L’ex comandante provinciale dei Carabinieri di L’Aquila, il colonnello Savino Guarino, condannato dal tribunale a 6 anni per concussione e tentata concussione.
A l termine dello stesso processo, condannato a 5 anni e 8 mesi, anche l’ex city manager del Comune dell’Aquila, Massimiliano Cordeschi, per tentata concussione. A emettere il verdetto, il collegio presieduto dal giudice Marco Billi e composto anche dai magistrati Dalia Lombardi e Antonella Camilli. Parte civile era Antonio Valentini, imprenditore e odontoiatra, concusso e grande accusatore, rappresentato dall’avvocato del Foro di Chieti Marco Femminella. Guarino era assistito dai legali Antonio Milo e Stefano Rossi. Quest’ultimo ha annunciato appello.
Valentini non aveva mai denunciato il colonnello, ma l’indagine fu avviata da intercettazioni riguardanti un altro procedimento. In particolare, l’inchiesta, culminata con il divieto di avvicinamento dell’ufficiale al capoluogo, poi revocato, avrebbe riguardato le modalità di una ristrutturazione dell’abitazione dell’ufficiale a Roma per quasi 25 mila euro, eseguita dall’imprenditore. Inoltre l’accusa contesta il tentativo che ci sarebbe stato, da parte del militare, di ottenere da Valentini una somma per l’acquisto di un’altra casa a Roma, del valore di 850 mila euro, un pagamento che non è mai avvenuto. In questa situazione si sarebbe inserito anche Cordeschi, difeso dall’avvocato Vincenzo Santucci, ma non nella veste di amministratore comunale, il quale, sempre secondo i pm, avrebbe spalleggiato Guarino, facendo capire a Valentini che, se non avesse ceduto alle richieste, ci sarebbero potuti essere problemi alla luce del ruolo del comandante.