Delitto Rapposelli, il figlio intercettato in carcere

Potrebbero esserci delle ammissioni tra le intercettazioni in carcere di Simone Santoleri. E’ la carta della Procura davanti al riesame per il delitto Rapposelli.

Nell’udienza all’Aquila in cui i legali della difesa chiedono la scarcerazione di Giuseppe e Simone Santoleri, la Procura di Teramo ha estratto la carta a sorpresa, esibendo intercettazioni ambientali tra Simone e altri detenuti a Castrogno. Nelle conversazioni l’indagato avrebbe fatto intendere un suo ruolo nell’omicidio e l’occultamento del cadavere della madre Renata Rapposelli, per il quale è in carcere (da poco è stato trasferito a Lanciano), così come il padre Giuseppe.

Il pm Enrica Medori in udienza ha motivato la misura cautelare per padre e figlio, adducendo anche altri elementi investigativi sopraggiunti quali le testimonianze della sorella di Simone e di una ex fidanzata. Per la difesa, sostenuta da Alessandro Angelozzi, Gianluca Reitano e Gianluca Carradori, sono invece assenti le esigenze cautelari, non essendo ancora stabilito con certezza come e quando Renata Rapposelli sia deceduta. Nelle prossime ore si conoscerà la decisione del collegio presieduto da Alessandra Ilari.

AGGIORNAMENTO ORE 19,30

I giudici del Riesame dell’Aquila hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dei due indagati.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.