Sold out all’Arca di Spoltore per il primo atto del Premio Flaiano: Riccardo Scamarcio ha inaugurato il Film Festival presentando “Pericle il nero”
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino che rappresentò nel ’98 un vero caso letterario, è la prima produzione di Riccardo Scamarcio nella quale egli stesso recita. Un doppio ruolo da cui l’attore pugliese afferma di aver tratto beneficio:
“E’ un film che sento ancora più mio: un progetto che ho seguito in ogni momento, dall’acquisizione dei diritti fino alla distribuzione, all’interno di una squadra molto affiatata, guidata da Stefano Mordini”. Anch’egli premiato con il “Pegaso d’oro” dalla giuria del Flaiano Film Festival.
“Pericle il nero”, unica pellicola italiana presente nell’ultima edizione del Festival di Cannes all’interno della sezione “Un certain regard”, è una sorta di noir di formazione che accompagna l’emancipazione di un personaggio rispondente più al soprannome che al nome di battesimo. Poco democratico, e del tutto politicamente scorretto, a tratti indigesto il compito di Pericle all’interno di una cellula malavitosa di italiani in Belgio.
“Non c’è molto, quasi nulla, di prossimo a Gomorra in questa storia” -dice Scamarcio, quando gli si chiede del dibattito sull’identificazione del pubblico nei personaggi negativi- “Quella di Pericle è una storia non collettiva, ma esistenziale, molto imperniata sulla evoluzione di un solo personaggio. Ho fatto questo film anche perché credo nella libertà, i cui spazi vedo restringersi sempre più per la cultura, la stampa, i diritti. Una ribellione che mi piace esprimere nel cinema.”
L’intervista a Scamarcio: