All’indomani della chiusura delle urne per le elezioni politiche del 2018, arrivano i primi commenti a caldo, in attesa di conoscere i dati definitivi e il nome di tutti gli eletti anche in Abruzzo.
Di seguito alcuni commenti, proposti in ordine alfabetico.
Maurizio Acerbo (candidato al proporzionale per Potere al popolo alla Camera dei deputati) affida a una citazione di Nelson Mandela il suo commento sul risultato elettorale postato sulla sua pagina facebook: “No easy way to freedom (Non c’è nessuna strada facile per la libertà)”.
Cristiana Canosa (candidata al proporzionale per il Pd al Senato della Repubblica): “Avevo già scritto che LA MIA CANDIDATURA era una candidatura di servizio in un momento storico difficile per il centro sinistra. Una candidatura voluta da Michele Emiliano. Ho spiegato più volte che il risultato non sarebbe dipeso da noi ma dal RISULTATO del PD in Abruzzo. I risultati ci dicono che alla coalizione di centro sinistra sarà assegnato UN SOLO SENATORE. In compenso, nonostante questa debacle generale, il PD è il secondo partito di Ortona con 1850 voti. Grazie a tutti e non finisce qui. Restate collegati…” (da facebook).
Massimo Cialente (candidato uninominale del Pd per il Senato della Repubblica): “Ringrazio tutti coloro che con il loro voto, ancora una volta, in una fase difficilissima del centro sinistra, mi hanno testimoniato consenso e fiducia. Io ce l’ho messa tutta, come sempre. Grazie. Alle 17 Renzi si dimetterà. Credo che l’unica soluzione possibile sia una reggenza di Gianni Cuperlo, che indica subito un vero congresso politico. Basta con le primarie per scegliere il segretario. Si torni ad un vero partito” (da facebook).
Camillo D’Alessandro (candidato al proporzionale per il Pd alla Camera dei deputati): “La sconfitta non ha altri nomi, si chiama sconfitta senza se e senza ma. Per quanto mi riguarda rinnovo la mia gratitudine a quanti mi hanno aiutato, votato, accompagnato. Solo più tardi si saprà con certezza il riparto nazionale degli eletti in quota proporzionale e, quindi, degli eletti anche in Abruzzo” (da facebook).
Luciano D’Alfonso (candidato al proporzionale per il Pd al Senato della Repubblica): “Devo decidere se dimettermi o restare in Regione”.
Donato Di Matteo (Regione facile, assessore regionale a parchi, montagna ed edilizia popolare): “Il risultato del Pd e del centrosinistra in Abruzzo è stato più negativo di quelle che potevano essere le previsioni e del risultato nel Paese, e per questo credo che il presidente della Regione D’Alfonso abbia un’unica strada che è quella delle dimissioni per lanciare un segnale di serietà dopo la sconfitta, dando dimostrazione di umiltà e di coerenza di fronte a questi risultati. Questo è il risultato figlio di chi ha governato con arroganza la Regione. È stata sbagliata l’impostazione perché non si è capito quale è il ruolo dell’amministratore regionale e oggi ne paghiamo le conseguenze con una sciagura a livello politico”.
Antonella Di Nino (candidata uninominale del centrodestra nel collegio Pescara-Chieti per il Senato della Repubblica): “Ho perso. Non mi lascerò andare alle analisi del voto. Quelle le lascio agli altri. La volontà popolare è sovrana ed è questa che va rispettata. So solo che ho combattuto senza risparmiarmi in questa campagna elettorale così come ho sempre fatto nella mia vita politica ed amministrativa. Ma oggi il popolo ha scelto altri candidati a rappresentare questa parte dell’Abruzzo e saranno loro a doversi spendere senza se e senza ma per far valere le ragioni del nostro territorio. C’è solo una grande amarezza che mi porterò dentro per sempre, quella di aver provato tanta sofferenza quando sono stata colpita nella dignità da una parte politica che non avrà mai la mia stima. Ringrazio col cuore la mia famiglia, i tantissimi amici che hanno sempre creduto in me sostenendomi in questa esperienza e che con me hanno vissuto tutte le emozioni di questa campagna elettorale e tutti gli elettori che mi hanno accordato fiducia. Italia, Ad Maiora” (da facebook).
Antonio Luciani (Pd, sindaco del comune di Francavilla al mare): “Un primo dato certo è la sconfitta del Partito Democratico. Si analizzano gli errori e si continua a lottare per i valori in cui crediamo. Un’opposizione corretta e costruttiva. Il Paese va verso il centrodestra e il Movimento. Manifestazioni di gioia di Salvini e Di Maio. Non capisco ma mi adeguo. In bocca al lupo” (da facebook).
