L’appello di un papà disperato di Francavilla: “Riportate mio figlio dalla Russia in Italia, ha la leucemia e ha bisogno di cure. Mi aiuti l’ospedale di Pescara”.
La storia è stata raccontata da Cinzia Cordesco, sulle pagine del quotidiano Il Centro. Si tratta di una vicenda complessa il cui protagonista è un bambino di 6 anni, malato di leucemia e ricoverato all’ospedale di san Pietroburgo, in Russia. Si chiama Said, e la sua storia viene raccontata dal padre, Francesco Montanaro, 48 anni, residente a Francavilla al Mare. Francesco faceva il cameriere fino a poco tempo fa ma ora è disoccupato e lancia un appello per un lavoro, qualsiasi esso sia. Il bimbo ha bisogno di cure costose e la madre, Raisa, originaria del Kirghizistan, si occupa di lui e della mamma malata, e affronta lunghi viaggi per curare il piccolo in strutture idonee come quella di San Pietroburgo. Il trasferimento a Pescara del piccolo Said consentirebbe alla famiglia di ricompattarsi dopo sei anni di lontananza e soprattutto darebbe la possibilità a Montanaro di conoscere suo figlio, che in questi anni ha potuto vedere solo in fotografia sentire al telefono. Francesco vorrebbe conoscere il bambino che è stato concepito durante una vacanza a Francavilla 6 anni fa, ma la madre è dovuta ripartire perché scadevano i permessi di soggiorno. L’uomo vorrebbe permettere alla compagna e al bimbo di venire in Italia perché, ci dice, “voglio sposarmi, riconoscere il bambino e permettere ai mie cari di restare con me e a Said di essere curato all’ospedale di Pescara”. Ma il problema sono i soldi, Francesco non può più inviare denaro alla compagna per le cure del piccolo e far prendere una aereo a Raisa per venire in Italia. Per questo si appella alle istituzioni, informato anche il sindaco di Francavilla che sta cercando di fare il possibile, ma anche a qualcuno di buon cuore che possa permettere questa riunificazione e soprattutto cure adeguate per Said le cui condizioni, purtroppo, stanno peggiorando. Inoltre, secondo Francesco, l’ospedale russo in cui è ricoverato il bimbo, sta per dimetterlo per questioni economiche. Francesco spera fino all’ultimo in un lavoro e nella solidarietà degli Italiani.