Sulla vicenda relativa all’incendio del Gran Sasso, il Wwf Abruzzo ha presentato alla procura della Repubblica presso il tribunale de L’Aquila un “atto di intervento di parte offesa”, firmato dal vicepresidente nazionale, Dante Caserta.
L’associazione ambientalista ha nominato l’avvocato Francesco Febbo quale difensore di fiducia.
“Il danno che è stato causato è gravissimo”, ha spiegato il Wwf in una nota. “In due giorni sono andate distrutte praterie d’alta quota che costituiscono habitat naturali protetti a livello nazionale e internazionale. Inoltre vi è stato un danno di immagine, e quindi economico, pesantissimo: per l’ennesima volta l’Abruzzo, che si presenta come una meta turistica per italiani e stranieri, è stato su tutti i media non per la valorizzazione, ma per la distruzione del suo patrimonio naturale. L’azione giudiziaria, però, non può esaurire l’impegno di quanti hanno a cuore la natura e l’economia della nostra regione. Quanto è accaduto a Campo Imperatore è la conseguenza di un approccio sbagliato al turismo, specialmente a quello nelle aree naturali protette. C’è bisogno di un ripensamento e di un cambio di rotta. A partire dagli enti parco, vanno trovati la forza e il coraggio di iniziare a regolamentare maggiormente i flussi turistici, indirizzandoli e guidandoli in modo da rappresentare un aiuto per la tutela della natura e non un problema. In tal senso appare allarmante l’intenzione, a dispetto dell’emergenza che sta vivendo l’Abruzzo intero, di consentire comunque, il 13 agosto, la sagra della pecora nei Prati d’Angro a Villavallelonga, nel parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, a ridosso degli incendi di Collelongo. Anche in quest’area, in caso di grande afflusso di persone, sarebbe difficilissimo garantire condizioni di sicurezza e l’evento terrebbe comunque bloccato un mezzo anti-incendio proprio nei giorni in cui più questi mezzi sono indispensabili in azione”.