Va ai domiciliari il caldaista di Mosciano che nel giugno scorso uccise un 41enne di Giulianova al culmine di un banale diverbio stradale cui assistette la figlia della vittima.
Esce dal carcere e va agli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico Dante Di Silvestre, il 60enne caldaista di Mosciano Sant’Angelo condannato in primo grado a 14 anni per l’omicidio compiuto a Giulianova pochi mesi fa, il 14 giugno scorso. In attesa del processo di appello, l’uomo ha lasciato ieri il carcere di Castrogno, dopo che la magistratura ha accolto l’istanza dei suoi difensori per una misura di minore afflizione. Di Silvestre ha potuto usufruire del beneficio, pur a fronte della gravità del delitto commesso, perché ottenne le attenuanti generiche confessando pienamente l’omicidio. Vittima del quale è stato Paolo Cialini, 41enne imprenditore informatico di Giulianova, accoltellato con un fendente da Di Silvestre al culmine di un raptus, solo perché era capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, nel traffico della città. La scena avvenne in presenza della figlia di Cialini: una bambina di 6 anni che era rimasta nell’auto del papà.