Incendi L’Aquila, finalmente diluvia. P.Civile: “Se piove per un’altra ora, è fatta”

Incendi L’Aquila: finalmente diluvia. La Protezione Civile: “Se piove per un’altra ora è fatta.”

Aggiornamento ore 20.00

Un temporale misto a grandine è scoppiato all’Aquila e i monti di Pettino e Cansatessa hanno smesso di fumare: potrebbe essere la svolta per lo spegnimento dei focolai ancora attivi dopo diversi giorni di lotta contro le fiamme per gli incendi dolosi che hanno interessato il capoluogo abruzzese. “L’Aquila è allagata, se continua a piovere per almeno un’ora l’acqua arriverà nel sottobosco e gli incendi saranno domati” – ha spiegato il dirigente della Protezione Civile Regionale, Silvio Liberatore. Non si vedono più sbuffi di fumo, ma la precipitazione, pioggia e grandine, deve avere tempo di penetrare nella vegetazione, dove covano i focolai. La Protezione Civile non si ferma e monitorerà comunque il fronte dell’incendio per tutta la notte.

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“Al momento non ci sono situazioni di pericolo per la popolazione, con le squadre che presidiano i centri abitati più prossimi ai fronti di fuoco”. E’ quanto afferma il comando generale dei Vigili del Fuoco facendo il punto sugli incendi che stanno interessando L’Aquila.

Da 5 giorni, sottolineano i Vigili del Fuoco, due incendi stanno interessando il Monte Omo, nella frazione di Arischia, e il Monte Pettino, nella zona di Cansatessa con 500 ettari di vegetazione che sono già andati bruciati. Attualmente sono al lavoro 85 vigili del fuoco con 45 automezzi, 6 Canadair e 2 elicotteri.

Aumentato lo spiegamento di forze a terra e nel cielo per costrastare gli incendi, sui quali c’è un forte sospetto di dolo, che da sei giorni stanno minando la tranquillità dell’Aquila, in particolare il fronte più preoccupante, quello che si sta avvicinando dal monte a Pettino, popoloso quartiere aquilano, con il centro abitato che dista in linea d’aria circa 200 metri. È pronto il piano di evacuazione, anche se non si esclude l’arrivo della pioggia a sostenere le operazioni di spegnimento. Dalle 6 di questa mattina, orario di ripresa delle operazioni di contenimento e spegiumento, ci sono un canadair in più (da 5 a 6), i vigli del fuoco sono passati da 80 a 100, mentre complessivamente gli uomini che stanno lavorando sono circa 300, oltre ai vigili del fuoco, protezione civile, volontari, esercito, forze dell’ordine e polizia locale. La notte è trascorsa con la preoccupoazione e la paura che hanno indotto molte persine a riversarsi nelle strade di Pettino, anche le fiamme non hanno sfondato le linee tagliafuoco. Secondo quanto si è appreso, sotto controllo sono i roghi nella frazione aquilana di Cansatessa e in quella più lontana di Arischia: gli operatori sono concentrati sul monte Pettino, le due fiamme sono visibili in città dove si avverte l’acre odore del fumo, per evitare che arrivi al centro abitato e alla Madonna Fore e San Giuliiano, molto frequentate dagli aquilani, già colpite da un devastabtre incendio nel 2007, e alla parte alta dell’elettrodotto. Intanto, continuano le indagini della Procura della Repubblica e la caccia ai piromani.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.