Ex Carichieti – Ubi: “saltano 20 filiali e centinaia di lavoratori”

Reso noto ai sindacati il piano industriale di Ubi, dopo l’acquisizione della Ex Carichieti: confermata la drastica “cura dimagrante”, con tagli a filiali e personale.

Non sono state smentite le previsioni di un forte taglio sia di filiali che di personale, all’interno del piano industriale che Ubi Banca ha presentato ai sindacati all’indomani dell’acquisizione -alla cifra simbolica di un euro- delle tre “bridge bank”:ex Etruria, ex Banca Marche e ex Carichieti. In tutto saranno 20 gli sportelli della Ex Carichieti di cui è stata annunciata la chiusura (dovrebbero essere tuttavia in gran parte quelli attivi fuori regione), mentre sul fronte del personale i tagli previsti riguardano circa 1500 addetti nelle tre banche. Il documento di 8 pagine inviato alle associazioni sindacali è l’atto formale con il quale si apre a tutti gli effetti la procedura di riorganizzazione del gruppo. Un processo che culminerà -entro il febbraio del 2018- nella nascita di un’unica impresa bancaria con il marchio Ubi Banca. E durante questi mesi di ulteriore transizione, la Ex e poi Nuova Carichieti cambierà ulteriormente nome, assumendo quello – a sua volta provvisorio – di Banca Teatina.

Ma più che alla necessaria procedura formale, più che all’iter legale e amministrativo, è al futuro della banca e dei suoi lavoratori che si rivolge l’attenzione dei sindacati di categoria, i quali si sono intanto riservati alcuni giorni di approfondimento sul documento, e sugli scenari che esso apre. Viene data per scontata, in ogni caso, una fase di trattativa sulle strategie, sui numeri dei tagli, e soprattutto sulle ricadute sul territorio. Fase alla quale certamente non soltanto i sindacati dei bancari guarderanno con attenzione.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.