“Nella partita per la ricollocazione dei lavoratori Ex Intecs attraverso Thales Alenia non si stanno rispettando le regole”. Lo afferma la FIOM CGIL, che sta predisponendo un esposto all’Autorità Giudiziaria ordinaria e contabile, ricordando che sono stati messi a disposizione 10 milioni di fondi pubblici.
In un lungo promemoria il sindacato ha ripercorso minuziosamente tutte le tappe del progetto di ricollocazione degli 82 lavoratori ex Intecs, partito per iniziativa della precedente Giunta Regionale con una dotazione di 10 milioni di fondi pubblici. La procedura è stata sostenuta anche dall’attuale esecutivo per iniziativa dell’assessore Mauro Febbo.
Dopo una lunga fase di stallo, nell’ultimo anno Thales Alenia ha svolto ripetuti colloqui dei ricercatori Intecsper verificarne la professionalità e ha stilato anche delle liste. Oggi -denuncia il sindacato- apprendiamo che il percorso costruito dalla Regione per mantenere l’unicità del Laboratorio sembra svanito. Infatti alcune aziende, fornitrici di Thales, “magicamente” hanno avuto la lista dei lavoratori ex Intecs e li stanno contattando individualmente proponendo loro contratti di assunzione a tempo indeterminato fuori dal nostro territorio e ad alcune unità viene proposto, attraverso agenzie di somministrazione, contratti a tempo determinato.
Ovviamente per la FIOM queste sono operazioni che escono dallo spirito e dal percorso tracciato dalla Regione Abruzzo che ha stanziato 10 milioni di euro dei cittadini abruzzesi, sia per aiutare le aziende locali, sia per ricreare una struttura di Ricerca e Sviluppo locale. Thales quando è entrata a far parte di questa operazione sapeva che il problema riguardava 82 ricercatori e che l’impegno era quello di aiutare a ricostruire un laboratorio di Ricerca e Sviluppo. Oggi il numero degli ex Intecs si è molto ridotto a causa delle ricollocazioni individuali comprese quelle che stanno avvenendo in questo momento attraverso società fornitrici di Thales che non hanno sede in Abruzzo.
Proprio per l’impegno della Regione Abruzzo, anche volendo rimanere all’ultimo dato discusso che riguardava 50 ricercatori, la FIOM ricorda che Thales deve onorare questo impegno, e deve costruire le condizioni perché in questo territorio possa nascere un laboratorio di Ricerca e Sviluppo sulla Space Economy che preveda 50 posti di lavoro, nell’ottica di fornire opportunità di occupazione anche ai giovani laureati delle nostre università.
Ritenendo quello che sta accadendo nella vertenza Intecs poco chiaro, conclude la FIOM, è fondamentale che la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti verifichino tali situazioni per controllare se tutto è stato fatto in modo corretto.
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