Dopo il flop alle Elezioni in Abruzzo in Forza Italia si accelera la resa dei conti. Antonio Razzi: “I dirigenti del mio partito cambino mestiere…”
“I risultati delle ultime elezioni rappresentano uno scacco matto a Forza Italia”. A dirlo è il senatore Antonio Razzi che chiede ufficialmente le dimissioni di tutto il gruppo dirigente del partito in Abruzzo “che va immediatamente commissariato”
“Non è possibile neanche ammissibile che Forza Italia sia stata letteralmente “asfaltata” anche dove storicamente è stata bastione del centrodestra. Certo” -ha continuato Razzi- “quando sei assente, quando non incontri la gente per strada e ne ascolti gli sfoghi e le istanze, quando diventi un barone mammasantissima attaccato solo alla sedia ed alle tue aspettative personali per il futuro, altro non puoi attenderti che il rifiuto da parte dell’elettorato. Questa è una squadra che ha solo perso collezionando sconfitte che non hanno mai fatto intravvedere neanche lontanamente la possibilità di una ripresa. Il problema sta soprattutto nella qualità umana soprattutto e poi in quella politica” -ha continuato il senatore di Forza Italia, che ha parlato di “menefreghismo del territorio. Questo gruppo dirigente non solo è gravemente colpevole di aver portato Forza Italia alla sfacelo in Abruzzo ma anche di essersi impegnato con costanza a contrastare quelli che come il sottoscritto, volevano sul territorio persone capaci di essere presenti invece che degli “incravattati” Cicciobelli. Occorrono persone serie e motivate per essere utili alla gente. Personalmente sono stato boicottato, senatore della Repubblica abruzzese doc, in tutte le maniere nonostante che ai miei incontri con i cittadini, le sale fossero colme sino a fuori con la gente in piedi. Di questi risultati vado fiero e non perché fossi quel grande politico che molti credono di impersonare parlando difficile ed ingannando l’uditorio, ma perché sono una persona semplice, normale, che capisce i veri problemi della gente e che è stufa delle chiacchiere da professori da quattro soldi”.
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