L’Italia si commuove e si indigna per l’uccisione a L’Aquila di Kaos, il cane-eroe di Amatrice. I forestali hanno sequestrato la carcassa del pastore tedesco per le indagini sull’avvelenamento.
Il suo contributo era stato fondamentale nel 2016, durante i soccorsi dopo il terremoto del centro Italia. Era abituato a scavare e a fiutare la presenza di umani negli inferni di macerie e detriti, e proprio a lui molti devono la vita. Ora non c’è più. È morto Kaos, il cane eroe di Amatrice, Norcia e Campotosto: il sospetto è che sia stato avvelenato. Il pastore tedesco, poco più di tre anni, di proprietà dell’addestratore Fabiano Ettorre, è stato trovato morto ieri, nel giardino della sua casa di Sant’Eusanio Forconese, comune a pochi chilometri dall’Aquila. “Non ho parole, non riesco a comprendere un atto così orribile”, dice in lacrime il proprietario, che ha trovato Kaos morto attorno a mezzogiorno. Intanto è scattata l’indagine dei carabinieri forestali con un sopralluogo per verificare anche l’eventuale presenza, non solo in giardino, di altri bocconi avvelenati: la carcassa di Kaos è stata sequestrata per le analisi.
Mentre la morte del cane diventa anche un caso politico – con esponenti della politica nazionale che condannano il presunto avvelenamento e gli animalisti parlano di criminali senza cuore – il comando dei carabinieri forestale dell’Aquila procede con le indagini. Operazioni portate avanti dai carabinieri forestale dell’Aquila, insieme alle stazioni di Fontecchio e di Barisciano, le prime ad attivarsi ieri mattina, allertate dal proprietario del cane, che appena ha rinvenuto l’animale morto ha allertato il 1515. Gli uomini del comando gruppo dei carabinieri forestale dell’Aquila restano tuttavia cauti: l’avvelenamento – hanno spiegato questa mattina – è ancora tutto da verificare. Gli uomini dell’ex forestale arrivati a Sant’Eusanio ieri hanno trovato il cane già seppellito dal suo padrone; una volta disseppellita la carcassa la notte scorsa è stata consegnata alla Asl dell’Aquila che lo ha posto in una cella frigorifera, pronta per essere trasportata nelle prossime ore all’Istituto zooprofilattico di Teramo: è da qui che – già a partire da questa sera – potrebbe uscire la risposta sul presunto avvelenamento dell’animale. I Carabinieri forestale hanno chiesto agli esperti dello Zooprofilattico di procedere con “estrema urgenza alla verifica tramite le analisi necroscopiche”.
Di sicuro, precisano dal comando aquilano, Kaos non è stato abbattuto. Ed è proprio il sospetto avvelenamento che ha fatto scattare il sequestro penale della sua carcassa. Nella giornata di oggi intanto, i carabinieri forestale dell’Aquila procederanno alla bonifica dell’area di addestramento tramite i loro cani antiveleno perché, precisano i forestali, qualora fosse stato il veleno a uccidere Kaos, bisogna evitare che anche altri animali possano mangiare eventuali bocconi mortali.
Secondo Ettorre l’animale “era vivo almeno fino alle due del mattino, perché a quell’ora l’ho sentito abbaiare. Per Kaos – racconta – tenevo la porta di casa sempre aperta”. È su Facebook che l’addestratore saluta per l’ultima volta il suo fedele compagno: “Ciao amico mio! Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina. Continua il tuo lavoro lassù, continua a cercare dispersi, a salvare vite umane”. Ettorre è molto scosso è confuso. “Non mi ricordo delle persone che ha salvato – spiega – né di quelle decedute sotto le macerie che il mio cane ha ritrovato. In questo momento ho un vuoto e non ricordo i tanti episodi in cui Kaos che aveva un cuore grande ha fatto del bene. Posso dire però che per me anche ritrovare i morti significa restituire dignità alle persone”.
Il sindaco facente funzioni di Amatrice, Filippo Palombini, nell’esprimere solidarietà a Ettorre per l’accaduto, lancia l’idea di istituire “una giornata dedicata agli animali che ci hanno aiutato, una giornata annuale nella quale inviteremo tutti, animali e istruttori, in memoria di Kaos, di Camilla e di tutte le creature che non si sono risparmiate per aiutarci”.
Sulla vicenda intervengono duramente associazioni ed esponenti del mondo politico. “Presenteremo una denuncia – afferma il responsabile comunicazione della onlus Animalisti Italiani, Rinaldo Sidoli -: chiederemo al governo una legge che vieti la vendita ed il commercio di veleni e fitofarmaci, se non con ricetta che renda rintracciabile chi li compra”. Per Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, si tratta dell'”ennesimo orribile episodio che dovrebbe spingere il Parlamento a trasformare in legge le previsioni dell’ordinanza ministeriale contro i bocconi avvelenati e soprattutto, come prevede la mia proposta di legge, a rafforzare le pene per chi si macchia di gesti simili e per chi uccide gli animali”.
Dolore e indignazione anche sul web e sui social network, dove gli utenti stanno condividendo foto e video del cane in azione: Kora, cucciola di due mesi, figlia di Kaos e Kira, potrebbe seguire le orme del padre. Di recente il pastore tedesco era stato determinante nel ritrovamento di un aquilano di cui si erano perse le tracce: il suo nome si aggiunge alla lista dei tanti che a Kaos devono la vita.
Il servizio del Tg8