Sara Marcozzi (capogruppo in Regione del M5s): “Hanno vinto i programmi, non più la protesta”.
Gianni Melilla (deputato uscente di Art.1 Mdp – LeU): “Registriamo la più grave sconfitta elettorale e politica del centrosinistra e della sinistra italiana nella storia repubblicana: una vera e propria Caporetto. In Abruzzo LeU si colloca molto al di sotto preso da Sel 5 anni fa. A Pescara quasi la metà in meno. Non vi è stato nessun valore aggiunto, anzi LeU ha perso voti rispetto a Sel. Per il risultato catastrofico di LeU ci sono responsabilità evidenti in chi ha gestito e deciso il profilo programmatico, le candidature e la campagna elettorale, con rara miopia politica e maleducazione personale. Il dato di 118 pluricandidature, senza nessun rispetto per i territori e la democrazia riassume la vergogna di una gestione personalistica che è stata respinta dagli elettori di sinistra, che non hanno riconosciuto capacità innovativa e democratica al progetto di LeU. Su importanti questioni come, ad esempio, la riforma Fornero che ha sequestrato la vita di milioni di lavoratori, LeU è apparsa reticente. Dare la colpa di tutto alla politica degli ultimi 3 anni del PD e a Renzi non è stato credibile, le responsabilità del fallimento di LeU hanno origini più profonde e coinvolgono tutte le personalità che hanno diretto il centrosinistra e la sinistra italiana negli ultimi venti anni. Per un anno i dirigenti autonominatisi di MDP hanno negato un congresso democratico, hanno fatto e disfatto tutto, prima hanno scelto Pisapia e poi Grasso, ma sempre pensando di dare le carte senza nessun controllo da parte di organismi democratici. Chi ha gestito le candidature dovrebbe dirci perché non sono stati ricandidati gli unici due operai parlamentari (un senatore della Fiat di Melfi e una senatrice dell’Arsenale di Taranto), perché si è abbandonata la candidatura emblematica del medico di Lampedusa, perché in Abruzzo sono stati imposti ben due capilista esterni nei collegi di Pescara-Chieti e L’Aquila-Teramo così come è stato fatto in tanti altri collegi italiani.
Non c’è Regione italiana senza paracadutati e pluricandidati. Si é aggirato in modo indegno anche la parità di genere con una gestione furba delle pluricandidature. Per questi motivi chi ha sbagliato deve mettersi da parte lasciando gli incarichi a cui si é autonominato un anno fa, in MDP va subito calendarizzato un Congresso democratico in cui definire linea, profilo ideale e programmatico e gruppi dirigenti”.
Nazario Pagano (candidato di Forza Italia al proporzionale per il Senato della Repubblica): “Forza Italia in Abruzzo ha ottenuto un ottimo risultato, ben oltre la media nazionale. Si conferma primo partito del centrodestra. Da oggi siamo il secondo partito in regione Abruzzo!! #4marzo #elezionipolitiche” (da facebook). “D’Alfonso dovrebbe dimettersi, siamo pronti per vincere le elezioni regionali”
Domenico Pettinari (consigliere regionale Movimento 5 Stelle): “Il dato di queste elezioni è la grande sconfitta del presidente D’Alfonso che è stato bocciato sotto tutti i fronti. I cittadini hanno capito bene quello che ha fatto, con tagli nella sanità, nei trasporti e altro, e anche per questo hanno premiato il M5S, il nostro programma, l’onestà e i nostri valori. Per noi è un risultato storico importantissimo che ci rende fieri e orgogliosi e ci proietta verso il governo della Regione Abruzzo, perché presto si voterà nella nostra regione che siamo pronti a governare. Il presidente D’Alfonso ha perso sotto tutti i fronti e un presidente di Regione che perde così clamorosamente non può far altro che fare cento passi indietro. Si sarebbe già dovuto dimettere, ma a maggior ragione oggi”.
Stefania Pezzopane (candidata al proporzionale per il Pd alla Camera dei deputati): “Il Partito Democratico subisce un arresto storico, un colpo storico. E’ un risultato drammatico a livello nazionale e regionale. Avvertivo un forte distacco, una rabbia nei confronti del Pd e di Renzi, una rabbia a volte talmente profonda da non riuscire a risolverla, che non ha trovato soluzioni ed è diventata voto di protesta e di rifiuto contro il Partito Democratico e contro Renzi”.
