Era il 1881 quando, dopo 9 anni di lavori, fu inaugurato il Teatro Comunale di Atri con la messa in scena di “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi. Per celebrare 140 anni di storia il Comune, in collaborazione con l’Archivio Di Jorio, ha organizzato uno spettacolo senza pubblico per il 25 aprile alle 15.
Dell’evento sarà realizzato un video che verrà trasmesso dal giorno successivo sulla pagina Facebook del Comune di Atri e inserito sul canale YouTube dell’ente. Tra gli ospiti artisti atriani che si sono fatti strada nel mondo del teatro e dell’arte. Ci saranno collegamenti con il tenore Riccardo Della Sciucca; il baritono Matteo Maria Ferretti; il direttore d’orchestra Cesare Della Sciucca; il direttore artistico dell’Associazione Amici della Musica 2000, Algino Battistini. Saranno presenti sul palco il compositore Marco Della Sciucca; Jacopo Muratori e Diana Pettinelli, rispettivamente al violoncellista e pianista; l’attrice Valeria Angelozzi e il Leonzi Swing Quartet formato da Concezio Leonzi, Riccardo Mariani, Jacopo Lolli e Matteo Di Rocco. Ad arricchire l’iniziativa una serie di ristampe in forex di locandine di spettacoli messi in scena negli anni nel Teatro Comunale. A presentare l’iniziativa la giornalista Evelina Frisa.
Si tratta dell’unico teatro storico del teramano, si trova in pieno centro, di fronte alla cattedrale. Viene da molti paragonato, con le dovute distinzioni, alla Scala di Milano in virtù delle linee sobrie e regolari della facciata che rispondono ai canoni dell’architettura neoclassica. Il progetto originario fu dell’architetto teramano Nicola Mezucelli che nel 1857 fu incaricato dal canonico Martini di realizzare l’opera. I lavori inizieranno nel 1872 per mancanza di fondi, sul nuovo progetto di Francesco Consorti. L’inaugurazione ci fu nel 1881. Il teatro, a palchi sovrapposti, ha una pianta a forma di ferro di cavallo, contiene circa 300 posti e ha un interno di particolare pregioI palchi presentano intarsi lignei scolpiti a mano realizzati da Raffaele Del Bello e Gerardo Gerardini, dipinti da Pietro Giovanetti e poi indorati da Giuseppe Manaresi. Sopra l’ingresso, al centro del secondo ordine di palchi, si trova il palco d’onore riservato alle autorità. La volta, affrescata dal pittore napoletano Giustino Di Giacomo, presenta un cielo turchino illuminato da luci rosee in cui la musa Euterpe, simbolo di armonia e melodia, è in trionfo su cavalli alati circondata da putti festanti con in mano strumenti musicali. Dello stesso artista è il telone del palcoscenico raffigurante “L’imperatore Adriano che assiste al rogo dei libri dei debiti delle province”. Ai lati della bocca d’opera ci sono ritratti i quattro rappresentanti illustri del teatro italiano: Verdi, Rossigni, Goldoni e Alfieri. Al centro si trova l’orologio realizzato dall’atriano Luigi Orlando. L’intera opera lignea dalla platea ai palchi, dal loggione al palcoscenico è dovuta a Vincenzo Nini. Ha da subito ospitato diversi eventi come la rappresentazione del Rigoletto di Verdi nel 1886, la prima della Carmen di Bizet nel 1887 e il debutto della Grande Banda Musicale di Atri nel 1948. Ci sono stati diversi periodi di decadenza o a causa della guerra o a causa dei restauri. Nel corso degli anni Ottanta, a seguito di un importante intervento di restauro, il teatro è stato riaperto al pubblico, e da allora è tornato alla sua originaria funzione culturale.
“In occasione dei 140 anni di esistenza del nostro meraviglioso Teatro Comunale – dichiara l’Assessora alla Cultura del Comune di Atri, Mimma Centorame – abbiamo deciso di chiamare a raccolta tutti i nostri concittadini che con il teatro e la musica si sono fatti strada nel mondo e grazie al Maestro Concezio Leonzi, abbiamo organizzato uno spettacolo piacevole e interessante per ricordare la storia del nostro Teatro, il suo valore e la sua importanza. A causa delle restrizioni legate al Covid-19 non ci sarà pubblico, ma l’iniziativa sarà registrata e trasmessa sui canali social del Comune di Atri dal 26 aprile 2021. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per organizzare questo momento celebrativo e tutti gli artisti coinvolti sperando di poter tornare presto ad accogliere pubblico e a proporre spettacoli nel nostro Teatro”.