La Polizia Penitenziaria intercetta e sequestra nel carcere di Castrogno di Teramo droga e cellulari spediti a detenuti.
Sabato scorso 28 dicembre il personale della Polizia Penitenziaria diretto dal Comandante del Reparto Livio Recchiuti, a seguito di specifici controlli dei pacchi postali inviati dai famigliari dei detenuti ha rinvenuto all’interno di due buste di biscotti diretti ad un detenuto pugliese del circuito “Alta sicurezza – art.416 bis” , quattro telefonini cellulari, di cui uno smartphone completo di sim card e tre di micro dimensioni (cm 6×2) e un panetto di 28 grammi di sostanza stupefacente.
Nel corso dell’anno,sempre a seguito di mirati controlli, sono stati rinvenuti altri diciotto (18) micro telefonini cellulari abilmente occultati all’interno delle stanze detentive o sulla persona.
Il Sappe esterna il vivo compiacimento per la brillante operazione che non ha permesso di far entrare all’interno dell’istituto di pena droga e telefonini cellulari, in particolar modo nella sezione dell’alta sicurezza dove sono ristretti detenuti condanni per mafia, camorra e ndrangheta, e chiede ai vertici ministeriali un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Teramo rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”, dotando i Reparti di unità cinofile per il contrasto della droga e di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefonini cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani . Si pensi che, dall’inizio dell’anno, sono stati trovati nelle varie carceri d’Italia quasi 2000 telefonini“.