Lo “scomodo” consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari, che con il suo esposto ha scoperchiato il “pentolone” su La City a Pescara, al centro di una intercettazione ad una dirigente comunale. Beppe Grillo la rilancia sul suo profilo Facebook.
“Rifondazione è finita… mo’ comincia il Movimento cinque stelle!“. E’ l’infastidito sfogo telefonico di una dirigente del Comune di Pescara pubblicato ieri dal quotidiano “Il Centro” e subito rimbalzato sul profilo Facebook del leader pentastellato Beppe Grillo. La frase è contenuta nelle intercettazioni riguardanti lo scottante caso giudiziario sull’operazione immobiliare per ubicare La City gli uffici pescaresi della Regione Abruzzo (clicca qui per tutti gli articoli). Inchiesta che vede coinvolte 15 persone tra politici, imprenditori e funzionari, a carico delle quali la Procura di Pescara (Pm Mantini e Di Serio) ha concluso le indagini, e si appresta a richiedere gli eventuali rinvii a giudizio, e che inoltre, alla luce delle conclusioni investigative della Squadra Mobile di Pescara sta innescando un nuovo filone legato alle società coinvolte nell’operazione.
Ad interessare la magistratura è stato un esposto del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Domenico Pettinari. E lo sapevano anche le due persone intercettate. La dirigente comunale, parlando con un collega ha detto (fonte Il Centro):
“Mo’ ricominciamo daccapo: Rifondazione è finita mo’ comincia Cinque Stelle”. E successivamente: “…un esposto Cinque Stelle, ho letto sul giornale… era un esposto di Pettinari”. E il collega: “Eh… si.., Pettinari sempre”.
Una conversazione che -se dal punto di vista penale non ha particolare rilievo- documenta il clima perlomeno di fastidio che in alcuni uffici comunali ha destato la svolta giudiziaria dell’affare “La City”. E’ questo aspetto che ha colpito l’attenzione di Beppe Grillo, il quale ha rilanciato la storia a tutti suoi fan, ma anche sul profilo pubblico Facebook. Tra i primi commenti anche: ” Sempre voi siete! Cattivoni!” e ” siete proprio dei rompiscatole…”