Interrogati in Procura, a Pescara, nel pomeriggio, il direttore generale della Asl del capoluogo adriatico, Vincenzo Ciamponi, e il direttore sanitario, Antonio Caponetti, indagati nell’inchiesta sul boom di contagi da Covid-19 registrato nelle scorse settimane a Pescara e nell’area metropolitana.
Le ipotesi di reato a carico dei due vanno dall’epidemia colposa all’abuso d’ufficio. Per il solo Caponetti i pm titolari del fascicolo, Luca Sciarretta e Anna Benigni, hanno ipotizzato anche il reato di truffa. Al centro dell’inchiesta ci sarebbe la mancata nomina del direttore del Dipartimento di Prevenzione. Difesi dall’avvocato Tommaso Marchese, i due indagati, sottolinea il legale al termine degli interrogatori, “hanno avuto modo di illustrare e spiegare tutto. Ritengono di aver chiarito le loro posizioni”. La difesa si riserva di integrare la documentazione già acquisita nei giorni scorsi dalla Procura: “Probabilmente – conclude l’avvocato – integreremo una documentazione di cui è emersa la necessità durante l’interrogatorio”.