Gaetano Quagliariello (candidato del centrodestra eletto con l’uninominale al Senato della Repubblica): “Mi sento un apache, assediato dai cinquestelle, questo collegio è un esempio nazionale”. Leggi anche Elezioni Abruzzo: Quagliariello… l’apache
Antonio Razzi (senatore uscente di Forza Italia, non ricandidato): “Senza di me Forza Italia ha perso tra l’1% e il 2% di voti. Non sono stato ricandidato e mi dispiace, come dispiace ai miei elettori, ma io resto sempre di Forza Italia e spero sempre in un ripescaggio e ad una rielezione per la prossima volta, e resto a disposizione del partito. Questi risultati credo fossero tutti prevedibili. Io immaginavo che il centrodestra potesse essere comunque la prima colazione e dico anche che il M5S ha ottenuto un risultato eccellente perché bisogna tornare a fare politica sul territorio e fra la gente, e il M5S lo ha fatto, come facevo io, ed è per questo che ha ottenuto un grande risultato, ma il centrodestra ha fatto bene, essendo oggi la prima colazione. Bisogna anche sottolineare i numeri della Lega che credo sarà alleato fedele e coerente nel centrodestra. Io però continuo anche la mia attività politica, soprattutto sul fronte estero, visto che domani mi incontrerò prima con una delegazione della Corea del Nord in ambasciata, e poi con una russa e nel pomeriggio con una del Venezuela”.
Antonio Tavani (candidato al proporzionale per Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica): “Quando corri stai alle regole, e accetti il risultato. L’Italia più sofferente in economia, infrastrutture, occupazione e sanità ha scelto i 5 STELLE. Se ci fosse un governo del Sud toccherebbe a loro. Adesso francamente non so. Dentro il Centrodestra la LEGA ci ha asfaltato. Nessun rimpianto” (da facebook).
Gianluca Vacca (deputato uscente M5S, riconfermato): “Il risultato elettorale in Abruzzo per il presidente D’Alfonso e per il Pd non è stato una sconfitta ma una catastrofe, con numeri al di sotto del risultato nazionale. Una sonora sconfitta per il fuggitivo D’Alfonso, a questo punto credo che si dovranno trarre le conseguenze anche a livello regionale perché un presidente che non ha di fatto la maggioranza degli elettori dalla sua, se decidesse di dimettersi e andare al Senato, darebbe il là per poi andare il più velocemente possibile al voto. Siamo davvero soddisfatti, credo che in Abruzzo ci sia stato un vero e proprio trionfo perché ci attestiamo quasi al 40%, al di sopra non solo dei partiti ma anche delle coalizioni e soprattutto di tutto il centro destra insieme. Raddoppiamo il numero dei parlamentari che dovrebbero essere dieci, vedendo premiato il lavoro fatto in questi anni sul territorio. Ora andremo in Parlamento con la nostra proposta e programma di squadra di governo che è oggi un patrimonio di tutto il Paese, e vedremo quale forza politica avrà il coraggio di dire di no a questa proposta, in maniera trasparente e senza inciuci e intrallazzi dietro”.
Marinella Sclocco, assessore regionale di LeU, afferma : “Non rinnego neanche un secondo il percorso fatto. Neanche un secondo le antenne tese sui territori ci avevano fatto capire, chiaramente e più di un anno fa, che le politiche di quel centrosinistra non davano alcuna risposta alle persone, che c’era un vento diverso ed una voglia forte di stravolgere tutto. Abbiamo per questo iniziato un percorso diverso sperando di contenere l’emorragia, di dire almeno al popolo di sinistra, che l’alternativa c’era ed era Liberi e Uguali. Io sono di sinistra, non posso rinnegare i miei valori e diventare altro abbiamo fondato un movimento di sinistra perché per me e per molti di noi quella è la visione più giusta e in soli 3 mesi siamo andati alle elezioni. Con molti tumulti, ma abbiamo fatto le liste e la campagna elettorale: una campagna bella, fatta sui territori, una campagna vera. Mai un passo indietro rispetto a questo progetto e un grande sostegno ai candidati che si sono impegnati a dare e a costruire in così breve tempo un’alternativa e delle risposte chiare per raggiungere l’obiettivo di ridare una casa a quanti sembravano averla perduta. Quando la politica non riesce più a dare risposte si radicalizza e ritornano forze estremistiche che attecchiscono laddove i problemi sono più gravi. Perché? Perché queste forze si mascherano da potenza decisionista, che millanta risposte forti ai problemi e che ora, vedremo, se riuscirà a dare davvero soluzioni. Lo spero perché ho a cuore la mia Italia. Le nostre sono e saranno sempre risposte di sinistra, costruite sui diritti e sulle comunità e non sui muri, e sono certa che se anche il percorso si allunga, da lì dobbiamo ripartire. E lo faremo”.
