Con due interviste ad un quotidiano e a “Porta a Porta” l’annuncio di Matteo Renzi della scissione dal Pd. Huffington: “Nel gruppo dei 20 parlamentari anche l’abruzzese Camillo D’Alessandro”.
E’ ormai cosa fatta la scissione all’interno del Pd di Matteo Renzi seguito da una pattuglia di parlamentari (almeno 20 per costituire il gruppo alla Camera, mentre al Senato per ora si iscriveranno al misto), 2 ministri, Bellanova e Bonetti, e 2 sottosegretari, Ascani e Scalfarotto.
Ad onta della scaramanzia oggi martedì 17 l’ex premier ha annunciato in un’intervista a Repubblica lo strappo dal Partito Democratico, per dar vita ad un nuovo soggetto politico di area moderata, che comunque sosterrà il governo di Giuseppe Conte.
Nell’elenco dei parlamentari scissionisti renziani Huffington Post colloca anche l’abruzzese Camillo D’Alessandro. Quest’ultimo stamani sulle colonne de Il Centro ha sostanzialmente confermato l’adesione al nuovo gruppo renziano. Sempre secondo il quotidiano, dalla nostra regione vi saranno altre adesioni al partito di Renzi, come quelle dell’ex deputato Tommaso Ginoble e l’ex presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio. A tessere le fila dei nuovi gruppi in parlamento il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, che proprio ieri a Pescara ha partecipato all’evento dei comitati civici renziani “Ritorno al futuro” promosso dall’avvocato Carmine Ciofani.
“Resto nel PD. È la mia casa politica, ho lottato per averla, per cambiarla. Resto a casa mia”. Questa la dichiarazione dell’onorevole Stefania Pezzopane. “Da ieri e soprattutto questa mattina in tanti mi stanno scrivendo e chiamando per sapere cosa faccio. Mi scrivono “mica te ne vai? che succede”? Non avrei mai voluto essere messa di fronte ad una tale scelta, ma confermo la mia volontà di 10 anni fa di contribuire a creare proprio questo partito e di essere al servizio di questa comunità. In queste ore sono impegnata a capire perché tutto ciò. E oggi incontrerò amici e colleghi che ci stanno lasciando alla Camera, per domandare loro le ragioni di qualcosa che mi risulta del tutto inspiegabile e sbagliato. Sono stati giorni duri ed ore difficili. Oggi dico solo che resto nel Pd. E pur rispettando la scelta di altri, non la condivido. E vorrei che prima di tutto ci fosse il rispetto delle scelte di tutti e ciascuno. E’ un errore, come ogni altra divisione avvenuta in questi anni. Per il partito e per il paese. Lascia sconcertati i nostri elettori, a cui la nuova fase sta dando un po’ di speranza ed ottimismo. Sono e resto nel PD. Lavoriamo a che non prevalgano nel partito e verso l’esterno massimalismi. Ho condiviso l’entusiasmo innovativo di una stagione passata, di cui Renzi è stato uno dei protagonisti. Quella esigenza di riformismo e cambiamento ha pieno titolo dentro il Pd, anzi il Pd vive per riformare e cambiare. Sicuramente è importante che ci sia una forza fuori dal PD che aggrega i moderati e con la quale allearsi pure contro le destre, ma non mi piace che questo tentativo nasca da una scissione dal Pd e su input di un ex segretario. Così è un errore e uno schiaffo al popolo del Pd. Nel giro di un mese sono successe tante cose: alleanza con i 5 stelle e Pd al governo; Conte premier;alleanza organica coi 5 stelle nelle regioni. Tutti temi da discutere ed approfondire. Perché proprio ora una scissione? Il paese ha bisogno di una prospettiva che non lasci più spazio ad errori e sottovalutazioni che portino la destra populista e sovranista a impossessarsi delle istituzioni. Un abbraccio a tutte le mie compagne e compagni di viaggio che stanno nel Pd. Un sorriso triste per chi va via.”
Il servizio del Tg8