Il quotidiano “Il Centro” rivela: dalla discarica di Chieti andata a fuoco il 28 giugno fatti sparire gli ultimi documenti che non erano stati incendiati.
Sigilli rotti e documenti scomparsi dal sito che è stato messo sotto sequestro all’indomani del rogo della scorsa estate, le cui emissioni hanno determinato un forte inquinamento e il divieto della vendita di frutta e ortaggi raccolti nelle vicinanze, e che da allora nessuno ha bonificato. Dal sito nuovamente violato non da un piromane ma stavolta da un ladro (quasi certamente la stessa persona) -rivela Il Centro nell’articolo a firma di Lorenzo Colantonio- sono spariti documenti risparmiati dalle fiamme, non sequestrati dalle forze dell’ordine, fotografati dal giornalista in un primo reportage, e rimasti per tutti questi mesi, fino a ieri, in un gabbiotto metallico. Incartamenti che collegavano quel sito inquinato a impianti di Acerra in Campania. Davvero così poco rilevanti?