Antonio Del Corvo, candidato alle politiche con Forza Italia, parla di “Un buon risultato che attesta la solidità della coalizione di centrodestra nella nostra provincia che ha lottato in questi ultimi mesi affianco al gruppo ricompattato del centrodestra aquilano, contribuendo al traguardo raggiunto, una coalizione forte che ha saputo ricostruire una proposta concreta per la nostra provincia, regione e per l’intero Paese. Lo dimostra la percentuale che FI ha raggiunto nella Marsica e in particolare a Celano, dove il partito è arrivato a toccare soglia 21,49%, attestandosi come primo della coalizione. Una squadra, quella del centrodestra, che si è distinta in tutta la provincia per i consensi ottenuti, a riprova del grande lavoro della nostra coalizione e del desiderio comune dei cittadini di cambiare direzione. Con questi numeri Forza Italia L’Aquila merita il diritto di indicare il candidato governatore per il centrodestra alle prossime regionali del 2019. Antonio Martino, Gaetano Quagliariello, Nazario Pagano e Paola Pelino saranno i parlamentari che porteranno la nostra rivincita e l’Abruzzo a ricollocarsi nelle posizione che merita, nei settori cardine per la ripresa. A tutto ciò, non mancherà il sostegno di un nuovo governo regionale per il quale stiamo già lavorando alacremente che cambierà il passo all’intero Abruzzo. Per adesso, desidero fare i migliori auguri agli eletti per aver raggiunto un punto di partenza dal quale far emergere un lavoro proficuo e incisivo che determini grandi opportunità per gli abruzzesi”.
Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia e candidato alla Camera con ” Noi con l’Italia”, afferma “Purtroppo le elezioni non sono andate come speravo e come credevo. Tuttavia io continuerò a dedicare alla politica la stessa passione, dedizione e lo stesso coraggio che mi hanno animato fino ad oggi ed anzi farò di questa delusione un trampolino di lancio da cui riprendere la rincorsa per ripartire. Ringrazio di cuore chi mi ha sostenuto e creduto in me e vi assicuro che io comunque continuerò a rimanere a vostra disposizione”.
Anche il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis esprime profonda soddisfazione per gli esiti delle politiche. In una nota afferma : “Ho fermamente creduto nel ‘Patto per la Marsica’, condiviso con i candidati di centrodestra alle elezioni, per il rilancio e la crescita di Avezzano e di tutto il territorio; ebbene, i sottoscrittori del ‘Patto’ sono stati tutti eletti. Esprimo quindi le mie più vive felicitazioni ai senatori Nazario Pagano e Gaetano Quagliariello, nonché all’Onorevole Antonio Martino, già eletti, ai quali siamo certi si aggiungerà, a conteggi finiti, l’elezione di Paola Pelino. Da oggi la Marsica potrà contare su punti di riferimento affidabili operanti nelle Istituzioni centrali, su parlamentari di grande esperienza che porteranno avanti gli impegni con noi sottoscritti con il ‘Patto per la Marsica’, dove si individuano interventi prioritari ed aree di intervento strategiche per il territorio. Esprimo parimenti soddisfazione per il risultato della coalizione di centro-destra nella provincia interna, che conferma il trend registrato alle elezioni comunali di L’Aquila ed Avezzano, ben al di sopra delle medie nazionali, segno della concretezza della nostra politica, che si basa non già sugli schemi vuoti di vecchie liturgie, bensì su programmi realistici e rilevanti. Sono certo che Pagano, Martino, Quagliariello e Pelino sapranno rappresentare al meglio le esigenze delle aree interne, depresse ed abbandonate da una fallimentare Giunta regionale a guida di quel Partito Democratico di Luciano D’Alfonso duramente punito dagli elettori. I numeri che vengono fuori da questo turno elettorale dimostrano che Avezzano ha recuperata la centralità che merita, da troppi anni perduta, e questa sarà la vera novità del futuro prossimo. Giochiamo bene questa opportunità! Impegniamoci a ricostruire, in totale trasparenza, una maggioranza al servizio della Città, nel perimetro politico del centro-destra e con tutte le energie che vorranno ingaggiarsi nella realizzazione del Programma di mandato”.
il popolo abruzzese ha lanciato molti segnali al pd regionale e non è stato mai ascoltato.La “regione fa” (slogan)ed ecco i risultati! Non mi sento più rappresentato da questo pd! Deluso profondamente. Adesso ho altri orizzonti ma non non a sx.