Si rinnova la tradizione con le conche e la solenne processione per la festa di San Rocco a Roccamontepiano. In arrivo anche i pellegrini a piedi da Ari, Fara Filiorum Petri e Casalincontrada. Una tradizione antica legata ai riti sacrali dell’acqua della grotta e della fontana miracolosa intitolata al santo pellegrino
Un fiume di persone ha invaso ieri per l’Assunta e oggi per la festività del patrono San Rocco la piccola Roccamontepiano, occupando Via Roma ma anche i tanti slarghi e le piazzette del paese. decine di migliaia di fedeli e turisti in visita al santuario, la grotta e la fontana dedicata al giovane santo pellegrino. Qui, l’abbondante presenza di acqua con numerose sorgenti, ruscelli e torrenti, sono emblema di forza, purezza e sostentamento delle sue genti. E’ diffusa l’usanza, per diverse decine di migliaia di persone di tutto il territorio teatino-pescarese, di recarsi a bere, bagnarsi e raccogliere la “miracolosa acqua” che sgorga nella grotta di San Rocco e che alimenta anche l’annessa fontana. Un culto legato, indissolubilmente, al santo pellegrino Rocco, il protettore dalla peste e dei mali incurabili. Leggenda vuole che il santo, in viaggio verso e da Roma si fosse rifugiato nell’antica Rocca, tenimento della potente famiglia patrizia dei principi Orsini.
Una tradizione secolare quella di Roccamontepiano che non ha mai conosciuto interruzioni. Una fede profonda ma anche un fenomeno di massa che non risente di particolari ostacoli nel tempo. Il tempo, forse, ne migliora e ne arricchisce i numerosi particolari. Dopo l’accoglienza dei pellegrini presso la chiesa e il municipio la banda ha attraversato Via Roma, accompagnando la sfilata delle conche devozionali. Essa è la rappresentazione rinnovata della tradizionale offerta del grano al santuario. In serata la sfilata viene replicata durante la solenne processione che esce dal santuario con il simulacro portato a spalla dalla congrega del santo. La processione sarà presieduta dal Reverendissimo Padre Raffaele Mandolesi Generale dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori di San Francesco Caracciolo e da oltre venti sindaci dei paesi del circondario. A seguire il concerto bandistico in Piazza San Rocco, fuochi d’artificio ed estrazione della lotteria.
La festa di San Rocco con la sua fiera rappresenta, ancora oggi, una delle festività ferragostane più sentite in Abruzzo dovuta al suo rinnovato sentimento di devozione ma anche dalle tante sfaccettature di tipo sacrale e profano come gastronomia, musica e balli consumati nelle lunghe ore di attesa prima della fine della festa. Le festività di ferragosto dell’Assunta e San Rocco sono diventate così l’occasione di tanta devozione molto popolare e diffusa tra i credenti.
Qui, già dal 1600, esisteva una chiesa dedicata al santo francese che visse a cavallo del 400. Figlio di una nobile famiglia di Montpellier decise, alla morte dei genitori, di donare tutto ai poveri e partire pellegrino verso La tomba di San Pietro. Lungo la sua strada incontrò il terribile flagello della peste. Noncurante di rischi a cui poteva incorrere si mise a disposizione dei malati appestati per aiutarli nelle cure. La storia di Rocco è raffigurata nell’iconografia classica con un cagnolino con un pane in bocca. La leggenda locale vuole che il giovane Rocco dimorò nella grotta che oggi é venerata è ritenuta miracolosa. Egli sopravvisse grazie alle cure amorevoli di un cane che rubava quotidianamente dalla mensa del padrone un pane e che portava al povero pellegrino. Tra leggenda e devozione popolare il paese, il santuario, la grotta e la fontana vengono letteralmente presi d’assalto dai fedeli proprio in questi giorni per ottenere così l’assicurazione e la protezione del santo per tutto l’anno. Molti sono i devoti che acquistano il tipico boccale il ceramica con dipinta l’effige stilizzata del santo e l’anno della visita. La processione serale del 16 agosto viene accompagnata dalle conche devozionali fatte fiori di carta e allestite dalle ragazze del paese.