Sulle polemiche di Febbo per la diga di Chiauci, il Commissario del Consorzio di Bonifica Sud risponde con le cifre: “Progetti per 25 milioni: la precedente gestione, sotto il centrodestra, aveva incaricato una ditta per 120mila euro l’anno”.
Sulla gestione pregressa della diga di Chiauci, che il presidente della Regione D’Alfonso aveva definito “riempita solo di progettisti“, e su cui la Procura di Vasto ha aperto una inchiesta penale, interviene con una nota il Commissario del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto Rodolfo Mastrangelo, smentendo le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’ex assessore Mauro Febbo. Mastrangelo innanzitutto precisa che “Il consorzio dispone di progetti cantierabili che hanno ottenuto tutte le autorizzazioni da parte degli enti competenti, per una somma di circa 25 milioni di euro. Un importo che servirà al completamento definitivo dell’importante infrastruttura attesa da decenni dalle popolazioni di Abruzzo e Molise, per arrivare a accumulare la capacità totale di 14-15 milioni di metri cubi di acqua”.
Mastrangelo spiega a Febbo che “sulle prescrizioni dell’ufficio tecnico per le dighe di Napoli il Consorzio non è inadempiente, anzi provvede alle misurazioni con proprio personale interno con notevole risparmio di spesa. Invece la ditta incaricata nel corso della gestione dell’ente da parte del duo Marchetti-Sciartilli, quando Febbo era assessore, percepiva la somma di circa 120mila euro l’anno. Sempre i tecnici del consorzio hanno già dato l’ok per riabbassare le paratìe dell’invaso a partire dal prossimo 15 febbraio, in anticipo rispetto al passato, ed alla prossima stagione estiva”.
Infine sui tempi di realizzazione Mastrangelo precisa che l’appalto sarà affidato in 6 mesi e l’esecuzione in 15. “In riferimento ai numeri dati da Febbo, non risultano finanziamenti da 22 milioni, nè tantomeno quelli per 33 milioni. Attendiamo con fiducia” -conclude il commissario- “che la Giunta regionale con il presidente D’Alfonso ci comunichi il finanziamento dei 25 milioni previsti dai progettisti”.
Sulla vicenda interviene anche il Consigliere regionale del PD Camillo D’Alessandro : ‘Ora Febbo si auto convochi in commissione di vigilanza. Dopo lo schiaffo della verità assestato dal commissario del consorzio di Bonifica sud all’ex Assessore Mauro Febbo, ora è arrivato proprio il momento che Febbo, da presidente della commissione vigilanza, convochi se stesso, ponendosi tre domande e dandosi risposta, di cui almeno due sono ovvie. Prima domanda: cosa ha fatto Febbo da assessore all’agricoltura per evitare che il Consorzio sud arrivasse a circa 30 milioni di euro di debito. Risposta ovvia: nulla, visto che i commissari hanno scoperto il pentolone dei segreti, compresa la verità sui conti . Secondo domanda: Febbo, da assessore all’agricoltura, ha controllato sull’andazzo gestionale del consorzio sud nei lunghi sessantasei mesi avuti a disposizione ? La risposta sempre ovvia è no. La terza domanda la deve rendere lui ai cittadini, agli agricoltori, a coloro che oggi pagano il conto della gestione del distrutto consorzio di bonifica. La domanda è semplice: perché ? Quali sono i motivi per cui lui, proprio lui che vorrebbe vigilare su tutto e tutti, ha da dire su tutto e tutti, non ha vigilato sul consorzio di bonifica sud’.
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