Un Natale a casa senza stipendio per i lavoratori dell’Intecs a L’Aquila. Lo ricordano i sindacati e le RSU, in stridente contraddizione con l’insediamento di ZTE nel Tecnopolo.
Una notizia, quest’ultima, definita dai sindacati molto importante ed incoraggiante per il futuro. Di certo una prospettiva interessante per le giovani generazioni di studenti che frequentano l’università della città. “Eppure l’ottimismo di queste ore” -scrivono in una lettera aperta -“si scontra con l’evidente contraddizione di cui il nostro territorio è colpevolmente testimone: la chiusura fra pochissimi giorni di un laboratorio di ricerca e sviluppo situato a poche decine di metri di distanza dal nuovo insediamento di ZTE e che ha lavorato con successo proprio nel settore delle telecomunicazioni con player del calibro di Siemens, Ericcson e Alcatel. Da Natale” -ricordano RSU e sindacati- “i ricercatori del laboratorio aquilano di Intecs spa saranno tutti a casa senza stipendio. Se da un lato le istituzioni tutte del nostro territorio si adoperano lodevolmente per il futuro delle giovani generazioni, ci si chiede come dovrebbero fare nel frattempo a sostenere i figli nel loro lungo percorso di studi le famiglie di quei ragazzi che nei prossimi anni potrebbero costruire il loro futuro sul nostro territorio grazie all’insediamento di realtà importanti come ZTE e di tutte le altre iniziative che nasceranno intorno al 5G. E’ difficile che un sistema sociale fatto di tre fasce, le persone già in pensione, la parte in età produttiva e infine i giovani, possa prosperare se la parte produttiva della società oggi non riesce a sostenere economicamente la parte più giovane per metterla in condizioni di afferrare quel futuro che si sta costruendo per loro.
A giudicare dalla scarsa efficacia delle azioni messe in campo per dare risposte concrete alle crisi che opprimono il nostro territorio” -concludono i sindacati- “è difficile condividere appieno l’ottimismo di oggi e avere veramente fiducia nelle promesse che riempiono le pagine di giornali”.