Percepivano contributi comunitari ma evadevano le tasse, per questo tre imprese aquilane sono finite nel mirino della Guardia di Finanza che ha provveduto al sequestro conservativo disposto dalla Corte dei Conti in favore della Regione Abruzzo.
Oggetto del sequestro sono le disponibilità finanziarie, i beni immobili e le quote sociali relative ad aziende beneficiarie di Fondi Strutturali Por Fesr 2007/2013. I contributi comunitari, destinati ad attrarre nuove imprese nell’area del cratere sismico, secondo le indagini della Guardia di Finanza sarebbero stati percepiti da tre imprese aquilane non in regola con l’erario. La misura cautelare è stata adottata a seguito di una segnalazione fatta alla Procura Regionale della Corte dei Conti Abruzzo dal Nucleo di Polizia Tributaria L’Aquila, guidato dal tenente colonnello Sergio Aloia. E’ l’epilogo di una complessa indagine di polizia giudiziaria, delegata dalla Procura aquilana, che ha portato alla scoperta di una truffa aggravata ai danni dello Stato, realizzata dai responsabili di tre imprese aquilane operanti nel settore del commercio di giocattoli. Sarebbe stato posto in essere un abile sistema di fatturazioni false finalizzate all’evasione. I finanzieri, nel corso delle indagini, hanno fatto emergere il danno erariale dovuto a contributi comunitari conseguiti illecitamente, la vicenda è alla base del sequestro conservativo.
“La lotta alle frodi in danno dello Stato – si legge in una nota delle fiamme gialle – rappresenta da sempre una delle priorità che la Guardia di Finanza persegue al fine di limitare l’impatto negativo che tali condotte causano in termini di sottrazione di risorse pubbliche destinate al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese”.