Hotel Rigopiano: quello spazzaneve atteso e mai arrivato alle 15, in tempo per salvarsi.
Uno spazzaneve, chiesto dall’hotel Rigopiano, per far tornare a valle i clienti, visto la troppa neve e soprattutto la paura per le scosse di terremoto, sentite in modo particolare in quel versante del Gran Sasso. Uno spazzaneve che però non ha fatto in tempo ad arrivare, anche per la bufera in corso. E’ quanto emerge nelle prime ricostruzioni di quanto avvenuto nelle ultime ore prima della valanga che ha travolto l’albergo. Pronta la risposta della prefettura: “Appena abbiamo saputo non con certezza, ma solo che poteva esserci una possibilità, abbiamo subito mandato una colonna mobile”.
Il primo a raccontare la sua versione è Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete, il superstite della valanga che proprio al ristoratore ha lanciato l’allarme: “Giampiero e tutti gli altri ospiti dell’albergo avevano pagato ed avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie, tutti i clienti volevano andare via”.
VIDEO: IL SUO RACCONTO
height=315Il titolare dell’ hotel, Roberto Del Rosso, che risulta tra i dispersi, era preoccupato e lo aveva detto a un suo amico con cui si era scambiato sms verso le 15, poco prima della tragedia. “I clienti e le persone presenti all’interno dell’albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile” ha raccontato l’ amico. Il proprietario del Rigopiano ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina.
Il direttore dell’ hotel, Bruno Di Tommaso, si è salvato perchè non era nella struttura. “Ero sceso per coordinare da Pescara le operazioni di soccorso per lo sgombero neve, poi la situazione alle 17 è precipitata. Per questo non ero lì”. L’uomo è il nipote di Roberto Del Rosso, gestore del resort. “L’avevo sentito alle 16 – ha detto Di Tommaso – attraverso messaggini, stavo aggiornando i ragazzi sulla situazione. Roberto era preoccupato per la tanta neve”. Al momento della valanga, ha raccontato Di Tommaso, all’interno c’erano 11 dipendenti dell’albergo e 24 ospiti. “Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via”. Una scelta al momento opportuna, ma che a posteriori potrebbe aver accresciuto la sfortuna dei dispersi, radunatisi proprio nel punto in cui il crollo ha avuto l’effetto più grave.