E’ finito nei guai un uomo del chietino, che aveva in casa attrezzature per intercettare le conversazioni “ambientali”. A denunciarlo è stata … la moglie.
A.D. un operaio 40enne del chietino si è visto ieri piombare in casa la polizia giudiziaria, che -in esecuzione di un decreto del PM Marika Ponziani- ha effettuato una perquisizione a tappeto. E alla fine i poliziotti della Scientifica hanno trovato quello che cercavano: il congegno (nella foto) in grado di intercettare le conversazioni tra i presenti in casa. Lo stupore dell’uomo, che ora rischia una pena da 1 a 4 anni, si è amplificato quando ha saputo che a sporgere querela era stata, la mattina stessa, sua moglie. Ai poliziotti ha dato le sue giustificazioni circa la detenzione dell’apparecchiatura, il cui utilizzo nell’intercettazione delle conversazioni ambientali è vietato dal Codice Penale: ora sarà il giudice a decidere sul caso. Il resto si definirà assai probabilmente… tra le mura domestiche.