INTERVISTE ELETTORALI – Il sorriso di Pagano

Le interviste di Rete8.it ai candidati abruzzesi. Nazario Pagano, capolista Forza Italia sul Senato Proporzionale.

Avvocato per professione e politico per passione. Nazario Pagano era al timone di Forza Italia quando il vento soffiava contro e la rotta era difficile da tenere, e adesso che il vento è in poppa fa il capitano della nave azzurra in Abruzzo per condurla al porto della vittoria elettorale. Non aveva perso l’ottimismo allora, non si abbandona adesso ai facili entusiasmi di sondaggi più che favorevoli al centrodestra (e a Forza Italia in particolare, di cui è coordinatore regionale). È però vero che quel suo sorriso che non l’aveva abbandonato nel momento meno fausto, pare accentuato alla vigilia del voto del 4 marzo. Lui corre per un seggio al Senato. Ma è difficile trovare il confine tra l’uomo, con l’innata carica di simpatia e di cordialità che ha sempre manifestato verso tutti, amici e avversari, e il politico. Forse perché non c’è. Nazario Pagano è proprio così.

– Gli scenari disegnati dagli specialisti dei sondaggi indicano una vittoria del centrodestra. Insomma, una campagna elettorale in discesa…

Più che i sondaggi cerco di seguire l’atteggiamento degli abruzzesi: quelli che partecipano ai nostri incontri, che frequentano le sedi elettorali magari solo per curiosità, che incoraggiano donne e uomini candidati alla Camera e al Senato e rivolgono loro domande per avere risposte. Il nostro programma è semplice e chiaro, su pochi punti ma tutti in grado di dare indicazioni per il cambiamento e il rilancio dell’Abruzzo. Su queste idee e con la squadra azzurra che esprime le forze vive del nostro territorio lavoriamo per spingere la coalizione oltre la soglia del 40% e dare un governo stabile all’Italia. Niente proclami e tanta concretezza.

– Un segnale forte di discontinuità, ma con quali obiettivi nell’immediato?

La discontinuità è con le ricette miracolose che il centrosinistra ha spacciato per infallibili con i suoi proclami e con il libro dei sogni del M5S affidato ad apprendisti stregoni. Senza serietà non si va da nessuna parte. La prima emergenza è il lavoro: per chi lo cerca, per chi lo ha perso, per chi è talmente sfiduciato da non cercarlo più, per chi va a trovarlo all’estero come i nostri giovani. Abbiamo un serbatoio di energie e di competenze che stiamo disperdendo o regalando agli altri. Rilanciare l’occupazione significa riportare l’Abruzzo a recitare un ruolo da protagonista: oggi fa la comparsa, dopo aver subito un progressivo massacro sociale con la chiusura delle grandi aziende, delle medio-piccole imprese e persino delle serrande dei negozi. Dietro ai numeri non c’è la statistica: ci sono le vite di donne e uomini, delle famiglie, ci sono i sacrifici e le speranze. Dobbiamo ridare speranza con i fatti. La mancanza di lavoro è un “tappo sociale” dagli effetti sconvolgenti.

– E come muoversi?

Per recuperare posizioni in tutti i comparti nevralgici non occorre una bacchetta magica, occorre un impegno politico che dalla scala locale abbia una dimensione nazionale ed europea. Non si può pensare solo in termini regionali. I parlamentari eletti in Abruzzo hanno il dovere di portare sul tavolo le istanze del territorio, di battersi per esso, di intercettare le occasioni, per valorizzare potenzialità enormi ma inespresse. L’Europa può essere una grande partner per dare forza ai nostri progetti e alle nostre opportunità. Sono stato presidente della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali europee (Calre): c’è una diffusa rete di relazioni da valorizzare nell’economia, nello sviluppo, nella cultura, nell’interscambio e nel turismo.

– Berlusconi ha lanciato con forza la flat tax. Come funziona?

Berlusconi ha la passione di un giovane e la maturità dell’esperienza, è certamente il miglior comunicatore italiano ed è stato bravissimo a imporre un tema come il rimedio all’insostenibile pressione fiscale in Italia. Senza un nuovo e forte impulso alla crescita economica tutti i problemi che attanagliano l’Italia sono destinati a non poter essere risolti. La flat tax è uno strumento di equità che serve ad alleggerire la pressione su chi paga e ad aggredire le sacche di evasione: agisce sul principio che è più conveniente stare in regola che rischiare, e che una minore pressione su cittadini e aziende spinge ai consumi e agli investimenti. In tutti i Paesi in cui è stata applicata, la ricetta ha dimostrato di poter funzionare. Sono certo che anche da noi andrà così: lo sostengono i migliori economisti che hanno studiato a fondo applicazione e prospettive della flat tax.

– Un altro tema caro al centrodestra è quello dell’immigrazione e della sicurezza…

È di tutta evidenza che il fenomeno dell’immigrazione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti, a garanzia dei cittadini e di chiunque aspiri alla serenità e a una vita migliore, non è stato gestito né nell’emergenza né in proiezione. Il malessere sociale è frutto di una politica demagogica, facilona, irresponsabile e incapace di garantire i diritti, la legalità e la sicurezza. Noi siamo per la tutela delle persone attraverso la Legge. L’Abruzzo dovrà avere risposte sia sull’ordine pubblico, sia sulla microcriminalità che è quella che più preoccupa i cittadini, i quali troppo spesso si sentono abbandonati dallo Stato. Molti non denunciano neppure più i piccoli episodi o gli abusi subìti, per un senso di sfiducia.

– Cosa dirà agli abruzzesi una volta a Palazzo Madama?

Che dobbiamo rimboccarci le maniche, e una volta eletti cominceremo subito. Di fronte a un problema, lo si affronta, non lo si ignora e neppure lo si aggira. Io assicuro che farò la mia parte, con l’impegno e con il lavoro, come ho sempre fatto, nella professione e nella politica. Non amo i proclami e neppure la retorica delle frasi a effetto. Ci vogliono serietà, affidabilità, un bagaglio di esperienza ed entusiasmo, capacità di ascoltare e di farsi interpreti delle esigenze delle persone. Magari anche con un sorriso che faccia sentire più vicini alla politica.