-Presentato a Pescara “Una magnifica ossessione”, di Graziella Falconi (edizioni Harpo), libro che racconta la vocazione pedagogica del PCI da Gramsci alla chiusura di Frattocchie.

La vocazione pedagogica, ovvero l’ossessione positiva di 70 anni del più grande partito della sinistra europea è ricostruita da Graziella Falconi in 300 pagine che -l’avvertenza è in premessa- non hanno la pretesa di un saggio storico, ma che (volente o nolente) ci calano immediatamente dentro una “grande storia collettiva”. I rapporti tra il PCI e la comunicazione, la formazione della classe dirigente e dei militanti, la propaganda, l’istruzione sono indagati nella loro evoluzione, a partire dalle interminabili discussioni notturne tra Gramsci e Togliatti lungo le strade di Torino, fino allo smantellamento della scuola delle Frattocchie. La Falconi da un lato inquadra il processo interno della formazione dei quadri e della classe dirigente, e dall’altro chiama in causa 70 anni di rapporti del PCI con gli intellettuali , con la questione culturale nazionale, del contributo formativo che il PCI e i partiti, specie nel dopoguerra hanno avvertito come compito da svolgere nei confronti del Paese: si pensi soltanto alla funzione di alfabetizzazione che ha svolto per decenni la diffusione de L’Unità. Il passo successivo che ne discende, e che l’autrice lascia incompiuto senza indulgere a conclusioni e men che mai a nostalgismi, non può che essere una riflessione su come si siano trasformati gli strumenti di formazione da un lato, e di comunicazione dall’altro, di cui si servono oggi i partiti e la politica. Ne hanno discusso a Pescara con l’autrice Ugo Sposetti, senatore del PD e Giovanni Lolli, vice presidente della Regione Abruzzo, nella presentazione organizzata dalla associazione culturale “Enrico Berlinguer” presieduta da Adelchi de Collibus.

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