Indagati Rigopiano: le reazioni

Indagati Rigopiano: le reazioni. Comitato vittime, ora responsabilità chiare a tutti.

Il presidente del Comitato vittime di Rigopiano Gianluca Tanda commenta l’iscrizione di presidenti della Regione e assessori nel registro degli indagati nell’inchiesta sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che ha provocato 29 morti.

Tanda afferma “Ci siamo svegliati questa mattina con una bellissima notizia. E’ quello che noi diciamo dall’inizio: sul nostro profilo Facebook abbiamo sempre scritto che questo e’ un omicidio di Stato. Sono coinvolti Regione, Provincia, Prefettura e Comune: a questo punto sono chiare a tutti le responsabilità.Abbiamo aspettato con ansia questo momento. Abbiamo capito che i procuratori stavano lavorando su questo filone e, giustamente, avevano bisogno di molto più tempo. Dicevamo di seguire questa traccia perchè per noi e’ fondamentale. Il lavoro dei procuratori e’ ottimo. Adesso ci aspettiamo che gli indagati diventino imputati per poter poi combattere ad armi pari in Tribunale”.

“Dopo mesi di lotta abbiamo ottenuto quello che volevano noi e quello che anche agli occhi degli italiani era palese: i veri responsabili. Li abbiamo tutti”. Cosi’ Giampaolo Matrone, il pasticciere di Monterotondo sopravvissuto alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, commenta la notizia dei nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara. Matrone, che e’ rimasto invalido dopo 60 ore passate sotto cumuli di macerie e neve, a Rigopiano ha perso la moglie Valentina Cicioni di 32 anni, infermiera al Policlinico Gemelli di Roma. “Un ringraziamento – ha aggiunto – va fatto alla Procura che ha lavorato veramente bene e ai carabinieri forestali. Speriamo che il quadro accusatorio regga anche durante il processo”. “La tragedia – ha proseguito – si puo’ definire un omicidio di Stato: ci sono presidenti, un sindaco e un prefetto coinvolti. Forse non e’ mai capitato in Italia. Hanno provato a scappare da noi, ma prima o poi qualcuno ci deve dare delle spiegazioni.”

“Oggi un raggio di sole ha colpito i nostri cuori lacerati dal dolore. Era ciò che ci aspettavamo, una risposta dallo Stato contro una parte di esso che non ha funzionato e non ha garantito i principi sanciti dalla Costituzione ai suoi cittadini”. Lo afferma il comitato ‘Vittime di Rigopiano‘, composto dai parenti di chi ha perso la vita nella tragedia dell’hotel travolto e distrutto da una valanga, riferendosi all’iscrizione sul registro degli indagati di tre presidenti della Regione D’Alfonso, Chiodi e Del Turco. “La nostra perseveranza alla ricerca della verità e delle responsabilità in ogni ordine e grado – dicono i familiari delle vittime – ha dato i suoi frutti. Sedici mesi di presenza ferma e costante con dignità e rispetto delle istituzioni, quelle buone e che meritano tutto il nostro rispetto, alla fine ci hanno dato ragione ed hanno premiato la nostra tenacia”. “Ora non ci aspettiamo processi sommari, ma solo verità e giustizia. Quella vera e che nasce da quella parte buona e sicura dello Stato che funziona. Un grazie a tutti gli inquirenti che hanno dimostrato che il nostro Paese ha ancora tanto valore da rendere ai suoi cittadini”, concludono al comitato.

L’avvocato Wania Della Vigna, legale della famiglia di Sara Angelozzi, una delle 29 vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano, commenta così la notizia dei nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara:

“Attendo la chiusura dell’indagine per poter esaminare il materiale e gli elementi di prova che sta raccogliendo la Procura. Vedo che i procuratori stanno facendo un’indagine a 360 gradi, forse, anche per selezionare quali sono le effettive responsabilita’ legate al nesso di causalita’ alla morte e alle lesioni delle vittime”.

Il coinvolgimento dei presidenti ed assessori regionali é partito da uno specifico esposto dei legali del sindaco di Farindola Lacchetta e del tecnico comunale Colangeli, sulla mancata adozione della Carta di Localizzazione del pericolo valanghe, già lo scorso novembre l’avvocato Goffredo Tatozzi al Tg8 precisò che:

“Abbiamo effettuato delle indagini difensive preventive che hanno rivelato delle chiare responsabilità da parte dei vertici della Regione – disse all’epoca Tatozzi – indagini supportate dai pareri di numerosi esperti. E’ normale che questo materiale si sia riversato sul fascicolo del Pubblico Ministero chiamato a trarre le sue conclusioni.”

A distanza di 6 mesi, alla luce della notizia circa l’iscrizione sul registro degli indagati di ben tre presidenti di Regione e 4 assessori regionali, quel pool di legali formato, oltre che da Tatozzi, da Cristiana Valentini e da  Massimo Manieri, si limita ad un laconico commento:

“Possiamo solo affermare – ci riferisce telefonicamente Cristiana Valentini – che questo dimostra come abbia lavorato bene la Procura, un lavoro certosino che non può non raccogliere dei buoni frutti.”

Sul piano politico da registrare la dichiarazione del capogruppo del M5S in Regione Sara Marcozzi, la quale, sollecitata dal collega dell’Ansa, dice:

”Non mi permetto di dare giudizi sulle attività della magistratura, ma mi sembra evidente che è chiaro l’intento di attribuire delle responsabilità alle istituzioni che non hanno funzionato.  ‘Non funzionano perché alcune persone non l’hanno fatte funzionare – ha proseguito la Marcozzi – e non funzionano da minimo 15 anni. E stavolta non siamo noi del M5S a dirlo…”

Preferisce al momento non rilasciare dichiarazioni il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, impegnato, in queste ore, nella definizione di un’altra vicenda giudiziaria, l’udienza in Corte d’Appello del Processo sulla Mare Monti -Clicca qui.

Il sottosegretario della Giunta Regionale con delega alla Protezione Civile, coinvolto insieme agli ex assessori Ginoble, Giuliante e Stati, Mario Mazzocca, da noi contattato ha spiegato:

“Nessun commento da fare per rispetto innanzitutto delle vittime ed anche del lavoro che sta svolgendo la Magistratura – dice Mazzocca – per quanto mi riguarda ho ragione di ritenere che sussistano tutte le condizioni affinché la vicenda venga chiarita al più presto”

 

Notizia in aggiornamento

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.