E’ L’Aquila la provincia più anziana d’Abruzzo. Più anziani sul territorio=maggior incidenza di demenza senile. Il 22% dei cittadini della provincia aquilana ha più di 65 anni e per questo risulta la più colpita dell’intero Abruzzo.
In realtà, l’incidenza della malattia sarebbe anche superiore alle stime ufficiali, poiché molti soggetti non vengono inviati per tempo alle strutture specializzate della Asl. Nella provincia dell’Aquila sono circa 3.300 i casi di demenza senile, 12.000 in tutto l’Abruzzo. Nel territorio della Marsica la Asl segue 950 pazienti tramite il centro Alzheimer. Secondo gli specialisti si tratta di una patologia che non deve essere vista come destino ineludibile di chi invecchia: il rischio si riduce allenando il cervello, facendo attività fisica e mangiando correttamente. L’aumento della popolazione anziana aumenta il rischio di malattie sia in Italia che nel resto del mondo, con le conseguenti problematiche connesse alla salute e all’assistenza. I 65 anni sono considerati la soglia anagrafica in cui la patologia comincia a manifestarsi (circa nel 5% dei casi), per poi impennarsi negli anni successivi. L’Alzheimer recita un ruolo preponderante nelle demenze, il 65% sul totale dei casi di malattia, mentre la restante quota ha origine in problemi vascolari.
“Dietro ogni malato – dice il primario del reparto di geriatria dell’ospedale di Avezzano, il professor Giovambattista Desideri – c’è una famiglia, quindi alcune migliaia di congiunti su cui ricade il peso di un’assistenza davvero impegnativa e stressante. Per questo motivo già da anni la nostra Asl ha avviato un percorso per la presa in carico del paziente, con una sinergia tra medici di base, specialisti, operatori sanitari, sociali e psicologi. Va migliorata soprattutto la diagnosi precoce, in mancanza della quale il malato arriva da noi già in uno stato di forte compromissione delle funzioni cognitive”.
Questi, secondo gli specialisti, i consigli per ridurre i rischi: a) tenersi sempre in movimento con una sana e regolare attività fisica; b)seguire la dieta Mediterranea, mangiando frutta, verdura, pesce e cereali, evitando gli abusi; c) allenare il cervello con nuovi hobby o piccole sfide quotidiane come imparare una nuova lingua; d) controllare i fattori di rischio cardiovascolare, dal diabete all’ipertensione, dal fumo all’obesità, dal colesterolo alla sedentarietà”.