovalle Sangro, sempre da un punto di vista ferroviario? Per la precisione si tratta del percorso che va da Quadri a Castel di Sangro. Anche qui, tutto ancora sospeso.
6. Ma non è finita qui. Anzi, come non ricordare i 10 milioni per la bretella di Sulmona e il milione e settecento mila euro per il porto di Ortona, in riguardo alla struttura ferroviaria?
D’Alfonso rammenta anche i cinque milioni e mezzo per la piastra logistica della Val di Sangro, ma ciò che è da mettere maggiormente in evidenza è il miliardo e 556 milioni di euro per la direttrice Pescara – Roma, che si trova nel contratto di programma RFI-MIT.
“Tutto ancora in “potenza”, una “potenza” ideata e realizzata dal mio governo regionale, che ora, però, aspetta di divenire “atto”. Adesso, infatti, serve la cantieristica. E non bisogna perdere tempo,” -conclude D’Alfonso- perché queste risorse non rimarranno in pancia all’infinito. Pertanto, dobbiamo difendere la consistenza programmatoria, anche perché non è che ogni volta sia necessario ripartire da zero. Io ci sono e continuerò ad accendere luci, seppur da un distinto e altro livello politico da quello occupato fino allo scorso anno”.